RIPARTIRE SENZA EUROPA. CON LA QUESTIONE BERNARDESCHI E TANTI ALTRI CASI SPINOSI DA RISOLVERE. GROT E MILENKOVIC PRESI: ORA OCCHI SU GERMANIA E POLONIA

26.05.2017 00:01 di  Marco Conterio  Twitter:    vedi letture
RIPARTIRE SENZA EUROPA. CON LA QUESTIONE BERNARDESCHI E TANTI ALTRI CASI SPINOSI DA RISOLVERE. GROT E MILENKOVIC PRESI: ORA OCCHI SU GERMANIA E POLONIA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Tacciati di pessimismo cosmico, di sindrome del salmone che a prescindere dalla corrente vuol andare controcorrente. Proviamo a fare un esercizio di stile e indorare queste righe di sano e cocente ottimismo? Un respiro. Due. Tre. Via. Che bella, questa Fiorentina. Viaggia da sola, col pilota automatico. Tanto forte e conscia delle proprie qualità che può permettersi un allenatore seduto in panchina per i novanta minuti. Non pagante ma pagato, perché i lussi sono cose che in pochi possono permettersi. Paulo Sousa ha staccato la spina e la Fiorentina ha incontrato, chiamato e telefonato a molti allenatori d'Italia che mica hanno riagganciato. Altroché. Tutti seduti, tutti con la cornetta. Perché in fondo il calcio è divertimento ma pure ambizione. Sicché senza il tedio dell'Europa, perché giocare il preliminare sconvolge e stravolge la programmazione e a lungo andare diventa poi fardello nel corso della stagione, in molti gradiscono la possibilità di potersi godere le partite infrasettimanali mentre gli allenamenti non subiscono scossoni.

Su Federico Bernardeschi la Fiorentina ha la forza di un contratto in essere. Può far perno sulla 10, che è stata sì di Giancarlo Antognoni e di Rui Costa ma pure del Tanque Silva, e sulla fascia di capitano. Su un ruolo da protagonista perché vuoi mettere essere Sirio e non parte di un carro lucente ma dove le tue giocate, e non con quel numero magico sulle spalle, verrebbero sempre e comunque soppiantate da quelle dei Galattici? La Juventus offre più soldi al giocatore. Mette sul piatto la Champions League. Un ruolo da coprotagonista. Il Manchester United, magari, la chance di giocare con Paul Pogba, di essere allenato da Josè Mourinho, nel frattempo. Però c'è sempre il cuore di mezzo, e questo può sempre spostare ogni equilibrio del raziocinio.

Sul mercato, intanto, le certezze sono robe per cuori deboli. La Fiorentina, che non avrà il triplo impegno e che dunque avrà bisogno dei classici "pochi ma buoni", cerca rinforzi all'estero. Di Jay-Roy Grot, e qui torniamo seri, abbiamo ottime referenze in Olanda. E' una scommessa non al buio di un Pantaleo Corvino che sta comunque cercando rinforzi che magari possano essere utilizzati meglio di quanto fatto da Paulo Sousa. Che ha deciso di tirar fuori dal cilindro un Sebastian Cristoforo in uno dei pochi ruoli che mai aveva ricoperto. E da lì non ha reso, da lì è sembrato rinforzo sbagliato ma è uno che ha carattere e caratteristiche da giocatore di livello.

La Fiorentina cerca all'estero, intanto. Ancora. Pure di Nikola Milenkovic, centrale preso dal Partizan Belgrado, le relazioni sono ottime e qui sarebbe la seconda scommessa che parte con buoni presupposti. Sussurri dicono che Corvino si stia orientando anche verso Germania e Polonia, in cerca di un difensore, di una punta e di un centrocampista, ma occhio anche al mercato sudamericano. A proposito di Sudamerica: tra i casi di mercato che la Fiorentina dovrà affrontare, al netto dei vari Milan Badelj (offerte in arrivo da Milan, Roma e Spagna), Borja Valero (sì, perché quel maxi ingaggio non è digerito fino in fondo dal club) e Nikola Kalinic (che si apra l'asta: a metà giugno la destinazione), c'è pure Mati Fernandez. E' in prestito al Milan, ha contratto con la Fiorentina fino al 2018 e dopo un'annata in chiaro scuro filtra da Via Aldo Rossi che non sarà riscattato. Però c'è sempre spazio per essere ottimisti. Nei casi più spinosi e in quelli più complicati. In fondo il calcio è un divertimento, no?