RIBERY E BOATENG IN CRESCITA, GHEZZAL HA COMINCIATO BENE, DUNCAN HA TANTA VOGLIA. OGGI ARRIVA PEDRO. SI VEDONO SEGNALI POSITIVI
Un’amichevole col Perugia, per altro vinta nella prima umida sera della stagione, non può certamente regalare forme di esaltazione, ma nel caso di specie, per chi ha voglia di farlo, si possono intravedere segnali positivi. Partiamo dalla fine, quando Montella ha detto che ancora un allenamento tutti insieme non l’hanno fatto. Basta sommare i giocatori arrivati in zona Cesarini a quelli che hanno risposto alle chiamate in nazionale e si capisce perché l’allenatore abbia detto candidamente: “Alcuni non si conoscono neppure per nome…”.
Non si tratta di accampare scuse per la classifica triste, ma se non comprendiamo una volta per tutte che le esigenze del mercato lungo, del calcio business e di un calendario compresso come una centrifuga, cozzano con la costruzione di una squadra, si rischia di sbattere contro la realtà. Si può obiettare che i mali sono comuni a tutte le formazioni. Giusto. Ma quelli che hanno cambiato meno hanno problemi minori. La Fiorentina, invece, ha cambiato tutto: dal presidente ai dirigenti per finire alla maggior parte dei giocatori. Due partite zero punti sono un fatto inattaccabile, certo. Ma un altro è la condizione in cui i viola le hanno giocate. Montella viene da un striscia - considerando anche la stagione vecchia - di risultati negativi, ma ha anche alcune attenuanti, oltre al diritto di lavorare. Il tempo non è infinito però se intanto Ribery e Boateng miglioreranno forse aumenteranno anche le possibilità del gruppo. E non ci sono solo loro.
Pradè ha chiesto pazienza e comprensione: gran parte della tifoseria è disposta ad attendere e comprendere perché Firenze ha capito soprattutto che la strada è quella giusta.
Ribery ha dimostrato, col suo impegno ieri sera, che non si è campionissimi per caso. La mentalità fa la differenza. Giocando in club come il Bayern si imparano molte cose, non ultimo l’atteggiamento: in quelle società non si possono perdere neppure le amichevoli, altrimenti sono guai. Sono stati sufficienti i primi 5 minuti del test col Perugia per notare la differenza tra chi gioca al calcio e chi fa finta di farlo… Vale per Boateng, ma anche per Dalbert, il cui desiderio di mettersi in mostra è stato encomiabile. Il brasiliano ha una gran corsa, una botta da fuori notevole, è insufficiente invece (speriamo per poco) nella fase difensiva. Bene anche il ragazzino british assai, Bobby Duncan. Brevilineo, compatto, veloce, voglioso di spaccare il mondo. Potrebbe diventare un terribile guastafeste…delle difese avversarie. Peccato per Benassi, ci auguriamo che non sia niente di pesante. Pulgar si è adattato al ruolo, dimostrando di essere intelligente.
Ghezzal è entrato in campo come se giocasse da una vita con la Fiorentina, anche questo è un segnale confortante. Ha dimostrato di avere qualità interessanti, il franco-algerino va ad irrobustire sul piano qualitativo il reparto avanzato. Montella adesso ha diverse alternative che gli consentiranno di utilizzare risorse umane in più moduli.
Forse ci sbagliamo, ma la sensazione è che questa Fiorentina abbia bisogno solo di lavorare col gruppo al completo, studiando e ripassando concetti, per arrivare finalmente alla meta.
Oggi arriverà anche Pedro, centravanti che serve molto ai viola. Dovrà adattarsi in fretta al calcio italiano perché Firenze ha bisogno di lui.
La prossima partita sarà la più dura: con la Juventus fare risultato è un’impresa, ma a Firenze ci sono voglia di stupire e fame di punti. Magari potrebbe essere ribaltato il pronostico, i viola cercheranno il loro primo trionfo sfidando l’impossibile. Forse succede…