RESOCONTO DEL MERCATO VIOLA
E' tornata la Fiorentina di Pantaleo Corvino. Dopo un stagione in cui il ds viola il mercato lo ha soprattutto subìto stavolta non ci sono dubbi, Corvino si è superato, regalando a Firenze la squadra più forte possibile alle condizioni economiche imposte dalla proprietà. Corvino ha chiuso un ciclo, facendo ciò che non ha potuto fare gli anni passati, liberarsi di quei giocatori che, semplicemente, non voleva più. Per farlo non ha badato tanto per il sottile, regalando Frey, Mutu, Donadel, Comotto e Santana. Fatto questo ha ridotto sensibilmente il monte ingaggi, utilizzando quanto risparmiato per fare la squadra permettendosi di non procedere a cessioni pesanti (oltre a Frey e Mutu) e non costringendo i Della Valle a investimenti eccessivi che non avrebbero effettuato con gioia. In futuro dovranno essere recuperati anche i soldi spesi in questo mercato per avvicinare quanto più possibile il bilancio viola al pareggio, ma su questo torneremo in futuro. La squadra: in porta Boruc titolare e Neto riserva sono due garanzie, in più è arrivato l'immancabile colpo del ds, appassionato di portieri, col giovane lituano Svedkauszkas, che si giocherà una maglia in Primavera. Capitolo laterali. A destra Mihajlovic non è rimasto soddisfatto del precampionato di De Silvestri e gli è stato affiancato addirittura un nazionale, Cassani; a sinistra resta ancora e per l'ennesima volta il solo Pasqual con alle spalle il brasiliano Romulo (che lo stesso Corvino ha però già avanzato, evidentemente convinto dal tecnico dell'impraticabilità difensiva del ragazzo), Gulan e, proprio in emergenza, Felipe. La situazione è la stessa dello scorso anno, non eccellente. Al centro c'è invece abbondanza con Gamberini titolare e capitano e almeno in cinque per una maglia, Kroldrup, Natali, Felipe e i giovani Camporese e Nastasic, che potrebbe essere la rivelazione della stagione già a diciotto anni. Giocando col 4-3-3, visto che alla fine il trequartista non è arrivato (ma in rosa ci sono Lazzari e Ljajic che si prestano bene) Montolivo starà davanti alla difesa con Behrami e Vargas ai lati. Rispettivamente Kharja, Munari (che potrebbe teoricamente essere diroottato anche in fascia sinistra), Lazzari e i giovani Romizi e Salifu rappresentano le alternative possibili. In avanti c'è sempre Gilardino, è rimasto anche Babacar che però rischia di essere ancor più chiuso dal carro armato Santiago Silva, un armadio uruguayano di 31 anni che ha fatto sfracelli nelle ultime due stagioni argentine. A destra Cerci alla fine si è imposto come titolare, con Romulo che non dovrebbe dargli troppi problemi, in attesa di capire cosa vorrà fare Marchionni, mentre Jovetic a sinistra avrà in Ljajic il suo alter ego. Sulla carta una squadra migliore e più equilibrata di quellla dello scorso anno. Poi, ovviamente, c'è la testa dei calciatori, di Montolivo e Gilardino che in modi e momenti diversi si sono mostrati scettici sul progetto, dell'indecifrabile Vargas e c'è da considerare la pazienza che sarà d'obbligo nei confronti di Jo-Jo. Insomma qualche punto interrogativo sui migliori. Nonostante questo se Mihajlovic entra in sintonia col gruppo e farà meglio dello scorso anno la Fiorentina può legittimamente riconquistare l'Europa, candidandosi addirittura al ruolo di potenziale sorpresa.
Fedele al motto che i pronostici li sbaglia solo chi li fa provo a stilare la classifica di un campionato che immagino equilibrato per le prime sette/otto posizioni: Milan campione d'Italia, Inter in Champions League, Roma al preliminare; Lazio, Juventus, Fiorentina a giocarsi spalla a spalla l'Europa League. Mi scuseranno i napoletani ma, per quel che conta, con una Champions così impegnativa e pur con la squadra rinforzata prevedo problemi. Io la penso così ma se la Fiorentina parte bene e torna l'entusiasmo le previsioni possono essere riviste al rialzo.
Leonardo Petri