PECCATO PER BIRAGHI E CASTRO: FUORI DALLA LISTA AZZURRA. VLAHOVIC: I TEMPI SI ALLUNGANO MA HA PARLATO MOLTO BENE. IL MERCATO DI GATTUSO
L’Europeo è alle porte, col suo carico di interesse e aspettative, col ritorno di una quota di spettatori negli stadi, ma purtroppo la Fiorentina non avrà neppure un rappresentante nella competizione continentale con la maglia dell’Italia. Ieri il ct azzurro ha diramato la lista dei 28 giocatori - che entro le 24 di domani dovrà essere decurtata ulteriormente di due nomi - nella quale non hanno trovato posto Biraghi e Castrovilli. Era nell’aria, non è una sorpresa, ma questo non attenua la delusione. Primo perché pensiamo all’amarezza dei due viola che dopo mesi e mesi avevano accarezzato il sogno di esibirsi su un palcoscenico così prestigioso, secondo per la Fiorentina che non sarà rappresentata in Nazionale.
Biraghi ha trovato a gioco lungo, sulla propria strada, Emerson Palmieri e Spinazzola che gli hanno sbarrato la strada. Castrovilli invece, oltre ad aver subìto durante la stagione fastidi fisici che ne hanno limitato il rendimento, si è imbattuto in una forte concorrenza a centrocampo. Entrambi poi, al netto degli errori individuali, non sono stati aiutati da una stagione complessivamente molto deludente della squadra viola. Avranno tempo di rifarsi, soprattutto se Gattuso, come tutti auspicano, riuscirà ad imprimere una forte svolta al cammino della Fiorentina.
Adesso l’attenzione sarà rivolta al mercato. Gattuso che sta trascorrendo qualche giorno di relax a Positano è in continuo contatto con la dirigenza viola. Le idee sono chiare, si tratta solo di riassumerle e partire all’attacco delle operazioni. Nei prossimi giorni ci sarà un summit di mercato con Gattuso, non solo per indicare la direzione da seguire, ma anche per stabilire chi resterà a Firenze e chi invece farà le valigie. Rimaniamo convinti che qualche viola quest’anno non sia riuscito ad esprimersi al massimo per molteplici motivi e che con Gattuso quindi potrebbe trovare un proprio riscatto. Sono valutazioni decisive per impostare la programmazione. Salvare il salvabile da una stagione negativa.
Dusan Vlahovic parlando con la stampa serba ha raccontato la sua annata e anche in questa circostanza sono emerse sincerità ed intelligenza. Il centravanti ha spiegato di non immaginare ad inizio campionato di poter riuscire a toccare quota 21 gol, pensava di farne molti meno, e ha ringraziato infinitamente Prandelli per come lo ha gestito, parlandogli spesso e indicandogli in allenamento i giusti movimenti per attaccare la porta. “Gli sarà grato per sempre”, ha detto Vlahovic. Parole bellissime in un mondo che troppo spesso ignora riconoscenza e gratitudine. Dusan ha detto, inoltre, quanto sia grande la sua voglia di lavorare sul campo dedicandosi con molta gioia agli straordinari in allenamento. Vlahovic ha teso le braccia al nuovo tecnico, “non vedo l’ora di cominciare con Gattuso”. Sul rinnovo di contratto non ha detto nulla, si è limitato a ribadire che davanti ha ancora due anni di contratto. E in questo caso abbiamo avvertito una distanza. Un passaggio che fa capire come la discussione sull’allungamento e adeguamento del rapporto con la Fiorentina sia ancora in alto mare. La sensazione è che la società e gli stessi agenti del serbo non abbiano voglia di forzare i tempi. I 24 mesi di contratto garantiscono, ancora per poco, un margine di sicurezza, cioè la possibilità di riaffrontare l’argomento durante l’estate.
Vlahovic andrà in ritiro con la squadra viola e da quel momento capiremo che piega prenderà la vicenda, sempre che prima non ci sia un colpo di scena positivo. Non va trascurato, infatti, il fatto che tra Vlahovic e il presidente Commisso esista un grandissimo feeling. Il patron viola probabilmente può toccare le corde giuste per indirizzare la trattativa nella corretta posizione. La decisione di non andare allo scontro, ma di scegliere la diplomazia, è corretta. Ripartire da Vlahovic è un’opportunità troppo grande per la nuova Fiorentina di Gattuso.