OBIETTIVO CHAMPIONS, ASPETTANDO ROSSI. SARÀ UNA FIORENTINA CAMALEONTICA: PIÙ SCHEMI, PIÙ UOMINI. MONTELLA È ALLENATO ALLE DIFFICOLTÀ. TOCCA A GOMEZ

08.09.2014 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
OBIETTIVO CHAMPIONS, ASPETTANDO ROSSI. SARÀ UNA FIORENTINA CAMALEONTICA: PIÙ SCHEMI, PIÙ UOMINI. MONTELLA È ALLENATO ALLE DIFFICOLTÀ. TOCCA A GOMEZ
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© foto di Federico De Luca

Senza Rossi per alcuni mesi sarà certamente più dura, ma gli obiettivi non cambieranno. Della Valle vuole il terzo posto, come spiegato benissimo a Moena in ritiro e per quel traguardo i viola dovranno battersi. Avranno forse un 30 per cento in meno del loro potenziale, tanto dovrebbe valere Pepito rispetto alla squadra, ma Montella potrà comunque contare sua alcune alternative. E su quelle dovrà lavorare. In questi giorni continueranno gli esperimenti sui vari moduli: dal 3-5-2 al 3-5-1-1 passando per il doppio trequartista nel 4-3-2-1 per finire al 4-3-1-1 o al 4-3-3. Varie soluzioni da adoperare a seconda dell'avversario o dei giocatori disponibili in quel momento. Perché la batteria di seconde punte-esterni-trequartisti è nutrita. Un piccolo plotone offensivo al servizio del vero terminale di attacco della Fiorentina: Mario Gomez. Toccherà al tedesco caricarsi sulle spalle la Fiorentina. Con la sua grande esperienza di bomber vincente. Gomez ha alzato coppe, vinto scudetti e con la nazionale ha giocato ovunque. Sì, tocca a Gomez non far rimpiangere Pepito preparandogli il terreno ideale per il suo rientro. Dopo un anno passato in infermeria, questo dovrà essere quello del riscatto. C'è bisogno di Super Mario per rendere meno amara la rinuncia a Rossi. Montella avrà come sempre il compito più difficile: trovare l'assetto migliore, scegliere gli undici di volta in volta in una rosa che sfiora le 30 unità e infondere fiducia in un gruppo scosso dall'ennesimo stop traumatico. Pensate a quello che è accaduto lo scorso anno: Gomez e Rossi non hanno mai praticamente giocato assieme. Con la ciliegina finale: a Roma, il 3 maggio nella finale di Coppa Italia, la Fiorentina entrò in campo senza quattro titolari... Montella è allenato alle difficoltà: non ha mai avuto il piacere di poter contare sulla formazione titolare. Quella, insomma, ideata e realizzata insieme ai suoi dirigenti. Incredibile, ma vero. Dicono che si diventi grandi in mezzo alle criticità. Montella sta crescendo velocemente. Con lui la sua squadra. Dai tempi e le modalità di reazione del branco viola a questa disavventura di Pepito, capiremo quando sia diventata grande la Fiorentina. 

Mario Tenerani