NUOVA STAGIONE TRA DUBBI E MERCATO. IZZO E PICCINI SONO DUE IDEE. INVESTIMENTI VERI NEI RUOLI DECISIVI: CENTRAVANTI E REGISTA

22.08.2020 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
NUOVA STAGIONE TRA DUBBI E MERCATO. IZZO E PICCINI SONO DUE IDEE. INVESTIMENTI VERI NEI RUOLI DECISIVI: CENTRAVANTI E REGISTA
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© foto di Giacomo Falsini

Anche per la Fiorentina è cominciata la nuova stagione. Quella passata era finita venti giorni fa. Questo è il calcio ai tempi del Covid, maledetto virus. La speranza quando il campionato ha ricominciato a mettersi in moto alla fine di giugno, era di ritrovarsi in questo periodo a gestire solo un brutto ricordo pensando però ad una ripartenza spedita. 

E invece non è andata così, anzi. Girano voci inquietanti sulla ripresa dei lavori. Qualcuno getta sul tavolo la possibilità che tutto slitti, magari ai primi giorni di ottobre, in concomitanza con la chiusura del mercato. La data del 19 settembre non sarebbe scolpita sulla pietra; i recenti accadimenti - numero dei contagi in rialzo, il calcio è di nuovo colpito trasversalmente - starebbero spingendo Governo e vertici della Federazione a ripensare al via del campionato. Pensavamo di aver scacciato dubbi e incertezze e invece ci ritroviamo nel giorno del raduno viola, domani ci sarà il primo allenamento, a ragionare su come sarà la nuova stagione, se ci saranno i tifosi e in quale quantità. Tutto questo mentre squadra e dirigenti vengono “tamponati” come procedura impone. Le vacanze sono state nefaste per alcuni protagonisti della serie A che sono tornati a casa col Covid. La Fiorentina ha già pagato un dazio pesante nel marzo scorso, speriamo che d’ora in poi le cose vadano meglio. La società viola ha scelto opportunamente di rimandare il primo allenamento a domani quando saranno chiari i risultati dello screening dei tamponi. Non è facile lavorare così, il problema non è solo della Fiorentina, ma del calcio in generale. Non restano alternative, si deve convivere con tutto questo. 

Il mercato sussurra e soffia una quantità di nomi veri, verosimili e di plastica. Nella miglior tradizione del calcio parlato ed estivo. Le indiscrezioni nel caso di specie, nascono anche perché la Fiorentina monitora una serie copiosa di piste, in attesa di trovare quella giusta. Gli abbinamenti nascono anche per questo motivo. Izzo e Piccini, quest’ultimo ex viola perso per troppa leggerezza, sono due idee. Percorribili o no, fanno parte di un pensiero che po' diventare realtà come no. Quello che però sembra emergere da pensieri della società, è la voglia di spendere soldi importanti solo per ruoli decisivi: centravanti, prima di tutto, e regista. Priorità secondo le richieste di Iachini. Quest’ultime andrebbero seguite il più possibile: primo per evitare fastidiose discussioni tra allenatore e dirigenti, quelle che finiscono col logorare un rapporto, portando niente di buono. Secondo per la responsabilità che un tecnico deve assumersi: è lui che allena la squadra secondo i propri desiderata ed è sempre lui a pagare per tutti se invece delle vittorie arrivano le sconfitte. Iachini vive una fase due della sua avventura a Firenze: da gennaio ad agosto doveva salvare la Fiorentina e ci è riuscito con quattro giornate di anticipo. D’ora, in poi, invece Iachini dovrà dare un profilo diverso alla classifica e per farlo, non essendo è un epigono del mago Silvan, avrà bisogno di calciatori forti. Anche perché le partite, al contrario di quello che pensano alcuni, continuano a vincerle i giocatori e non gli allenatori. Le posizioni di classifica si scalano con la qualità di chi va in campo e non con la filosofia. Se la Fiorentina in queste ultime annate ha fatto fatica era perché non aveva una rosa all’altezza della propria tradizione. Non è difficile da capire. 

La Fiorentina, secondo quello che ha spiegato recentemente il presidente Commisso, ha budget limitati rispetto a chi fattura 4-5 volte di più. E allora i dirigenti dovranno aguzzare l’ingegno, farsi venire qualche idea brillante sul mercato e al tempo stesso fare delle scelte: è corretto destinare gli investimenti più importanti, se non addirittura gli unici, ad un paio di pedine di spessore autentico. Rinunciando a comprare qualche comprimario. Questa sarebbe una scelta logica. Una squadra competitiva non si può costruire in una solo sessione di mercato. Un passo per volta, a patto però che la stella polare dei dirigenti sia sempre e soltanto la grande qualità. E anche l’anagrafe: un campione esperto come Ribery è manna dal cielo, ma è anche una eccezione. Puntare troppo su uomini molto datati potrebbe castrare il progetto di crescita di un gruppo. Bisogna saper giocare anche con la prospettiva, non soltanto col presente immediato. 

Un saluto finale lo facciamo all’ex team manager viola Alberto Marangon: un po’ di tempo fa su questo sito avevamo dato conto della separazione in vista tra lui e la società. Ora è ufficiale. Cose normali nel mondo del calcio, con i rapporti che nascono e muoiono a seconda delle situazioni che si creano. Ma è giusto ricordare anche la bontà di un lavoro: Marangon è un ottimo professionista che a Firenze ha svolto il proprio compito in modo egregio e continuerà a svolgerlo adesso nella Samp, club nel quale è stato già per tanti anni. In bocca al lupo.