MURIEL: ECCO PERCHÉ HA SCELTO FIRENZE. TUTTI I RETROSCENA DI UN TRASFERIMENTO DECISO DUE MESI FA. PUÒ GIOCARE ANCHE CON SIMEONE. ORA UN CENTROCAMPISTA E UN TERZINO. IL CASO DIAWARA. IL PORTIERE PERRI QUASI FATTO

03.01.2019 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
MURIEL: ECCO PERCHÉ HA SCELTO FIRENZE. TUTTI I RETROSCENA DI UN TRASFERIMENTO DECISO DUE MESI FA. PUÒ GIOCARE ANCHE CON SIMEONE. ORA UN CENTROCAMPISTA E UN TERZINO. IL CASO DIAWARA. IL PORTIERE PERRI QUASI FATTO
© foto di Federico De Luca

Non so se Muriel rilancerà la Fiorentina, se riuscirà a far benissimo, bene o così e così, per ora soltanto una cosa è certa: Muriel è un giocatore.

Finalmente un giocatore, era ora. Non se ne poteva più dei Pjaca, dei Gil Dias, dei Toledo, degli Eysseric, degli Zekhnini, dei Falcinelli, dei Lo Faso e di tanti altri di una lunga lista di attaccanti non pronti o non da Fiorentina visti negli ultimi due anni, scommesse, pianticelle e roba del genere.

Muriel è un’altra roba. Mi piace pensare che in Fiorentina abbiano capito, che l’arrivo di questo ragazzo sia una sorta di spartiacque fra il calcio triste e modesto, al ribasso, visto in questi anni corviniani e un calcio che riporti la squadra viola al livello che meritano i tifosi, la città e soprattutto la sua storia.

La mia è anche una speranza, sia chiaro. Mi piace pensare positivo perché Muriel ha piedi e testa veloci, vede il gioco, ha tecnica e fantasia. Ha anche dei difetti, ovvio, dalla scarsa propensione al sacrificio e non solo. Sono otto anni che aspettiamo la sua esplosione, ma forse l’aspetta anche lui. E questo ci deve far sperare. Quando quasi due mesi fa è stato contattato da Corvino, Luis Muriel ha detto subito sì. Ha spiegato quello che la Fiorentina voleva sentirsi dire: "Vengo a Firenze per giocare e dimostrare, voglio sfruttare l’ultima grande occasione della mia carriera per provare a diventare un campione". Se ha questo in testa, sia il benvenuto. Ha 27 anni, se non lo capisce ora non lo capisce più, magari questo può davvero essere il momento buono per lui e di conseguenza un grande colpo per la Fiorentina. C’è un margine di rischio, ovvio, altrimenti il Siviglia l’avrebbe tenuto, ma è un rischio che mi piace perché non è un salto nel buio. C’è una bella differenza tra una scommessa e uno con le qualità di Muriel. Non fregherà niente a nessuno, ma Muriel l’ho visto per la prima volta all’inizio del 2012 su un campo sterrato della periferia di Lecce. Durante un allenamento del Lecce di Serse Cosmi, tutti a guardare Cuadrado che era già in odore di Fiorentina. Serse invece mi dice: "Cuadrado lo conosciamo, guarda invece cosa fa quel ragazzo. Non lo prende nessuno, è un fulmine palla al piede, assomiglia a Ronaldo il fenomeno, ha le stesse movenze". Aveva ragione, sono rimasto folgorato. Poi il Ronaldo invece di farlo per sette anni, l’ha fatto per qualche minuto. Ma dentro quel calcio ce l’ha ancora e se questa fosse la piazza giusta per tirarlo fuori?

E’ quello che lui ha ribadito nei giorni scorsi a Corvino, quando nella trattativa s’era inserito pesantemente il Milan. "Direttore non si preoccupi, gliel’ho detto, vengo da voi perché voglio giocare titolare, ha tanta voglia dentro, sono carico, è la mia occasione, è la piazza giusta".

E’ andata così, ha rispettato la parola. A Milano non c’è voluto andare perché con Higuain davanti ha visto subito un’ombra troppo grossa. Vuole un clima e un futuro diversi. Ora aspettiamo il seguito. Come detto, Corvino questa volta si è mosso con largo anticipo e con le idee chiare: prendere un giocatore vero, che conosca il nostro campionato, pronto subito. Evidentemente si è accorto (Deo gratias) come ce ne siamo accorti noi, che aveva costruito una squadra zoppa, che c’erano due-tre caselle da colmare per provare ad andare in Europa. Per l’attaccante ha trovato il verso e la strada giusti, ha riallacciato il filo con Muriel. Quel Muriel che sarebbe dovuto venire a Firenze nel gennaio di due anni fa se Kalinic fosse andato in Cina. Era già stato tutto "apparecchiato", poi Kalinic ci ha ripensato e tutto è saltato. Ma Corvino sappiamo come lavora, se punta un giocatore non lo molla più, lo tiene in mente e se può lo va a riprendere. Spero davvero che questo ragazzo possa esplodere con il calore di questo pubblico, con la sua maturità, ma il compito più difficile spetta a Pioli. L’allenatore deve fare lo psicologo, deve entrare subito in sintonia con lui, Muriel deve sentirsi protagonista, se viene esaltato si esalta, se lo si mette in discussione non sempre ha la grinta per reagire, tende ad appassire.

Come giocherà? La sua zona è centrale, sugli esterni perde un po’ della visione del gioco. Ama partire da lontano, in progressione. Si inserisce senza palla con i tempi giusti. Sia chiaro, della stessa tipologia di giocatore sarebbe stato anche Gabbiadini, ma più esterno come caratteristiche e più difficile da prendere visto che il Southampton lo vuole cedere e non gradisce il prestito. E poteva andar bene anche Kean, ma la Juve lo vuole tenere, per ora ha detto no anche al Bologna.

L’arrivo di Muriel costringerà Pioli a cambiare (finalmente) il banale 4-3-3. La variante vista a Genova e prima ancora con l’Empoli funziona, quella è la strada. Con il regista e il 4-3-2-1 Muriel può stare dietro a Simeone a dialogare con Chiesa. Hanno la stessa rapidità di gambe e di pensiero, si intenderanno. E Simeone sarà meno solo. Ma Muriel può fare anche la prima punta nel tridente a patto di non infilarlo in spazi intasati. Visto che parliamo di tattica, spero anche Pioli abbia capito anche che Milenkovic-Pezzella è una coppia centrale insuperabile o quasi e che giocare a destra con un terzino aiuta la manovra.

Dico questo perché, tanto per ripetere quello che scrivo da mesi, ho ritenuto questa squadra monca e la campagna acquisti sbagliata per il semplice motivo che mancavano 1) Una punta centrale alternativa a Simeone 2) Un regista-centrocampista basso dai piedi buoni 3) Un esterno destro più forte di Laurini 4) Un portiere perché Lafont ha stoffa, ma deve ancora crescere.    

Senza risolvere questi problemi sarà difficile arrivare in Europa, ci sono squadre più avanti. Spero l’abbiano capito. Ora l’attaccante c’è. Il portiere sta arrivando. Anche qui potrebbe essere un colpo interessante, mi dicono colleghi brasiliani che Lucas Perri, 22 anni, del San Paolo, è un talento assoluto, può fare il percorso di Allison. Vedremo. Più complessa la strada per il centrocampista. Più di un mese fa vi ho raccontato del tentativo per Diawara, altro pallino di Corvino. Strada giusta. Altro giocatore. A Napoli è chiuso, ma De Laurentiis ha detto no, non lo vuole prestare neppure per sei mesi, vuole monetizzare e fare una plusvalenza importante. Lo valuta 40 milioni, fuori dalla portata della Fiorentina. Non credo, purtroppo, che cambierà idea, ma il mercato spesso offre colpi di scena. Viviani non convince fino in fondo, quest’anno non ha mai giocato. Il Bologna non molla Pulgar, deve salvarsi, farà un mercato invernale importante. C’è una pista che porta a Radoja in scadenza con il Celta Vigo, ma qui manca una delle condizioni: non conosce il nostro campionato, ha bisogno di tempo e  tempo ce n’è poco. Per il terzino per ora si vola alto. L’Empoli non molla Di Lorenzo nonostante il procuratore-amico Giuffredi sempre all’opera. Se capiterà l’occasione, un prestito, si farà altrimenti è probabile che Laurini torni a giocare più spesso.