MONTELLA SI', POI AQUILANI NEL MEZZO
Il presidente del Catania Pulvirenti sta provando a considerare Montella come un qualsiasi giocatore: lo lascia andare per una contropartita economica. Un gioco di mercato, come ce ne sono tanti. Ma la verità è che tra Montella e il Catania la storia è finita. Il tecnico ha deciso di provare un’altra avventura e il presidente siciliano ha capito che non potrà trattenere un tesserato controvoglia. Anche questo è un film già visto.
La Fiorentina sta usando un sistema collaudato: si rifiuta di fare a sportellate con un altro club lasciando all’oggetto del desiderio, in questo caso Montella, la responsabilità dell’operazione per liberarsi. Accadde una cosa simile anche per Mihajlovic, proprio due anni fa. Tanto che Sinisa, nel giorno della presentazione a Firenze, si produsse in ringraziamenti pesanti per Pulvirenti che gli aveva permesso di esaudire un sogno. Stavolta la vicenda, sia chiaro, è un po’ più complicata e non c’è più il diesse catanese Lo Monaco a dirigere il traffico, ma l’esito pare destinato comunque ad essere lo stesso.
La società viola ha voluto regalare dosi copiose di serenità a Montella, non mettendogli pressioni, ma al tempo stesso ha fatto presente al tecnico di non essere disposta a superare questo fine settimana per la fumata bianca. La risposta di Montella, legata al semaforo verde che Pulvirenti dovrà accendere, arriverà molto prima. Già oggi ci potrebbero essere novità.
Montella è l’uomo che coagula il consenso di proprietà e dirigenza, Pradè e Macia non hanno dubbi. Profilo professionale, anagrafe e personalità corrispondono all’identikit ideale. Lo ha confermato ieri il presidente esecutivo Cognigni: le sue parole sono state una designazione ufficiale e un invito a Montella, neppure poco esplicito, a darsi da fare per raggiungere Firenze.
Appena arrivato Montella disegnerà la squadra, a propria immagine e somiglianza, con l’aiuto dei suoi angeli custodi: Pradè e Macìa. Una vecchia regola del calcio, non ancora obsoleta, invita ad individuare in mezzo al campo il giocatore intorno al quale far girare l’intero meccanismo. Aquilani, giocatore conosciuto alla perfezione da Pradè e Montella per i noti trascorsi giallorossi, è l’obiettivo numero uno. E c’è di piu’: il centrocampista è di proprietà del Liverpool, ma ha giocato nell’ultima stagione a Milano in prestito con diritto di riscatto a favore dei rossoneri. Galliani non vorrebbe riscattare il giocatore, mandando anche un segnale al club viola dopo la vicenda Montolivo. Una sorta di parziale risarcimento: insomma, il Milan non ostacolerebbe una trattativa della Fiorentina. Aquilani dovrebbe rescindere il contratto con il Liverpool abbracciando così la società viola, pronta ad offrigli un triennale. È vero, Aquilani per motivi fisici viene da tre stagioni tutt’altro che esaltanti, ma con un’ottima condizione e tanti stimoli potrebbe rilanciarsi proprio a Firenze. E Aquilani diventerebbe la chiave del gioco viola.
Il resto sarebbe tutto da costruire, a partire dall’attacco dove servono interpreti come il pane. Il cammino è ancora lungo, ma con Pradè, Montella e Aquilani la programmazione comincerebbe ad avere segni riconoscibili anche per i più scettici.
Mario Tenerani
giornalista de Il giornale della Toscana