MENTRE IL CALCIO SI RIVOLGE AL GOVERNO, I VIOLA SIEDONO AL TAVOLO DELLE INFRASTRUTTURE
Finisce stanotte la quarantena della Fiorentina. Una tappa del lungo percorso che attende i viola prima di un qualsiasi ritorno alla normalità, eppure trattasi dello stesso destino che sta toccando all'umanità. In queste ore è particolarmente difficile fornire qualsiasi previsione su quello che sarà l'immediato futuro, inclusa l'eventuale libertà concessa dalla società ad eventuali partenti, ma più in generale è anche per questo che in Lega si è registrato un certo rallentamento nei confronti sull'esito del campionato. Se ognuno sta più o meno dicendo la sua significa anche che manca una visione comune e l'intervento dello stesso Ministro dello Sport Spadafora di ieri ("Difficile pensare di ripartire il 3 maggio") lo conferma.
Di certo oggi il mondo del calcio italiano presenterà il documento nel quale riepiloga sostegni e iniziative che possano incentivare una ripartenza, più o meno quel che ogni paese sta affrontando oltre all'emergenza che non conosce sosta. Fa un certo effetto pensare che il dorato mondo del pallone alzi la mano per chiedere aiuto invece di darlo in virtù dei propri numeri, ma dimenticare il mondo meno esposto delle categorie minori sarebbe ingiusto e pericoloso per un intero movimento che rischia di collassare. In uno scenario che oltre a prevedere il taglio degli stipendi, e il ritorno alle scommesse sportive, vorrebbe prevedere anche vie preferenziali e agevolazioni per le società pronte alla costruzione di un nuovo stadio.
Sotto questo profilo la Fiorentina è in prima fila, il dg Joe Barone sarà nel tavolo di lavoro che si occuperà degli scenari legati alle infrastrutture, dopo aver di recente incontrato anche il Presidente del CONI Malago (primo passo importante verso una presenza stabile in Lega, tanto più se certi equilibri del passato dovessero resettarsi dopo il periodo di emergenza) mentre c'è da scommettere che Commisso, pur costretto all'isolamento per l'ondata di contagi che sta colpendo anche gli Stati Uniti, abbia continuato a pensare alle alternative sul fronte di un'area per lo stadio.
Il bando per l'area Mercafir soltanto qualche mese fa rappresentava lo snodo principale del primo anno italiano del nuovo proprietario viola, ma dopo aver chiarito che Commisso non avrebbe preso parte all'asta pubblica tutta la questione è stata travolta da vicende ben peggiori. Non è dato sapere come e quando ci sarà tempo o spazio per tornare alle questioni ordinarie della vita cittadina, se ne sono accorti persino in Lega nonostante cervellotiche proposte di calendari rivisti, ma è chiaro che nell'ottica – vitale – di una ripartenza sostenere chi vorrà dotarsi di un nuovo stadio diventa centrale. E fa benissimo la Fiorentina a volersi far trovare il più preparata possibile.
Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it