LE CERTEZZE CHE MANCANO E LE REGOLE DA CAMBIARE: I DUBBI DELLA FIORENTINA INTORNO AL PROTOCOLLO FIGC. LA RIFORMA DEI CAMPIONATI, GLI STADI, LE SQUADRE B: L’OCCASIONE PER RIPENSARE IL CALCIO

26.04.2020 00:00 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
LE CERTEZZE CHE MANCANO E LE REGOLE DA CAMBIARE: I DUBBI DELLA FIORENTINA INTORNO AL PROTOCOLLO FIGC. LA RIFORMA DEI CAMPIONATI, GLI STADI, LE SQUADRE B:  L’OCCASIONE PER RIPENSARE IL CALCIO

E’ una corsa contro il tempo. Per ripartire il 4 maggio e chiudere, come vuole la Uefa, entro il 2 agosto, il calcio ha bisogno di ulteriori certezze. Così com’è infatti il protocollo Figc non basta per dare il via libera agli allenamenti: come affrontare un eventuale nuovo caso di positività? E come organizzare trasferte, come risolvere il problema legato ai contratti che scadono, ai possibili infortuni di giocatori in teoria svincolati dopo il 30 giugno o già acquistati da altre squadre? Sono solo alcune delle domande che hanno posto i club di serie A (e i loro medici) per poter ripartire in sicurezza.

Tra questi c’è anche la Fiorentina, che nel documento inviato alla Federazione ha chiesto lumi sulla questione assicurativa, sul protocollo per portare la squadra in trasferta qualora si ricominciasse a giocare e su chi si prenderebbe la responsabilità di sanificare la struttura alberghiera che dovrebbe ospitare la squadra stessa lontano da Firenze.
Se si potrà riprendere ad allenarsi lo dirà il governo nel Dpcm di lunedì o martedì prossimo, di sicuro è tutto maledettamente complicato. Ma tra mille dubbi, c’è una parte non trascurabile che sembra aver già fatto la propria scelta: i tifosi. Molte curve d’Italia si sono già esposte per il no. No alla ripresa del calcio, soprattutto in un contesto simile e con gli stadi forzatamente deserti. Una posizione netta, per molti versi comprensibile e condivisibile, perché si fa fatica a pensare a partite ogni tre giorni, senza pubblico, con spettacoli verosimilmente miseri, a temperature torride e coi giocatori chiusi in ritiri bunker.

Senza passione non c’è calcio, almeno agli occhi di chi sogna i gol dei propri beniamini piuttosto che i bonifici. Fedele al suo motto di provarle tutte pur di salvare la stagione, la Figc ieri sera si è affrettata a far sapere che questi sono temi già affrontati, che il governo, nel vertice di martedì scorso, è stato messo a conoscenza delle obiezioni dei club. Il calcio però è sempre più appeso a un filo, tanto è vero che si ipotizza di attendere almeno metà maggio prima di potersi allenare in gruppo. Di sicuro, con queste premesse, la B e la C non potranno riprendere e anche per questo urge trovare un’alternativa a giocare le partite che mancano. 

Questi mesi, al di là di giocare o meno partite fantasma, dovrebbero servire per pensare a un cambiamento. Per riformare i campionati, per creare utili che vadano oltre i soldi di Sky, per - come chiede da tempo la Fiorentina - incentivare la costruzione degli stadi, attrarre altri tifosi in giro per il mondo, premiare chi costruisce settori giovanili solidi e magari mettere in pratica, una volta per tutte, la tanto chiacchierata e mai concretizzata idea delle squadre B. Sarebbe un modo per dare uno schiaffo alla crisi e provare a rialzarsi con le proprie gambe. Senza aspettare solo e soltanto il salvagente di Sky o le solite plusvalenze di mercato con la regia dei procuratori di turno. 

Nel frattempo, godiamoci questa bella domenica organizzata da FirenzeViola. Rivedere Bati e Rui insieme emoziona sempre. Sul campo erano la coppia perfetta, ma anche oggi restano il 9 e il 10 dei sogni diventati realtà. La loro voce così è il volano perfetto per rilanciare la diretta Instagram pensata per raccogliere fondi: da stamani tutti in campo per Osma Onlus e per dare una mano all’Ospedale di Santa Maria Annunziata di Firenze, che ormai da mesi lotta contro la pandemia. Ci saranno Pepito, Pasqual, Prandelli, Toldo e molti altri che hanno la Fiorentina nel cuore. Molto meglio di una partita giocata senza pubblico nel nome dei soldi.