INCONTRO NARDELLA-DDV: PROVE DI DISGELO. IL SINDACO DICE CHE L’ARIA E’ CAMBIATA, SOLO I FATTI LO CONFERMERANNO O MENO. PIOLI VA AVANTI COL 4-2-3-1 E CERCA PUNTI. VERONA, CHE ESAME…
La vigilia di Verona sarà ricordata anche per il summit di Casette d’Ette, con il sindaco a casa Della Valle per capire il presente e futuro della Fiorentina. Dario Nardella è tornato dalla Marche con una buona dose di ottimismo. Prendiamo alcune frasi spese dal sindaco (durante il Salotto Viola di Italia 7) per dovere di cronaca: "I fratelli marchigiani hanno apprezzato l'atteggiamento dei tifosi. Li ho visti convinti anche sul progetto giovani e sull'idea di aprire un nuovo ciclo. Sono convinto che Andrea Della Valle abbia il desiderio di recuperare il rapporto con Firenze che si stava perdendo. Penso che lo vedremo di nuovo allo stadio, ma non escludo anche un ritorno di Diego. I due, vogliono provare a ricucire il rapporto con i tifosi. Credo si possa aprire una fase per una Fiorentina migliore. Penso sia stata superata quella fase di incertezza e penso ci siano tutti i presupposti per riaprire un ciclo, con anche la realizzazione del nuovo stadio”. Proprio su questo tema il sindaco è stato deciso nel mettere i paletti con tanto di date e facendo capire che la società viola non potrà superare la data del 31 dicembre 2017 per apportare le integrazioni alla bozza di progetto presentata un anno fa. Bene, allora che succede? Perché i Della Valle sono di nuovo sorridenti dopo il comunicato del 26 giugno scorso nel quale sostanzialmente mettevano in vendita la Fiorentina? Perché adesso non la cedono più? Che è cambiato?
A queste domande certamente non potrà rispondere il sindaco di Firenze, ma solo i Della Valle. La proprietà marchigiana entro fine mese dovrebbe tornare a manifestarsi attraverso una conferenza stampa “urbi et orbi”, ecco il punto decisivo. Giusto che i Della Valle lo facciano, a patto però che tocchino le corde decisive di questa vicenda. Solo portando fatti, concretezza, voglia di rilanciare potranno trovare terreno più fertile nel campo dell’ascolto collettivo. In caso contrario salterà il tappo.
Capiremo, insomma, se avrà avuto ragione il sindaco - “inizio di una nuova fase” - oppure il partito dei “violascettici”. Oggi ci limitiamo a prendere atto di un incontro che ha sancito le prove tecniche di disgelo.
Per fortuna, però, che si gioca: torna il campionato. La Fiorentina - la simulazione di un cantiere aperto - anziché disputare amichevoli di lusso come si converrebbe ad una squadra appena allestita, gioca invece una partita vera a Verona. Pioli ha un un bisogno forte di punti e contestualmente lavora per amalgamare un gruppo. Non lo invidiamo, siede su una panchina delicata. Eppure Stefano merita l’appoggio di tutti e tutti pare glielo stiano dando. Non a caso anche al Bentegodi saranno 1500 i tifosi viola presenti. Pioli insiste, per adesso, col 4-2-3-1 e probabilmente lo fa perché secondo lui in rosa non ci sono molte altre offerte di modulo. L’importante è che la Fiorentina domani sera torni da Verona con una classifica diversa da quella attuale.
La sfida coi gialloblu sarà già un bell’esame: duro, complicato, pieno di trappole. Non siamo a marzo, ma appena a settembre…