IL TORINO IL BIVIO DEL DESTINO DI SOUSA. LA SUA CONFERMA LEGATA ALLE REAZIONE VIOLA. UN VENERDI’ DI CONFRONTI E GRANDI DUBBI. LA PAURA E’ CHE LA SQUADRA NON RISPONDA PIU’. PER IL FUTURO SI PARLA ANCHE DI JARDIM
E’ un gran peccato perché i tifosi stanno male. Hanno assistito ad una resa della Fiorentina che ha pochi precedenti nella sua storia. E’ un momento veramente brutto. L’etichetta di febbraio non è ancora scaduta eppure i viola sono fuori praticamente da tutto. Addio coppe e sesto posto a 7 punti da una Lazio che francamente sembra più forte di questa Fiorentina di pasta frolla. Ad oggi la stagione è fallimentare, inutile girarci intorno. Solo un miracolo calcistico potrebbe regalare un’inaspettata zona Europa League, me nelle prove di San Siro e col Borussia non si scorgono prodromi che possano indurci ad uno spiraglio di ottimismo. Non è catastrofismo, ma sano realismo. Tocca alla Fiorentina farci cambiare idea, non il procedimento contrario.
Sousa è stato confermato a tempo. Non è una punizione, ma soltanto un’assunzione di responsabilità. Quando una squadra lancia segnali progressivamente inquietanti fino all’apice di giovedì sera, è normale che una società si ponga delle domande. Il club ha colpe ben precise - dopo ne parleremo -, ma ha un ruolo dominante, spetta alla dirigenza l’indirizzo, mentre il tecnico è subalterno. Quando una squadra tra il 44’ del primo tempo e il 15’ della ripresa passa al 2-0 al 2-4 dimostra di essere vittima di grandi criticità. E al di là delle colpe dei giocatori - sia chiaro, molte -, è il tecnico ad essere chiamato in causa. Non pensiamo che la Fiorentina sia il Bounty, escluderemmo un ammutinamento, ma parlare di connessione interrotta, per molteplici ragioni, tra gruppo e allenatore è verosimile. Un branco a fine ciclo, batterie esaurite. Questo è quanto vogliono verificare i dirigenti e per farlo, paradossalmente, sarà semplicissimo: se col Toro lunedì sera ci sarà una reazione significherà che la Fiorentina è viva. Ma se al contrario i sintomi e i risultati saranno i medesimi della Caporetto viola coi tedeschi, non ci saranno crediamo alternative: Sousa sarà esonerato. I sostituti? Traghettatori: da Reja a Guidi, tecnico della Primavera.
Ieri è stata una lunga giornata, ricca di summit, faccia e faccia e confessioni. Probabilmente la filiera di comando avrebbe esonerato Sousa, ma alla fine ha vinto la linea conservativa di Corvino, contrario per mentalità ai licenziamenti. La sintesi sarà la partita col Toro. Bisogna anche sottolineare che Sousa paga una situazione non del tutto sua: il portoghese sicuramente ha commesso errori e sbagliato partite come quelle di Genova, San Siro e col Borussia, e non è riuscito a migliorare il materiale umano, ma il gruppo che gli è stato messo a disposizione ha diverse lacune. La Fiorentina ha ricominciato a inserire novità nel motore dallo scorso gennaio - anche se Saponara è stranamente ignorato da Sousa… - dopo 4 sessioni di mercato all’insegna delle cessioni senza ricambi all’altezza.
Un depauperamento del patrimonio tecnico che soltanto una visione onirica poteva trasformare in un piano di rinforzamento. Giusto tutelare il bilancio, ma “togliere senza mettere” porta alla povertà di una formazione e al suo progressivo ridimensionamento. Ecco perché da giugno la Fiorentina dovrà continuare ad investire se vorrà tenere fede anche alla storia dei Della Valle a Firenze - almeno fino a qualche anno fa -, non abiurando un percorso. A proposito: dalla stagione ventura il quarto posto equivarrà all’accesso diretto alla Champions, senza passare dal preliminare, con un incasso più o meno di 50 di milioni. Interessa questo obiettivo alla Fiorentina dei Della Valle oppure no? Ecco, dopo aver risolto la cogente questione legata all’allenatore, sarà interessante occuparsi di questo macro-tema strettamente legato al futuro della Fiorentina. Un club da primi 5 posti può essere in linea con le ambizioni dei Della Valle, mentre una società vicino ai modelli Atalanta, Udinese e Sampdoria - detto col massimo rispetto - non crediamo possa intercettare le esigenze dei fratelli Tod’s né dei tifosi viola, che almeno una quarta piazza pensano di meritarla. Non per diritto divino, ma per la loro storia. Basta leggere una delle molteplici pubblicazioni dedicate al cammino meraviglioso della Fiorentina dal 1926 ad oggi.
Corvino e la dirigenza stanno già lavorando sulla nuova Fiorentina: probabilmente il tecnico è già operativo, anche se sotto copertura… Giampaolo, Sarri, i nomi più gettonati, ma dall’estero soffia forte il vento di Josè Leonardo Nunes Alves Sousa Jardim, diciamo Jardim per far prima, allenatore del Monaco (come anticipato un mese fa da Alessandro Bocci sul Corsera). Chissà che l’anima lusitana di Corvino, Carlos Freitas, non giochi la partita decisiva…