IL MERCATO PARTE A RILENTO IN ATTESA DI COMMISSO. IL TORO SPARA ALTO PER BONIFAZI. IN ATTACCO QUALCHE INTOPPO PER CUTRONE, PETAGNA LO TALLONA. A PRADE' SERVE UN COLPO COME AQUILANI
Il mercato è ufficialmente iniziato, ma chi si aspetta che la Fiorentina sia una delle più veloci a completare le "riparazioni", si sbaglia di grosso. Come più volte ripetuto dai dirigenti viola, le trattative di gennaio sono quelle delle occasioni, delle accelerate improvvise. Poca programmazione, un po' di culo e sicuramente diversi milioni da investire, sono l'unica ricetta per avere successo nel periodo più strano e complesso dell'intera stagione di un dirigente calcistico. Infatti è bravo chi arriva a gennaio e non deve fare niente o pochissimo, gli altri, hanno incontrato dei problemi in estate e ora si affannano per correggere il tiro.
Oggi è stata una giornata importante per il futuro di Kevin Bonifazi. Il 1° gennaio si era parlato con insistenza di una possibile accelerata da parte dell'Atalanta, ma alla fine ad incontrare il procuratore Minieri è stata la Fiorentina. Questo vuol dire che il centrale mancino del Torino sarà presto viola? No, o almeno non è scontato. I granata chiedono 15 milioni di euro, una cifra ritenuta molto alta da parte di Pradè e Barone, considerando che il seppur talentuoso difensore, è attaualmente panchinaro in una squadra non certo composta da fenomeni. Per questo si valutano anche altre alternative, come Juan Jesus, che la Roma lascerebbe partire per 7-8 milioni; o Kannemann, che per meno di 10 potrebbe lasciare il Gremio. La Fiorentina vorrebbe puntare sull'italiano, ma solo nel caso in cui Cairo dovesse decidere di fare un passo verso i viola abbassando il prezzo, si potrà arrivare a un'intesa. Altrimenti, avanti il prossimo.
Tiene banco ovviamente anche la questione attaccante. La Fiorentina sta iniziando a entrare nell'ordine delle idee che se davvero chi ha fatto sondaggi per l'acquisto a titolo defiitivo di Pedro (dal Portogallo soprattutto), sarà disposto a mettere sul piatto più di quanto investito da Pradè ad agosto, allora l'addio definitivo non è da escludere a priori, anzi. Intanto il Wolverhampton si sta rivelando un ostacolo più duro del previsto perché non abbassa le pretese, perché non vuole lasciar partire Cutrone in prestito con diritto e perché non è neanche così convinto di cederlo subito. I viola per questo tengono assolutamente in piedi anche la pista Petagna, che convince più una parte di dirigenti ma che ha il grande limite di credere molto alla possibilità di salvare la SPAL. Difficoltà si registrano anche a centrocampo, dove il Sassuolo per Duncan chiede non meno di 20 milioni e difficilmente lo farà partire subito. Meité non convince fino in fondo ed è per questo che si continua a cercare.
Ieri vi abbiamo presentato una lunga lista di potenziali svincolati nel prossimo giugno sparsi in tutta Europa (LEGGI QUI). Un sacco di nomi interessanti che potrebbero fare al caso della Fiorentina e che dovrebbero essere convinti senza dover fare i conti con il club che detiene attualmente il cartellino. Pradè deve tirare fuori dal cilindro un nuovo Aquilani: un giocatore che in un top club non gioca e che quindi ha bisogno di rilanciarsi, magari con vista Europeo. I nomi ci sono, mancano gli argomenti per convincerli.
In ogni caso, la Fiorentina non dovrebbe mettere a segno nessun colpo prima del 7 di gennaio, giorno dopo la prima giornata di campionato del 2020 contro il Bologna. I dirigenti stanno aspettando Commisso, in arrivo il 5, e soprattutto stanno aspettando che qualche giocatore ancora non convinto al massimo di cambiare, veda le convocazioni o le squadre titolari per chiedere di essere ceduto istantaneamente. Come detto, sarà il mercato delle occasioni. Difficile chiedere programmazione, visti i pochi mesi di attività della nuova dirigenza, ma obbligatorio pretendere che dal mercato arrivino giocatori pronti subito e che possano fin dalla prima gara, cambiare il volto di una squadra ancora in cerca di se stessa.
Pietro Lazzerini - Vice direttore di Firenzeviola.it