FORMAZIONE ANTI-TORO GIÀ FATTA: JACK SUBITO TITOLARE, CHIESA SACRIFICATO SULLA FASCIA. MAGO FRANCK INCANTA, IL CENTROCAMPO INVECE ASPETTA BORJA. NON SOLO BOMBER: PRADÈ A CACCIA DI UN’ALA. REBIC E IL MAGHEGGIO PER BEFFARE ROCCO
La prova generale, prima del debutto. Iachini ha sfruttato l’ultima amichevole per provare la formazione anti-Toro: Bonaventura subito titolare, Kouame prima punta e Chiesa ancora una volta sacrificato sulla destra. La squadra è fatta, il centrocampo sarà in emergenza, ma senza Amrabat e con Pulgar ancora indietro per i postumi del Covid, Beppe potrà inventarsi ben poco. Il figliol prodigo Borja, anzi, sarà subito fondamentale per dare almeno un cambio là in mezzo, dove Jack non può essere al meglio e dove Castro (reduce da qualche acciacco che gli ha fatto saltare le partite in Nazionale) ha fatto capire di aver ancora bisogno di tempo per tornare quel giocatore ammirato da mezza Europa. Il mondo viola comunque può consolarsi con il solito, enorme Ribery, fuoriclasse senza tempo capace di illuminare la scena anche quando le gambe non girano. Franck, già la settimana scorsa, aveva acceso la luce, ma stavolta ha fatto il Fenomeno: due gol, assist, giocate di alta scuola. Se il destino ce lo conserva, ci divertiremo. In generale comunque, nel primo tempo la squadra ha giocato con buona intensità. Beppe è giustamente preoccupato per una preparazione a dir poco precaria, ma la cosa vale per tutti. Il Torino anzi, con l’allenatore nuovo e i problemi di Covid dei giorni scorsi, rischia di essere ancora più indietro.
Qualche domanda semmai è giusto farsela sul nervosismo di Pezzella (che c’entri il mercato?) e su Chiesa, a disagio come quinto di centrocampo, anche se capace di firmare un gran gol. Dovesse restare però si imporrebbe una riflessione: è giusto chiedergli di giocare fuori ruolo per buona parte dell’anno? A Commisso l’ardua sentenza, nel senso che prima di pensare a rivoluzioni tattiche, Iachini aspetta lumi da Rocco. Solo lui infatti potrà risolvere il caso Fede. Serve un chiarimento immediato con babbo Enrico, perché se lo stallo sul mercato dovesse persistere, in qualche modo si dovrà trovare la chiave per convivere un altro anno. Chiesa ha il grande obiettivo dell’Europeo, ma per convincere Mancini a promuoverlo titolare, dovrà segnare di più. Incidere di più. Fare, insomma, quel salto di qualità definitivo che gli chiedono tutti. Non a caso Pradè sul mercato, oltreché una punta (nel caso arrivasse, il sacrificato potrebbe essere Cutrone, in modo tale da risparmiare i 20 milioni del riscatto), è a caccia di un esterno offensivo che da una parte potrebbe sostituire Chiesa e dall’altra, se appunto Fede restasse, potrebbe dare a Iachini la possibilità di cambiare assetto e affidarsi a due ali in un 4-2-3-1, con Ribery fantasista più una punta. Deulofeu e Keita sono i nomi più caldi. Entrambi forti, entrambi cari. Vedremo. Acquisti o no, la Fiorentina farà bene a vederci chiaro su Rebic. Il Milan lo ha ufficializzato, ma senza annunciare le cifre dell’affare. Dalla Germania però dicono che l’ex viola non è stato pagato nulla. Sarebbe una beffa, un magheggio pensato esclusivamente per non pagare quel famoso 50% della futura rivendita che la Fiorentina aspetta da tempo. In sostanza infatti, l’Eintracht avrebbe ottenuto André Silva sottocosto (9 milioni, contro i 30 di valutazione iniziale) a patto di lasciar libero Rebic, il cui cartellino era già stato ammortizzato dal club tedesco. Una raffinata operazione finanziaria, che appunto lascerebbe la Fiorentina con il cerino in mano. Esattamente come accadde quando Perugia e Atalanta si palleggiarono il cartellino di Mancini (ora nel giro della Nazionale), pur di non pagare i viola. A Rocco insomma il lavoro non mancherà davvero. Nei primi giorni della settimana il presidente tornerà finalmente qui. Tra stadio, centro sportivo, mercato e partenza del campionato, ne vedremo delle belle.