DIEGO INSISTE: VENDETE. FIORENTINA NEL CAOS. ANCHE ASTORI PENSA ALL’ADDIO. BORJA VALERO, SITUAZIONE SEMPRE PIU’ ESPLOSIVA. KALINIC, UN ALTRO CASO GESTITO MALE DA CORVINO. BERNA INQUIETO, ASPETTA LA CESSIONE ALLA JUVE. DA MODENA UN SEGNALE FORTE

06.07.2017 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
DIEGO INSISTE: VENDETE. FIORENTINA NEL CAOS. ANCHE ASTORI PENSA ALL’ADDIO. BORJA VALERO, SITUAZIONE SEMPRE PIU’ ESPLOSIVA. KALINIC, UN ALTRO CASO GESTITO MALE DA CORVINO. BERNA INQUIETO, ASPETTA LA CESSIONE ALLA JUVE. DA MODENA UN SEGNALE FORTE
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© foto di Federico De Luca

Corvino dice che lui è sereno e racconta che anche Borja lo è. Insomma, sono tutti sereni. Beati loro. Una situazione che ricorda l’ormai famoso "stai sereno" detto da Renzi a Letta e sappiamo tutti come è andata a finire.

Come andrà a finire per la Fiorentina, non lo sappiamo, certo che anche ieri s’è vissuta un’altra giornata, la giornata delle maglie nuove, caldissima tra contestazioni, imbarazzi e disamore. C’è il gelo in città (e dico poco) attorno a questa società e a questa squadra, gelo che in Italia diventa ironia e incredulità. Nessuno nel mondo del calcio capisce come tutto quello che la Fiorentina tocca diventi ingestibile, crei dei casi, dissapori, polemiche e avvocati.

Le altre società vendono e comprano, mandano via bandiere, cedono i campioni, fanno i loro programmi mentre la Fiorentina forse sbaglia la gestione e la comunicazione anche quando deve accendere l’acqua per innaffiare l’erba dello stadio. Perché nascono i casi Borja, Gonzalo, Bernardeschi, Kalinic (e potrei continuare), fino a trasformarsi in situazioni ingestibili e deflagranti a livello mediatico e societario?

Spero che un giorno o l’altro Ddv se lo chieda e soprattutto domandi spiegazioni ai suoi manager. Non si tratta così la Fiorentina…

Ma probabilmente Diego non ha più interesse alcuno attorno alla squadra di calcio e alle sue vicende. E’ solo una immane rottura di scatole della quale vuole liberarsi il prima possibile.

L’ha ribadito anche in questi giorni, la lettera di dieci giorni fa era sì figlia di uno sfogo, una provocazione a Firenze e ai fiorentini, ma anche a mente fredda Ddv non cambia idea.

Vuole uscire dal calcio, ma deve capire che non è così facile e automatico. La sua richiesta (250 milioni) è troppo elevata, a quelle cifre non si avvicinerà mai nessuno. E comunque, in attesa, la Fiorentina va gestita e tenuta a un livello dignitoso, soprattutto non deve essere messa alla berlina del mondo del calcio come in questi giorni.

Serve una riflessione profonda. Servono strategie e uomini nuovi. Se i Della Valle non interverranno con segnali positivi e azioni decise per rimettere in piedi una squadra accettabile, temo che non si uscirà da questo muro contro muro che fa male a tutti. E non basta il generoso e diplomatico Salica. Non basta la bella faccia pulita di Antognoni. O presentare la Masi, manager con i fiocchi. Servono strategie vere, servono ordini, serve una gestione collegiale e non affidata solo a un uomo in chiara difficoltà come Pantaleo Corvino. E se è vero che Cognigni non l’ha gestito, non è lui l’uomo che Borja contesta e non sapeva niente della vicenda, non di giustificazione trattasi ma di aggravante. Corvino non può fare da solo, non succede in nessuna società.

Sono curioso di vedere come usciranno da questi tre casi spinosissimi. E altri stanno per scoppiare come quello di Astori, l’unico difensore buono, che mi risulta abbia chiesto al suo procuratore di sondare la possibilità di andare a giocare in Inghilterra per strappare un contratto importante.

BORJA VALERO – Difeso e osannato dai tifosi sotto casa, è riuscito a passare dalla parte della ragione quando forse non l’aveva completamente. Oggi ci dovrebbe essere un tentativo di via d’uscita comune, una strategia che salvi capra e cavoli. Borja andrà all’Inter, ha l’accordo, ma la Fiorentina dovrà spiegare soprattutto come mai una situazione nota da mesi e mesi è stata tenuta sotto la cenere e fatta deflagare così. Un grande errore.

KALINIC – Come un altro errore colossale è la gestione di Kalinic. Permettere che un giocatore dica "Ho l’accordo, voglio solo il Milan", vuol dire che la situazione ti è sfuggita di mano. Caso mai ti cedo, ma la squadra la scegliamo insieme e se la squadra non paga resti a Firenze. Invece anche qui Corvino si è preso una bella smentita.

BERNARDESCHI – Anche i sassi sapevano che avrebbe detto no al rinnovo. Modestamente l’ho scritto due mesi fa. Corvino ha aspettato l’ufficialità del quattro luglio. Non si potevano muovere assieme Fiorentina e procuratore per cercare una società gradita al giocatore in grado di dare soldi a lui e pagare il cartellino quel che vuole la Fiorentina? Preparatevi allo scontro anche qui. Berna vuole la Juve, ma la Juve non darà quel che vuole la Fiorentina. Non si potevano buttare le basi di lavoro prima? Non poteva la Fiorentina diventare soggetto attivo invece di stare sempre sulla difensiva, in seconda battuta per poi perdere su tutto il fronte? Sui questi tre casi si giocano la faccia e il futuro di Corvino che Salica difende (ovvio) ma che suscita perplessità.

E perplessità dovrebbe suscitare la decisione del viola club Modena di sciogliere le righe vittima del disamore. A memoria non era mai successo. Questo dovrebbe preoccupare più di Borja Valero. Avvertite i Della Valle, per chi non lo sapesse in questi giorni sono a Capri….