DELLA VALLE, BASTA INUTILE OTTIMISMO E PROCLAMI: E’ L’ORA DI TORNARE A FARE BENE CALCIO. OFFERTA BASSA A BADELJ, COSI’ VA VIA. DISASTROSA LA COPPIA COGNIGNI-CORVINO. LAURA MASI, ADDIO FIORENTINA
Purtroppo è finita la benzina, la Fiorentina è arrivata a giocarsi la partita decisiva per l’Europa senza energie nervose e fisiche. Peccato, ci avevamo creduto, ci avevamo preso gusto, ma la Fiorentina ha fuso. Succede quando si tira una macchina per troppo tempo al massimo dei giri e anche oltre. Del resto questa è una squadra che a voler essere buoni vale il nono posto, a voler essere severi il decimo. Arrivare ottavi è comunque il segno che questo gruppo ci ha provato, ce l’ha messa tutta e di più e quindi va applaudito. Inutile ripetere vecchi concetti, lo abbiamo già scritto tante volte e quei cinque o sei che mi seguono lo ricordano: per me Pioli e questi ragazzi moralmente valgono dieci. Resteranno nella storia di un’annata che tutti noi vorremmo cancellare. Purtroppo però non si può. E allora applausi per come si sono comportati, per quello che hanno fatto in campo e fuori, per le piccole-grandi gioie che hanno regalato allo straordinario Popolo Viola.
Ora però, permettetemi, è tempo di tornare a parlare anche di calcio vero e del futuro di questa squadra che voglio immaginare diverso. Non so come e non so quanto, ma diverso.
Aspettiamo tutti con curiosità di capire le idee e i piani dei Della Valle che dall’interno della società ci raccontano con la voglia di rilanciare e il ritrovato entusiasmo di un tempo. Aspettiamo dei fatti concreti perché le parole, sono sincero, cominciano già a farmi preoccupare.
Adv ha ricominciato a promettere, a parlare di un nuovo ciclo, ha fissato l’obiettivo del sesto posto e tutto questo mi sembra molto pericoloso. La comunicazione e il calcio sono cose che vanno maneggiate con cura ed è un peccato che Adv non l’abbia ancora capito dopo sedici anni che bazzica i campini e dintorni.
E’ chiaro che dopo le parole del proprietario, ora il sesto posto è un obiettivo obbligatorio e il ciclo deve ripartire altrimenti la delusione ripartirà da subito. Per questo dico che certe cose andrebbero evitate perché nel calcio non si deve promettere, ma fare. Non si devono vendere sogni o illusioni, ma cose concrete. Soprattutto in una piazza come Firenze che questa proprietà, diciamo così, non adora, c’è più il rischio di sentirsi presi in giro che non caricati. Uno scivolone. Ma non il solo.
Per fortuna, però, che nel pomeriggio di ieri la Fiorentina ha tenuto a cambiare il senso di un altro concetto imbarazzante espresso da Adv, altrimenti l’autogol sarebbe clamoroso, come uno di quelli storici di Niccolai.
Parlando al sito ufficiale, il presidente onorario aveva infatti definito l’annata della Fiorentina "una stagione da incorniciare". Brivido.
Incorniciare una stagione senza Europa, la squadra finita all’ottavo posto dopo essere stata nella parte destra della classifica per più di mezzo campionato? La Fiorentina ha fatto sapere che Adv si riferiva solo al periodo del dopo Astori e allora siamo d’accordo. Tutti eccezionali, a cominciare da loro.
Sempre per fortuna, la Fiorentina ha pure fatto sapere che invece il patron "Non è affatto contento del piazzamento finale".
Come noi, come tutti i tifosi sereni ed equilibrati, a parte i trombettieri, gli sbandieratori e il club della bistecca. Devo dirvi, sono quasi preoccupato nel sapere che il proprietario della Fiorentina "non sia affatto contento del piazzamento finale", insomma che la pensi come me, con l’aggravante che i cento milioni spesi sono i suoi. Lo dica i suoi manager, si faccia sentire, io più di dirlo e scriverlo non posso fare.
Comunque se non è contento non resta che migliorare questa squadra, programmare e investire.
Ripeto: è ora di tornare a fare bene calcio. Sono due anni che la Fiorentina non solo è fuori dall’Europa, ma non è neppure competitiva per entrarci. E questo è inaccettabile visti i fatturati e i diritti televisivi superiori a Lazio, Atalanta, Sampdoria e Torino.
Dunque, da Andrea Della Valle vorremmo sentir dire soltanto tre cose
1) E’ finito l’autofinanziamento
2) Alziamo il monte ingaggi
3) Compreremo 4-5 giocatori da Fiorentina
Conosco il calcio per non osare chiedere di più, i piazzamenti sono frutto di tante cose, ma ricominciare a programmare con questi tre paletti sarebbe ricominciare a fare bene calcio. E nello stesso tempo un modo per liberarsi delle tentazioni ribassiste, dell’ossessione dei bilanci e di chi fa finta di non capire cosa significhi la Fiorentina nella storia del pallone. Magari dando input diversi alla coppia Cognigni-Corvino.
I fatti dimostrano che Cognigni presidente e Corvino Dg assieme hanno lavorato con queste cariche aziendali nelle stagioni 2009-10, 2010-2011, 2011-2012, 2016-2017, 2017-2018, fra i cinque campionati peggiori dell’era Della Valle, comunque finiti con i Viola fuori dall’Europa. Auguri. Un motivo in più per spronarli a fare meglio e andare l’anno prossimo a riprendersi l’Europa League. Come? Vendendo tutti i giocatori in rosa e comprandone 4-5 buoni. Ma buoni davvero. In attesa, cominciamo intanto a sistemare la vicenda Badelj.
Ho letto e la Fiorentina non ha smentito, che sarebbe stato offerto al centrocampista croato un rinnovo a 1,3 milioni a stagione per tre anni. Ricordo che Badelj ha 29, ricopre un ruolo molto ricercato e si libera il 30 giugno. Parlando di calcio, una cifra del genere la rifiuterei anch’io. E’ normale che Badelj con il cartellino in mano, a costo zero per qualsiasi società, potrebbe facilmente ottenere contratti da due milioni in su. E sto basso. E’ la legge di mercato. Se Corvino ne ha offerti davvero 1,3 vuol dire avviare il giocatore verso quella porta verso la quale sono già stati avviati Gonzalo, Borja Valero, Ilicic e altri, con la differenza che Badelj è il capitano e ha soltanto 29 anni. Allora non resta che sperare che davvero Badelj sia così innamorato e legato alla Fiorentina, se ne freghi dei soldi, faccia una scelta di cuore, altrimenti con l’offerta fatta, il procuratore che si ritrova, sarà bene mettersi da subito a cercare anche un regista. Naturalmente spero di sbagliare perché il giocatore oltre che a Pioli, sembra importante anche a me che notoriamente non capisco niente di calcio.
A proposito di addii, dopo appena poco più di un anno, lascia la Fiorentina anche la responsabile del marketing e della comunicazione aziendale Laura Masi. Membro del consiglio di amministrazione, era una manager importante, con una grande storia nel Milan e strappata addirittura al Bayern di Monaco. Scelta di vita o di carriera? Sapremo.