CHIESA, ECCO I PIANI DI COMMISSO PER METTERLO AL CENTRO DELLA FIORENTINA. PRESTO L’INCONTRO CON I MANAGER. MA C’E’ ANCHE CHI PENSA CHE VENDERLO SAREBBE PIU’ LOGICO. PERIN, PIU’ DI UN’IDEA. TRENTA GIOCATORI DA VENDERE. ANTOGNONI...
Rocco Commisso ha salutato Firenze dopo una full immersion di simpatia, calore (in tutti i sensi) e fiorentinità: l’imprenditore italo-americano ha già in mano le chiavi della città ed ha fatto breccia nel cuore dei tifosi riaccendendo l’entusiasmo sopito da anni. Ora però è il tempo del calcio e Rocco lo sa, i manager hanno avuto le indicazioni e sono già al lavoro, soprattutto Daniele Pradè che da lunedì sarà a Milano per cominciare a stringere alcune operazioni già avviate, prima della sua presentazione ufficiale che dovrebbe esserci mercoledì prossimo, al massimo giovedì.
Ma c’è anche da sistemare definitivamente la questione più spinosa, quella relativa al futuro di Federico Chiesa, il giocatore più importante, al centro di tante attenzioni di mercato di grandissimi club, a cominciare da quella concreta della Juventus che va avanti da mesi.
Rocco Commisso si è già espresso più volte, anche ieri poco prima di salire sull’aereo con il quale ha lasciato Firenze. La sua posizione è chiara, Chiesa per Commisso resterà al 99 per cento, la nuova Fiorentina sarà costruita attorno a lui, diventerà una bandiera.
E se è vero che il giocatore ha un contratto ancora lungo, in scadenza nel 2022, è altrettanto vero che le offerte che gli sono pervenute parlano di cifre astronomiche (sei milioni di ingaggio), e soprattutto lo proietterebbero in una dimensione calcistica molto lontana da quella della Fiorentina attuale. Difficile resistere a certe tentazioni per la carriera, ma anche per il conto in banca.
Cosa faranno e diranno i manager di Commisso, probabilmente Joe Barone e Pradè per convincere Chiesa a restare sereno alla Fiorentina?
In teoria la società viola potrebbe anche non fare niente, il contratto c’è ed è ancora abbastanza lungo. Ma il percorso da fare dovrà essere condiviso, magari con un compromesso, per evitare contrapposizioni dannose per tutti.
Quindi, dal punto di vista economico gli sarà prospettata la possibilità di allungare il contratto di un anno (2023), a fronte di un deciso aumento dell’ingaggio visto che con i bonus il ragazzo fatica ad arrivare ai due milioni. Chiesa oggi è forse il giocatore italiano più forte, è chiaro che allungando il contratto si dovrebbe ragionare almeno attorno ai quattro milioni. Si parlerà anche dei programmi della nuova proprietà, Chiesa sarà rassicurato sul fatto che sarà allestita una squadra forte, competitiva, tecnicamente di ottimo livello in grado di aiutare anche la sua crescita. Non ultima gli sarà prospettata la possibilità di una ulteriore responsabilità assegnandogli la fascia di capitano. E’ chiaro che nessuno può negare come l’attuale Fiorentina sia sottodimensionata rispetto al valore del giocatore destinato a una carriera al top, ma la nuova proprietà gli chiederà di restare con una missione chiara: rilanciare la Fiorentina. Chiesa sarà investito proprio di questo ruolo per certi versi stimolante, per lui cresciuto a Firenze e nella Fiorentina: far tornare grande la Viola e riaccendere l’entusiasmo dei tifosi. E se dopo questo anno sarà impossibile tenere ulteriormente un giocatore così forte, allora si cercherà una soluzione diversa.
Questa è la strategia di Commisso, ma c’è anche chi pensa, invece, che calcisticamente sia sbagliato comprimere un talento così grande, che sarebbe meglio vendere ora per fare una plusvalenza enorme e con quei soldi comprare 4-5 giocatori di medio-alto livello. Un discorso che potrebbe essere logico se non ci fosse una variante da tenere in considerazione: Commisso è arrivato ora e vuole sfruttare l’effetto entusiasmo. Non può e non vuole essere subito additato come l’uomo che vende Chiesa per fare soldi.
E’ stata analizzata anche la possibilità che la decisione di tenere Chiesa a Firenze possa scatenare una reazione negativa, anche forte, con il rischio di demotivare anche inconsciamente il ragazzo, ma la prossima sarà una stagione particolare, quella che porterà ai campionati europei. Logico che Chiesa se la vorrà giocare comunque al massimo per consolidare il posto fisso da titolare in Nazionale per poi fare un europeo da protagonista. Fra un anno, dopo l’Europeo, il discorso sarà rivalutato e Chiesa, se lo vorrà, sarà venduto.
L’incontro con il babbo Enrico dovrebbe esserci a breve e potrebbe anche non essere così semplice: c’è sempre quell’uno per cento in sospeso…
Ma non solo Chiesa, anche altri giocatori considerati incedibili ma con grande mercato e offerte di ingaggio superiore come Pezzella e Milenkovic, presto chiederanno alla nuova proprietà i programmi tecnici e vorranno conoscere le reali ambizioni di rilancio. Una fase delicata che va messa in conto perché oggi i contratti in essere non sempre tutelano le società e la volontà dei giocatori spesso diventa determinante.
Delicato il compito di Pradè che dovrà vendere 30-35 giocatori per i quali non sarà facile trovare una collocazione e soprattutto evitare minusvalenze. Penso, ad esempio, a Saponara pagato quindici milioni, sarà grassa riuscire a venderlo a cinque. Ma non solo lui…
Intanto ci sono sempre in sospeso la cessione di Veretout (il Napoli non molla soprattutto dopo la cessione di Diawara) che dovrebbe portare una discreta plusvalenza. Poi Pradè non molla i suoi pallini, da Bennacer a De Paul, ma servono i tempi giusti. C’è da risolvere anche la questione portiere e Perin in uscita dalla Juve, verrebbe volentieri a Firenze. C’è stato un contatto e potrebbe essere una soluzione per far crescere Lafont e cedere Dragowski che ha mercato.
In questa fase, al fianco di Pradè, sarà attivo su Firenze Joe Barone che avrà il ruolo di amministratore delegato, mentre Commisso ieri ha glissato sul futuro organigramma societario che presto dovrà essere comunicato in Lega. Chi farà il presidente? Lo stesso Commisso o no. E non si parla più neppure di Antognoni come direttore generale dell’area tecnica come si pensava. Non è esclusa una vicepresidenza o che alla fine occupi ancora il ruolo di club manager soprattutto se dovesse saltare definitivamente il ritorno di Batistuta. Presto si saprà perché il mercato sarà lungo e difficile, c’è il ritiro alle porte e una trasferta negli Stati Uniti da organizzare.
Ma a soffiare alle spalle e spingere c’è il rinnovato entusiasmo e la voglia di Rocco Commisso di fare grandi cose, naturalmente con i tempi dovuti. I tifosi però hanno capito che si può tornare a fare bene calcio, a divertirsi, a risentire un forte senso di appartenenza e la campagna abbonamenti partita alla grandissima, potrebbe portare a sfondare il record dei 25 mila. C’è tanta voglia di Fiorentina.