BERNARDESCHI, ECCO LA VERITÀ SUL RINNOVO DEL CONTRATTO. IL NODO È LA CLAUSOLA RESCISSORIA. CONTATTI CON CHELSEA, INTER E JUVE. VALE SESSANTA MILIONI. KALINIC VA VIA. L’AUTOGOL DI COGNIGNI
Attorno al futuro di Bernardeschi ruoteranno molti dei programmi della Fiorentina e questo mi sembra ormai chiaro. Se Berna dovesse restare o non restare cambierà molto in termini tecnici ed economici, soprattutto orienterà i piani di mercato e la rifondazione della squadra. Comunque tranquilli, nessuna decisione è stata presa, né in un verso, né nell’altro. Oggi, per dirla salomonicamente, ci sono cinquanta possibilità su cento che Berna resti in viola ed altrettante che decida di andar via. Non è vero, quindi, che Bernardeschi abbia già deciso di prolungare il contratto come stanno dicendo alcuni "trombettieri del regime" da un paio di giorni e non è neppure giusto pensare che il silenzio calato sulla vicenda da un paio di mesi, sia un segnale di disamore. Cosa sta succedendo allora?
Molto semplicemente e intelligentemente, Berna e le persone che gli stanno vicine, dalla famiglia al procuratore, stanno riflettendo e analizzando tutti i possibili pro e contro delle strade che si sono aperte davanti a lui. Il ragazzo sta decidendo molto della sua carriera e del suo futuro, è giusto che mediti e faccia quello che alla fine riterrà più opportuno, senza pressioni, in libertà. Non si tratta solo di una scelta economica (sarebbe facile), le implicazioni sono molte altre, dalla carriera, alla voglia di giocare da titolare, alla nazionale, all’affetto per la Fiorentina, alla vita che si immagina per lui. E’ altrettanto chiaro, però, che riflettere non vuol dire guardare le stelle, ma analizzare offerte, proposte, controfferte e tutte le situazioni nei minimi dettagli. Ma cosa sta andando la trattativa tra la Fiorentina e Berna? La Fiorentina, come sappiamo, vorrebbe trattenere Bernardeschi e farlo diventare la bandiera della rifondazione.
Sappiamo pure che per convincere il giocatore gli è stato proposto un nuovo contratto. Con quello attuale in scadenza nel 2019, Berna guadagna circa un milione l’anno. Bene. Gli è stato proposto un rinnovo per altri cinque anni con l’ingaggio aumentato a 2,5 milioni netti più bonus. Nel "pacchetto", oltre alla maglia numero dieci che ha già, c’è anche la fascia da capitano. Nella sua proposta, la Fiorentina non pensa e non vuole clausole rescissorie che, come dimostrato, diventano un modo per mettere un giocatore in vendita. Insomma, il tentativo di Corvino è quello di blindare Bernardeschi per oggi, ma anche per il futuro. E comunque, con un contratto così lungo, in caso di eventuale cessione la Fiorentina si garantirebbe l’ultima parola anche e soprattutto sulla cifra da pretendere.
Come è stata presa questa proposta? Bernardeschi e il suo entourage hanno adottato la strategia del silenzio. Gli incontri ci sono stati, la valutazione è in corso. L’idea del rinnovo potrebbe anche essere presa in considerazione, non ci sarebbero ostacoli insormontabili. Anche la cifra è considerata un notevole sforzo da parte dei viola. Quello che non convince, però, almeno sembra di capire, è l’idea sul come gestire il futuro del giocatore. La sensazione è che Bernardeschi stia pensando di restare a Firenze ancora un anno (al massimo due), per affetto e per crescere ancora con la Fiorentina, ma voglia garantirsi contemporaneamente la possibilità di andar via qualora si presentasse l’occasione giusta.
E allora ecco che, almeno così sembra, la discussione potrebbe diventare più facile e le possibilità di permanenza potrebbero aumentare se nel nuovo accordo comparisse una clausola rescissoria pari al valore reale del giocatore (sessanta milioni?). Il perché è semplice: a certe cifre, un domani, andare via diventerebbe possibile. La società, invece, la clausola (come detto) non la vuole proprio o, nel caso, solo altissima. Da cento milioni in su e valevole solo per l’estero. Con un vincolo del genere, però, lo stipendio dovrebbe essere alzato almeno a cinque-sei milioni. Difficile. Non risulta, invece, che prima di dire sì o no alla proposta di Corvino, Bernardeschi voglia conoscere il nome dell’allenatore e capire che Fiorentina nascerà. Berna sa bene che, se dovesse decidere di restare, lui dovrà essere il leader della nuova Fiorentina.
Queste, più o meno, sono le carte sul tavolo viola. Ma non ci sono solo le proposte della Fiorentina. Bernardeschi e i suoi consiglieri, diciamo così, stanno analizzando anche altre offerte. Tre e soltanto tre sono ad oggi i club che si sono fatti avanti in maniera concreta, il Chelsea, l’Inter e la Juventus. Per dirla tutta, il corteggiamento più forte e duraturo è quello dell’Inter che l’estate scorsa aveva offerto alla Fiorentina trenta milioni cash. Offerta, naturalmente, rifiutata. Oggi l’Inter ci riprova, ma sono fortissime anche le intenzioni degli altri due club che hanno già avanzato proposte molto concrete Sul piano economico, l’ingaggio offerto da tutti gli altri club, è decisamente più alto di quello prospettato dalla Fiorentina (oltre quattro milioni in media) e ci voleva poco a capirlo. Però, come detto, i soldi non saranno decisivi nella scelta finale. Bernardeschi vuole valutare tutto nei minimi dettagli e particolari, nell’interesse economico, ma anche della carriera e della sua vita personale.
Proprio per questo la porta della Fiorentina resta ancora aperta e la sensazione è che alla fine Bernardeschi potrebbe anche decidere di restare per un altro anno con una clausola adeguata e dettagliata nei tempi e nei modi e un contratto flessibile. Altro punto fermo: la decisione sarà presa solo e soltanto alla fine del campionato, diciamo entro la prima decade di giugno. Dico questo perchè da oggi in poi ogni giorno spunterà una notizia. Si tratta solo di ipotesi. Bernardeschi e Fiorentina si incontreranno solo a campionato finito. Basta aspettare. Se il giocatore dovesse decidere di non rinnovare è chiaro che finirebbe dritto sul mercato. Tenerlo un anno a forza, con il contratto prossimo alla scadenza, sarebbe assurdo.
Questo lo scenario. Ma non solo Berna. Un altro caso che però ha già una soluzione, è quello di Kalinic. Il croato finirà sul mercato come già concordato con il suo entourage. In vendita di sicuro anche Ilicic, Badelj e Tatarusanu. Da questi quattro giocatori Corvino spera di portare a casa più di quaranta milioni che andranno a finanziare un mercato che non prevede investimenti da parte della proprietà. I soldi per gli acquisti dovranno arrivare dalle cessioni. Classico autofinanziamento.
In attesa di capire le mosse di mercato e chi sarà il nuovo allenatore (Di Francesco?), per sottolineare il fallimento di una gestione e di una stagione a tutti i livelli, sono arrivate le dichiarazioni alla Gazzetta di Cognigni contro gli arbitri finite niente popo di meno che a pagina 23. Già questo un evidente segnale della scarsa rilevanza data alle sue parole. Diciamolo: non ha abboccato nessuno, neanche il tifoso più sprovveduto e pensare che parlare male degli arbitri è uno sport popolarissimo.
E’ chiaro che Cognigni abbia parlato per mascherare il fallimento dell’annata e l’onta della sconfitta con "i cugini di campagna" che non vincevano a Firenze da vent’anni. Pensare a un disegno per far perdere la Fiorentina addirittura contro l’Empoli, è quanto di più assurdo e divertente al tempo stesso, potesse dire il presidente operativo viola. Parole oltretutto dannose. Infatti, se la memoria non aiuta, basta leggere i siti specializzati e vedere le statistiche per rendersi conto che in questo campionato la Fiorentina è una delle squadre più benvolute dagli arbitri. Benevoli quasi sempre, rigori compresi. Errori a sfavore pochissimi. Forse non era il caso di andare contro un mondo che in questo momento ti vuole bene. In genere gli arbitri sono permalosi…