BADELJ RESTA SE ARRIVA L’EUROPA LEAGUE. FIORENTINA PRONTA A UN SUPER CONTRATTO. CORVINO NON SARA’ SOSTITUITO, MA ADV SI ASPETTA IL MERCATO DEL RISCATTO: QUATTRO ACQUISTI IMPORTANTI. A GENOVA EMERGENZA DIFESA

03.05.2018 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
BADELJ RESTA SE ARRIVA L’EUROPA LEAGUE. FIORENTINA PRONTA A UN SUPER CONTRATTO. CORVINO NON SARA’ SOSTITUITO, MA ADV SI ASPETTA IL MERCATO DEL RISCATTO: QUATTRO ACQUISTI IMPORTANTI. A GENOVA EMERGENZA DIFESA
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© foto di Federico De Luca

Pochi giorni per sapere e poi mettere a fuoco i programmi definitivi: c’è l’Europa League fra la Fiorentina e il suo futuro.

E’ chiaro che una partecipazione alla coppa o meno sposterà molto in termini organizzativi, ma anche e soprattutto per quel che riguarda l’aspetto tecnico. Senza Europa la Fiorentina proseguirà nel suo piano di rilancio con 4-5 acquisti mirati, per arrivare a una rosa di quindici giocatori e poi le seconde linee con molti giovani di qualità da far crescere.

Con l’Europa, invece, serviranno alcuni giocatori più esperti, in pratica due squadre per consentire il turn over necessario per il doppio impegno. Di conseguenza cambieranno anche i budget di spesa. Ma tutti questi discorsi saranno fatti soltanto quando si avranno le certezze, ora si spera ancora che la Fiorentina possa agganciare il settimo posto e fino a quando la matematica non sarà contraria, la parola d’ordine è provarci.

A Genova non sarà facile, ma la Fiorentina sa che ha un solo risultato a disposizione: la vittoria. Ripetendo la gara vista con il Napoli si può fare.

Il recupero di Badelj ha dato alla squadra delle certezze in più e con il geometra di centrocampo la manovra contro il Napoli è apparsa più fluida. Ma anche attorno a Badelj ci sono gli stessi interrogativi che girano attorno alla squadra.

Anche per il centrocampista croato è tutto bloccato, resterà a Firenze soltanto se potrà giocare in Europa. La vicenda sta assumendo contorni più certi.

Dal primo febbraio, da quando il giocatore è libero di firmare con un’altra società, sono cambiate molte cose.

Allora Badelj aveva deciso di andare via rifiutando le offerte di rinnovo della Fiorentina, spinto dal suo procuratore che non è certo amico della Viola dai tempi di Montella, per una ovvia questione di interesse.

Il dramma di Astori ha però segnato profondamente Badelj, gli ha fatto capire fino in fondo che città è Firenze, l’amore che può dare, che ha dato ad Astori e adesso sta dando anche a lui. Da quei giorni Badelj ha cominciato a ragionare in maniera diversa.

Perché andare in un altro posto a ricominciare da capo?

Perché, invece, non restare a Firenze dove c’è amore e considerazione, dove l’allenatore ha deciso di affidargli addirittura la fascia di capitano?

Il legame ora è più profondo. Badelj lo ha dimostrato, ha fatto di tutto per recuperare dall’infortunio e rientrare nelle ultime domeniche, ha pensato più alla Fiorentina che al mondiale alle porte. Anche domenica il pubblico ha capito e lo ha osannato.

La sua riflessione è in corso. Pioli lo sta accompagnando nei suoi pensieri. Badelj sa che per quanto riguarda il contratto non ci saranno problemi. La Fiorentina ha deciso di investire su di lui, sa che comunque un altro centrocampista di quel livello andrebbe comprato e pagato profumatamente con un ingaggio non da poco.

Tanto vale, perciò, accontentare Badelj con un triennale pesante, sui due milioni e mezzo. Ma su questo la trattativa non è neppure cominciata, Badelj vuole aspettare di sapere se sarà Europa o meno. E qui va capito.

Un giocatore come lui, titolare della Croazia, uno che gioca con tanti campioni, ha bisogno di una vetrina internazionale per proseguire il suo percorso. Se non sarà Europa andrà via, andrà capito e comunque applaudito. Se, invece, la Fiorentina centrerà il suo obiettivo trovarsi d’accordo per il rinnovo non sarà un problema.

In sostanza la Fiorentina proverà a centrare l’Europa anche per Badelj.  

Ma Badelj non è l’unico per il quale da febbraio in poi è cambiata la storia viola.

A febbraio in società soffiava un vento molto contrario anche per Pantaleo Corvino. Non voglio dire che la decisione di cambiare il Direttore fosse già stata presa, ma quasi. Il pensiero era molto forte. I cento milioni spesi per una rosa non competitiva, troppi errori di programmazione e rapporti non idilliaci con molti, in classifica nella parte destra, avevano reso precaria la posizione di Corvino. La conferenza stampa del primo febbraio che ha costretto la società a fare un comunicato di smentita, era stata una sorta di goccia che fece traboccare il famoso vaso. Poi il dramma Astori, la ricompattazione, la ripresa incredibile, la crescita ai diversi giocatori e un bilancio che non è positivo, ma almeno è diventato accettabile.

Parlando anche di investimenti, se oggi dovessero finire sul mercato i 4-5 giocatori che stanno funzionando (Chiesa escluso, non l’ha preso Corvino), comunque si potrebbero ottenere interessanti plusvalenze. Insomma, si doveva fare meglio, non c’è dubbio. Ma si è ritrovata armonia, cambiare ora comporterebbe troppi rischi e programmi nuovi che nessuno vuole. Avanti con Corvino, dunque. Il direttore dell’area tecnica continuerà ad avere potere per la sua competenza specifica, ma dovrà ancor di più confrontarsi con Pioli.

Andrea Della Valle si aspetta un mercato da Corvino, gli sarà data un’altra chance: l’ultima. La proprietà si aspetta quattro giocatori mirati, giusti, subito pronti e funzionali per una ulteriore crescita verso la zona Europa League. Stop agli esperimenti e alle pianticelle, ce ne sono anche troppe. E’ chiaro che Corvino ha la strada segnata: tornare a fare bene, non ci saranno altre chances.

Dal punto di vista della comunicazione invece la sua figura sarà ridimensionata. Troppi autogol, troppe dichiarazioni che nel passato hanno messo in imbarazzo anche la proprietà. Corvino dovrà occuparsi solo dell’area tecnica, alla comunicazione penserà un nuovo manager in arrivo.

Il futuro si sta delineando, in attesa del centro sportivo giovanile e dello stadio.

Restano tre partite per sapere se sarà anche Europa e allora la stagione potrebbe diventare addirittura positiva visto che sulla carta c’erano diverse squadre più attrezzate dei viola.

In attesa, c’è da battere il Genoa. Campo difficile, ma una squadra che non ha più ambizioni. Dalla Fiorentina ci aspettiamo continuità di prestazioni e non cali tipo Sassuolo. Pioli confermerà di sicuro gli undici che hanno battuto il Napoli con un problema in più, sostituire Lurini. Vitor Hugo non rischierà il recupero affrettato (almeno fino a ieri era out) e non crediamo che Pioli abbia voglia di lanciare qualche giovane. Si prospetta quindi il ritorno di Bruno Gaspar a destra nella difesa a quattro, anche se sappiamo i limiti di questo giocatore nella fase difensiva. Ma a tre giornate dalla fine tutti devono andare oltre e dare di più, soltanto così si potrà continuare a sperare.