ANTOGNONI TORNA IN FIORENTINA PER I NOVANTA ANNI DELLA VIOLA: È PIÙ DI UNA GRANDE IDEA. RICCO PROGRAMMA DI FESTEGGIAMENTI E MANIFESTAZIONI CHE COINVOLGERANNO LA CITTÀ. CORVINO-JORGENSEN FUMATA GRIGIA. LO SCUDETTO? CON LE DONNE

23.06.2016 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ANTOGNONI TORNA IN FIORENTINA PER I NOVANTA ANNI DELLA VIOLA: È PIÙ DI UNA GRANDE IDEA. RICCO PROGRAMMA DI FESTEGGIAMENTI E MANIFESTAZIONI CHE COINVOLGERANNO LA CITTÀ. CORVINO-JORGENSEN FUMATA GRIGIA. LO SCUDETTO? CON LE DONNE
© foto di Federico De Luca

E’ più di un’idea, qualcosa che circola da tempo nelle stanze viola: riportare Antognoni in Fiorentina. L’hanno prima buttata lì, poi suggerita. Tutto nasce da persone sensibili e intelligenti: festeggiare i novanta anni con il ritorno del giocatore simbolo sarebbe assolutamente straordinario. Un regalo per tutta la tifoseria che da anni attende questo ritorno, questa pace dopo una guerra che in realtà non c’è mai stata. Diciamo dopo tante incomprensioni. Riportare Antognoni in società sarebbe finalmente riannodare il filo della storia viola ripartendo dal giocatore-simbolo, quello più amato, il più straordinario di tutti. Per Firenze, per i fiorentini. Il novantesimo compleanno della Fiorentina, come sappiamo, cade il 26 di agosto. Ci sono due mesi di tempo per pensare e poi fare.

Non sappiamo come finirà, soprattutto non sappiamo se quell’idea che circola a mezza voce, sarà presa in considerazione, se alla fine sarà prospettata o meno in maniera ufficiale ai Della Valle, se loro diranno sì e in qualche modo cercheranno il coinvolgimento dell’unico numero Dieci. Non sappiamo neppure se eventualmente Antognoni sarebbe disposto ad accettare visto che oggi ricopre il prestigioso ruolo di responsabile della nazionale Under 21.

Sappiamo solo che una mossa del genere sarebbe qualcosa di decisivo in quell’opera di consolidamento dei rapporti con la città e con la tifoseria che non sempre la Fiorentina ha saputo gestire al meglio. Anzi. E non lo dico per suggerire un gesto ruffiano: la ruffianeria non mi appartiene. Lo dico soltanto perché il calcio è un mondo particolare dove i valori, gli affetti, le radici, la storia e le tradizioni hanno un peso importante, a volte determinante, soprattutto in piazze come Firenze dove vincere è difficile. Quando vinci spesso puoi fare come vuoi, hai tanti giocatori-simbolo, ti tengono uniti i ricordi dei trionfi, le tante soddisfazioni, la bacheca, sono mille le motivazioni.

Quando sei la Fiorentina devi coltivare fortemente l’appartenenza, vanno rimesse in moto le emozioni che hanno regalato certi gesti e certi uomini, i momenti che hanno fatto la differenza e i giocatori che hanno fatto sentire grandi. Dove non ci sono tante coppe, c’è più cuore, c’è più passione. Si vive di particolari. E Antognoni è il particolare più grande.

Se la Fiorentina vuole cercare un’inversione di tendenza in un rapporto complicato, a volte giustamente altre ingiustamente, ma spesso complicato, questa dei novanta anni è l’ultima occasione per dimostrare che i Della Valle hanno capito cos’è il calcio a Firenze. Come sono i fiorentini. Cosa si deve e cosa non si deve fare. Lasciamo cuocere la Grande Idea a fuoco lento. I margini per un lieto fine ci sono e non sarebbero pochi. Vedremo.

Comunque Antognoni a parte, i festeggiamenti saranno in grande stile. Lo spot per la campagna abbonamenti è piaciuto moltissimo, è solo un piccolo assaggio di quello che sarà. All’interno della Fiorentina si sta costituendo un gruppo di lavoro che programmerà i festeggiamenti con una serie di manifestazioni allo stadio, ma anche in città. Ci sarà il coinvolgimento totale di tutto il mondo viola e appena saremo in grado di farlo vi anticiperemo qualcosa.

Tornando ai giocatori-simbolo e al ruolo ci collegamento con la città, come vi avevamo anticipato, Jorgensen non ha accettato. Non può stare a Firenze, farà solo una parte di quello che la Fiorentina sperava. E’ già qualcosa. Ora resta da capire cosa si farà e se si farà per colmare un vuoto.

Intanto Corvino sta lavorando alacremente. Sembra Penelope, sta tessendo la sua tela infinita di calciomercato. Non vi spariamo altri trecento nome della telenovela, sarebbero inutili. Vi abbiamo dato indicazioni due giorni fa e resta quella la base di lavoro. A proposito del portiere, solo per puntualizzare, a noi risulta che il titolare sarà ancora Tatarusanu, non straordinario, ma affidabile. Dietro di lui Dragowski, sperando che il ragazzo polacco esploda.

In attesa, visto che la stagione scorsa si è ricominciato a ragionare di scudetto per qualche settimana, il sogno non si è realizzato, ma nell’ultimo consiglio di amministrazione è stato detto a chiare lettere che intanto la Fiorentina vuole diventare campione d’Italia con le donne. La squadra femminile sarà rafforzata per centrare l’impresa, in fondo sempre di trofeo si tratterebbe.