H. NAKATA, Dopo il mio ritiro ho girato tutto il mondo
Sepp Blatter, presidente Fifa e mancato impresario di teatro, ne ha pensata un`altra delle sue. Come fare per scuotere il Giappone indifferente alla `sua` Coppa, tra l`altro ormai prossima alla dipartita verso altri lidi? Semplice: ripescando da un limbo dorato fatto di ozi e vacanze nientemeno che Hidetoshi Nakata, incompiuto samurai del calcio del Sol Levante fatto grande dall`esiliato Luciano Gaucci.
`Hide`, letteralmente scomparso dalla circolazione dopo il ritiro attuato nell`estate 2006 (ultima partita ai Mondiali tedeschi, Brasile-Giappone 4-1), si e` ripresentato al mondo in una conferenza stampa tenuta a Tokyo e organizzata espressamente per lui dalla Fifa. Per i media internazionali, e` stato un sostanziale non-evento incentrato su una non-notizia, vale a dire la speranza (e manco la certezza, l`ufficialita`) che il nostro diventi uno degli ambasciatori della `federpallone` internazionale in giro per il globo, magari di una delle diverse iniziative umanitarie condotte nei paesi piu` arretrati.
Smaltito il non-stupore per il non-annuncio, non e` rimasto che ascoltare Nakata, apparso assai diverso da quel ragazzo quasi emaciato dai capelli corti, sparati e spesso tinti che abbiamo imparato a conoscere durante il suo girovagare per la penisola tra Perugia, Roma, Parma, Bologna e Firenze. Hidetoshi ora ha messo su qualche chiletto (che gli sta benissimo), ha capelli lunghi e ordinati pettinati dietro le orecchie e veste completi firmati. E` rilassato, Nakata, e` non e` difficile capire perche`: `Cosa ho fatto dopo il mio ritiro? Ho girato per tutto il mondo, ho giocato per divertimento in tanti posti`, ha raccontato aggiungendo che la vacanza continuata gli ha permesso di `capire solo ora quale sia l`impatto del calcio in tutto il mondo. Ovunque sia andato, anche nei paesi piu` piccoli -ha spiegato con il consueto aplomb- tutti quanti giocano a football. Mi sono fatto nuovi amici ed ora spero di fare qualcosa nel calcio, o attraverso il calcio`.
Fa un po` sorridere sentire una frase del genere da uno che ha chiuso bottega cosi` presto (30 anni): Hide fosse stato un filo piu` ligio al manuale del perfetto professionista, avrebbe potuto realizzare la sua ambizione nella maniera piu` semplice, ovvero continuando a giocare. E il bello e` che lo ammette indirettamente dichiarando che non ha nessuna intenzione `di diventare allenatore o dirigente. Preferisco ancora il campo`. Meglio non raccontarla a Paolo Maldini, 39 anni e mezzo, in ritiro monacale in vista della sua ennesima finale.
Anzi, e` meglio raccontargliela: una bella risata puo` fare svanire un po` di tensione.