"OCCHI PUNTATI SU...", Il male oscuro della Fiorentina
Ormai è cosa certa, la Fiorentina è affetta da un male oscuro. Oppure questo male è talmente chiaro da farlo apparire tale. Solo così si può spiegare l'involuzione della squadra viola che stenta a ritrovarsi e che ha perso anche lo"spirito" (dalla partita col Genoa l'ha ritrovato, ci dice Prandelli, ma noi non ce ne siamo accorti), ovvero la virtù principale che gli ha permesso di raggiungere i risultati esaltanti di questi tre anni. Mutuando un famoso tormentone degli anni 80', ci lanciamo in un... "La domanda sorge spontanea" : Cos'ha Riccardo Montolivo? Cos'ha Juan Manuel Vargas? Cos'ha Dainelli? E ancora, cosa turba Adrian Mutu? E Santana? Ci fermiamo qui ma potremmo continuare con domande più mirate: perchè Jovetic ieri si è "fatto" la terza tribuna consecutiva? Che fine hanno fatto Pasqual e Papa Waigo? E' possibile che Pazzini da titolare conclamato la scorsa stagione sia passato riserva a tutti gli effetti e che in 9 presenze abbia racimolato soltanto 124 minuti? E per concludere... Cos'ha Cesare Prandelli?
Cominciamo da quest'ultimo. Il tecnico di Orzinuovi ci ha sorpreso con le dichiarazioni sugli orticelli e ancor di più con il buonismo immediatamente successivo. Non vorrà farci credere, il mister, che una sana chiaccherata negli spogliatoi piuttosto che una cena in quel di Peccioli nel ristorante di Dario Dainelli, siano sufficienti a sanare un malessere che covava da tempo? Non vorrà farci credere il mister che adesso "va tutto bene madama la marchesa" e che fino ad ora abbiamo scherzato? Torniamo al "male oscuro", talmente oscuro che non lo conosce nemmeno Prandelli. Ciò che è chiaro, invece, è che la stagione, almeno all'inizio, è stata impostata esclusivamente sul passaggio dei preliminari di Champions League, e che tutto il resto (leggi campionato, fino all'imminente Coppa Italia) è noia. Non a caso le migliori prestazioni sono state le due con lo Slavia Praga e l'esordio di Lione dove per 73 minuti si è vista la Fiorentina figlia dei 16 milioni di euro per Gilardino, dei 12 milioni per Vargas (il peruviano era in tribuna, ma l'esempio calza), degli otto milioni di Jovetic e via andare. In questo momento, passato il periodo cruciale, la condizione fisica sta decantando, le gambe sono pesanti, gli infortuni pregressi si fanno sentire (solo così si spiegano le prove imbarazzanti di Mutu e Montolivo) e i nervi si scoprono (solo così, ci ripetiamo, si spiegano le recenti reazioni stizzite di Mutu e Montolivo). Per Vargas il discorso è diverso; Catania non è Firenze, e dietro quella faccia da Indio corrucciato c'è un ragazzo di soli 24 anni sul quale pesa come una spada di Damocle la valutazione esorbitante attribuitagli dal mercato estivo. Basta tutto questo a spiegare il momento negativo (eufemismo) della Fiorentina? Forse no, forse c'è dell'altro, certo non è facile scoprirlo. E poi sennò, che male oscuro sarebbe?
P.S - Nel grigiore generale un lampo di luce ce lo regala Prandelli che, rischiando su quella fascia il tracollo, lascia in campo per tutto il primo tempo Jorgensen, risparmiandogli l'umiliazione della sostituzione prima dell'intervallo. Bravo Cesare, Martino un affronto simile non se lo sarebbe meritato.