"OCCHI PUNTATI SU..." Bobo Vieri, l'acchiappa-rigori
Subito il suo score: 3 reti in 16 presenze di canponato. E' vero, molte di queste da subentrante, quasi sempre al posto di Pazzini, e comunque non è questo il dato sul quale vogliamo puntare gli occhi. Vieri ha realizzato fino ad ora anche 3 reti in coppa Uefa (Villareal, Helsfborg e l’ultimo, decisivo per la qualificazione, contro i ceki del Mlada) ed anche grazie a questi gol è ad una sola lunghezza dal raggiungere quota 200 nella sua carriera italiana. Ma non è neanche di questo che vogliamo parlare.
Vogliamo intanto rendere omaggio ad un bomber capace di totalizzare 137 gol su 242 presenze in serie A e 23 reti in 49 partite con la maglia azzurra, ma sopratutto evidenziare una nuova specialità che il “nostro” sta sviluppando in maglia viola. Quella di procurarsi i rigori, spesso decisivi per il risultato finale. La sua ultima realizzazione in campionato (successivamente c’è stata quella sopracitata contro il Mlada il 20/12/2007) è datata 31/10/2007 e avvenne contro il Napoli (1-0). Da allora sette partite di digiuno nelle quali Vieri ha comunque trovato il modo di risultare decisivo per le sorti viola. 26/09/2007 Fiorentina – Roma 2-2, rigore procurato per fallo di Ferrari. Realizza Mutu all’80’. 7/10/2007 Fiorentina – Juventus 1-1, rigore procurato per fallo di mano di Chiellini su colpo di testa di Vieri. Realizza Mutu all’87’. 23/12/2007 Fiorentina – Cagliari 5-1, rigore (non decisivo, l’unico) procurato per fallo di Bianco. Realizza Mutu al 46’. E per finire, 13/01/2008, Parma – Fiorentina 1-2, rigore procurato per fallo di Morrone. Realizza Mutu all’85’. Da questi dati si evincono due particolari: il primo è che tre rigori su quattro (fra l’altro quelli decisivi) sono stati conquistati negli ultimi 10 minuti di gara (quindi anche il periodo scelto è decisivo). Il secondo (usciamo per un attimo dall’orbita Vieri) è la puntualità e la freddezza di Mutu nel realizzare i quattro penalties, che fra l’altro consentono a Adrian di raggiungere la ragguardevole cifra di 11 reti in 16 partite disputate.
Non c’è che dire, una bella coppia quella formata da Mutu con Vieri. Per caratteristiche tecniche simile a quella di un anno fa, formata allora con Luca Toni. Simile anche a quella formata nella stagione 2000-2001 con Adriano al Parma (sempre con Prandelli allenatore). Ahimè molto diversa da quella formata con Pazzini quest’anno, con il quale l’intesa (secondo noi anche caratteriale) è tutta da trovare. Per onestà di cronaca diciamo che la prova del Tardini di Christian Vieri è stata tutt’altro che trascendentale: 32 palloni toccati con appena il 60% di giocate positive, 4 tiri verso la porta (con un gol, clamoroso, fallito al 4° min.), un solo dribbling riuscito (vivaddio quello che ha portato al rigore), un fallo fatto ed uno subito. Una prestazione, quindi, che senza l’ausilio del rigore provocato, non avrebbe raggiunto la sufficienza. Però si sa, il calcio, lo si dice da sempre, è fatto anche e soprattutto di episodi, e quello accaduto ieri all’85’, sposta il voto di Bobone verso la sufficienza piena ed anche qualcosina di più. Ma c’è un dato che balza ancora di più agli occhi, e cioè gli scambi con Mutu. Nella partita di ieri si sono fermati a quota 5 (numero comunque apprezzabile) ma in media nelle altre partite, il numero si attesta intorno agli otto palloni scambiati. I rigori provocati, poi, suffragano questa intesa con il rumeno, poiché Vieri cerca sempre la profondità, fa i movimenti da centravanti vero, cerca sovente lo sfondamento anche in virtù di una grande prestanza fisica, e giocoforza finisce per dettare il passaggio al rifinitore di turno che qualche volta è Liverani, più raramente Montolivo, ma spessissimo è appunto Mutu. Fateci caso, quando gioca insieme a Vieri, Mutu professa un raro altruismo e proprio la partita di Parma è stata una fra le pochissime occasioni nella quale Adrian non ha mai tirato in porta (fatta eccezione per i gol, comunque effettuati sfruttando due calci da fermo), cercando sempre l’appoggio o l’assist.
Non ci soffermeremo oltre sull’incompatibilità fra Mutu e Pazzini (candidamente ammessa anche da alcune dichiarazioni di Adrian in una conferenza stampa di qualche mese fa) e comunque ci ha pensato Prandelli, sovvertendo le gerarchie dell’attacco viola e promuovendo Vieri titolare in campionato, con Pazzini relegato ad un ruolo di comprimario in coppa. Come vediamo, per una volta è venuta a mancare una ferrea regola matematica, poiché invertendo i fattori il prodotto cambia, eccome. “Vieri in questo momento mi da più garanzie” ha detto Prandelli alla vigilia di Parma e forse alla fine anche il mister è stato conquistato dalla “decisività” di Vieri, che adesso dimostra di reggere bene anche i 90’, dall’alto di una condizione fisica ritrovata e degli otto chili perduti.
E poi c’è l’obiettivo, il sogno, il traguardo che potrebbe alleviare il rimpianto di non aver partecipato alla festa mondiale di due anni fa; conquistare un posto agli europei. Se continua così anche Donadoni sarà ben presto ammaliato dalla “decisività” di Bobo, e lui tosto, potente, cocciuto non mai, ben presto ricomincerà anche a far gol (oltre che a procurarsi rigori) ed entrare così definitivamente nei cuori del popolo viola. Auguri Bobone.