La situazione degli stadi italiani
Ecco l'elenco completo degli stadi italiani e della loro situazione.
"Cinque stadi a norma!"; "Dieci stadi con le deroghe!"; "Sette stadi in regola!"; "Quattro in dubbio!".
Una ridda di voci si è rincorsa in questi giorni, su quali fossero gli stadi italiani in sintonia con il decreto Pisanu ed ora con le decisioni prese dal vertice di Palazzo Chigi; affermazioni a volte fatte senza troppa cognizione di causa, buttate lì, prima che i vertici dello sport si riunissero, un po' come si fa al mercato.
Ma quale è, davvero, la situazione dei singoli stadi italiani?
Sono tutti da rifare ex-novi, da sistemare, da migliorare, oppure sono a norma?
In regola ce ne sono solo quattro: Roma, Palermo, Torino e Siena.
Reggio Calabria, Parma, Genova, Empoli, Cagliari e Messina figurano invece tra gli stadi quasi a norma, ovvero quelli dove i lavori per adempiere ai diktat del decreto Pisanu sono iniziati ma non sono ancora terminati.
Passiamo poi alle situazioni borderline, quelle in bilico: Milano, Firenze e Livorno.
Per situazioni diverse (a Firenze mancano tornelli e non c'è lo spazio per il prefiltraggio per esempio, ma per ragioni morfologiche), sono tutte e tre situazioni a rischio, dove la possibilità di giocare da subito col pubblico è al 50% con quella di giocare a porte chiuse.
Poi ci sono i casi dove i lavori non sono neppure iniziati, ovvero Ascoli, Verona, Bergamo, Udine e Catania e le partite saranno senza ombra di dubbio giocate a porte chiuse.