"I VIOLA DANNO I NUMERI", Tutte le cifre della crisi viola

08.05.2008 02:10 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Eppure un piccolo dubbio ci era sorto. Non è che siamo stati troppo catastrofici nel giudicare la crisi della Fiorentina? Non è che alla resa dei conti la situazione non è così compromessa? Non è che ci siamo fatti prendere la mano dalla fresca delusione di coppa ed abbiamo sparato sulla crocerossa con troppa violenza e perfidia? E ancora…vuoi vedere che se analizziamo un po’ di numeri che girano intorno alla Fiorentina (come abbiamo detto più volte, aridi, senz’anima, ma veritieri fino all’eccesso), scopriamo che qualcosa di buono è rimasto? Ahimè, niente da fare; anzi, li definiremmo numeri impietosi, senza margine d’errore. Lo screaning statistico che andremo ad illustrare testimoniano un crollo verticale dei viola, generalizzato a tutto il girone di ritorno ed in particolare a queste ultime settimane, che non a caso coincidono col recupero (anzi, sorpasso) del Milan campione d’Europa e del mondo.

 

 

Iniziamo comunque dai due dati in qualche modo positivi che (con grande fatica) siamo riusciti a scovare e che riguardano tutta la stagione, comprendente quindi anche la prima parte, fulgida per i gigliati. Prima di cominciare, infatti, ci preme fare una chiosa. Questa analisi negativa e preoccupante va relativizzata, (lo abbiamo già detto ma…reperita iuvant), al solo girone di ritorno e segnatamente a queste ultime partite perché la stagione viola rimane eccellente sotto tutti i punti di vista, pur col rammarico per ciò che poteva essere e che con tutta probabilità, (mancano ancora 180 minuti alla fine, hai visto mai…) non sarà. I due dati positivi dicevamo: la Fiorentina è la squadra che in serie A ha subito il minor numero di rigori contro. Siamo ancora fermi ad uno, quello realizzato da Kakà alla seconda giornata in Milan – Fiorentina 1-1 del 3 settembre 2007. Lo definiamo un dato positivo sia per una mera convenienza di classifica sia perché sinonimo di considerazione e stima da parte dei vertici arbitrali e federali, forse figlia della politica distensiva e totalmente scevra di vis polemica propugnata durante tutto l’anno dalla società di Della Valle. Secondo dato confortante, l’attacco che pur non essendo molto prolifico (ci credo, la prima punta segna appena 9 gol in 29 presenze, e la riserva, alla veneranda età di 34 anni, ha imboccato il viale del tramonto a gran velocità), ha uno score migliore di quello dell’anno scorso, 50 gol realizzati contro i 49 di dodici mesi fa, il tutto senza un signore, Luca Toni, appena laureatosi campione di Germania. Sono le stranezze del calcio, oppure è la grandezza di Adrian Mutu che con 17 gol e 9 assist ha contribuito a questo record. A proposito del fenomeno romeno: come temevamo il 17 gli ha portato sfortuna perché, squalificato per due giornate dal giudice in seguito alle ingiurie di Cagliari contro l'arbitro Farina, chiude così il suo campionato a quest’infausta quota, che gli impedirà di realizzare il proprio record personale (attualmente a quota 18) realizzato nel 2002-2003 a Parma proprio con Prandelli allenatore.

 

I numeri della crisi adesso. La difesa: 38 i gol subiti, attualamente la quinta difesa in serie A. Bei tempi l’anno scorso quando alla 36° giornata i gol subiti erano solo 25, e di lì a due settimane lo stesso reparto arretrato si laureò il migliore del campionato. Il rendimento nel girone di ritorno: Fiorentina che ha totalizzato 26 punti, a 10 lunghezze dalla Roma, 7 dalla Juventus e dal Milan, 6 dall’Inter, 5 dalla Sampdoria e solo uno in più dell’Udinese. Del resto nella speciale classifica del girone di ritorno i viola sono settimi sopravanzati anche dal Cagliari. Saldo negativo anche per quanto riguarda l’influenza del doppio impegno coppa-campionato. Abbiamo analizzato, infatti, i punti conquistati nelle partite che hanno preceduto il giovedì di coppa, e quelli nelle partite immediatamente successive all’impegno europeo. Lo score è di 25 contro 18, - 7 punti in classifica. Si spiega anche così la debacle che ha retrocesso i gigliati al quinto posto. Idiosincrasia acclarata dei viola contro le “grandi”: su 12 confronti disputati, solo una vittoria (seppur prestigiosa contro la Juve a Torino) e poi 5 pareggi e 6 sconfitte. Come dire forti con i deboli ma deboli, debolissimi, con le grandi. Il rendimento personale: Pazzini realizza solo 9 gol in 29 presenze (bada bene, nessun gol in Europa ed appena tre in Coppa Italia) mentre Inzaghi ne fa 9 nelle ultime 5 giornate. Il centrocampo poi, è fermo a 4 gol complessivi, 2 Montolivo e Donadel,uno a testa Kuzmanovic e Gobbi. Obiettivamente pochi per ambire a traguardi prestigiosi.

 

Ultimo dato negativo, le cinque sconfitte consecutive in trasferta che eguagliano il record negativo del 98-99 quando sotto la gestione Trap (chiediamo scusa a Prandelli per questo accostamento) questo numero negativo compromise definitivamente le possibilità di scudetto. Parlavamo di Mutu e della sua importanza e decisività nelle sorti della stagione viola: tutto vero, però va anche evidenziata la capacità degli undici di Prandelli di aver saputo far fronte in più occasioni alla mancanza del fenomeno romeno. Adrian, infatti, è stato assente in campionato (tra infortuni e squalifiche) 8 volte e lo score è confortante: 4 vittorie, 2 pareggi, e 2 sconfitte. Fra l’altro la vittoria di Torino con la Juventus fu conquistata senza di lui (e anche senza Liverani), percui per la proprietà transitiva, la Fiorentina dovrebbe superare agevolmente queste ultime due partite anche senza il suo uomo di maggior prestigio. Peccato che questo stato di cose potrebbe non bastare perché ora il coltello dalla parte del manico lo tiene il Milan. E questo, se permettete, è l’aspetto più negativo prodotto dal periodo di profonda crisi viola.