"AMARCORD", Esordi al fulmicotone in maglia viola

Alessandro Bertoni, Orlando, Flachi... meteore con esordi al fulmicotone che sono transitate velocemente nel cielo viola. Come Osvaldo che stasera godrà di una seconda possibilità che non può fallire.
27.02.2008 02:29 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

La Fiorentina, stasera al Franchi contro il Livorno, affronta il quinto derby stagionale e lo fa senza il suo fuoriclasse Adrian Mutu. Per lui 14 gol in campionato, 4 in coppa Uefa ed una serie di assist impressionanti e le 4 settimane previste per il suo recupero sembrano già un tempo interminabile. Serve quindi un po’ di ottimismo, tanta determinazione e qualche buona idea. Ed è come sempre Cesare Prandelli a suonare la carica indicando chiaramente in Osvaldo il sostituto del fenomeno romeno, rispolverando così l’assoluto protagonista del 3-0 dell’andata, autore allora di una fantastica doppietta. Da allora solo fugaci apparizioni per l'attaccante argentino ed è lo stesso mister viola ad ammettere che: “Forse dopo quei due gol, Pablo ha ricevuto troppi complimenti”, chiosa doverosa per un talento che dopo un esordio al fulmicotone si è perso nei meandri della celebrità.

Si consoli comunque il buon Pablo perchè la storia del calcio, e quella viola non fa eccezione, è piena di casi simili. Ricordiamo Alessandro Bertoni, ridefinito affettuosamente Bertoncino per differenziarlo dal più famoso e titolato Daniel, che dopo un ottimo precampionato esordì in serie A alla prima giornata del torneo 82-83 contro il Catanzaro realizzando il 4-0 dopo appena 16 secondi dal suo ingresso in campo. Delirio in curva per una prodezza che, ahimè, resterà praticamente isolata nella carriera del riccioluto attaccante, prodotto del vivaio della Rondinella e istruito al calcio che conta dal compianto presidente Ugo Poggi. Che dire poi di Massimo Orlando, acquistato a peso d’oro dalla Juventus, che dopo appena 18 minuti dal suo ingresso in campo realizzò uno strepitoso gol al Franchi contro il Genoa l’11 novembre 1990, finalizzando un esaltante slalom al limite dell’area. “Meglio di Baggio, Orlando meglio di Baggio” questo il coro che la curva gli dedicò per esorcizzare la cessione del piccolo Buddha e quella precoce investitura certo non lo aiutò a crescere. E ancora l’esempio di Flachi che in serie B diventò, senza rete nè paracadute, "il ragazzo che giocava bene" e auguriamo miglior fortuna dopo gli esordi europei bagnati dalla gioia del gol a Daniele Cacia e Samuel Di Carmine.

Osvaldo, alla tenera età di 21 anni ha talento da vendere, un figlio da tirar su ed una Ferrari nuova di zecca. Ma sopratutto stasera avrà una seconda chance che per lui e per la Fiorentina rappresenta l’ultimo treno verso la celebrità.