"GILA" E "MONTOLO"... A VOI!
Non sappiamo se Marcello Lippi conosca il Manzoni. Abbiamo imparato, negli anni, a conoscere il verbo ed il pensiero del CT viareggino e ci permettiamo di nutrire qualche dubbio a riguardo. Interveniamo volentieri, allora, a compensare la spiacevole lacuna. Lo scrittore milanese, sfruttando un ambasciatore d'eccezione...Don Abbondio, ebbe a dire che il coraggio... "chi non ce l'ha non se lo può dare". La storica frase è contenuta nel 25° capitolo de "I Promessi sposi" e noi, scusandoci con il buon Alessandro, mutuiamo queste parole sostituendo il termine coraggio con simpatia. La frase, adesso, è perfetta per il Paul Newman de' noantri... "La simpatia, chi non ce l'ha non se la può dare". Qualcuno potrà obiettare che, nella vita, non è obbligatorio essere simpatici a qualcuno anzi...i latini dicevano "molti nemici, molto onore..." Sarà, ma la civiltà, la sensibilità, il rispetto verso il prossimo...quello si, lo riteniamo necessario, quasi obbligatorio, ed il signor Lippi (ahimè) non conosce l'etimologia di nessuno di questi termini. Nel contempo, lo stesso signor Lippi, sulla strada della sua scortesia ha seminato un indizio fondamentale per arrivare alla formazione che stasera incontrerà il Paraguay. "Se non avete indovinato la formazione...cambiate mestiere". Queste le parole di Lippi alla vigilia, il quale non volendo, ci ha confermato che Gilardino e Montolivo saranno in campo a rappresentare degnamente i colori viola al mondiale sudafricano. Era dall'8 luglio 1982 che due giocatori della Fiorentina non giocavano insieme una partita di un campionato del mondo. L'ultima volta fu nella semifinale di Spagna 82', contro la Polonia. Durò appena 28', fino a quando il "capitano" si infortunò sbattendo contro i tacchetti di tale Matysik, giocandosi la possibilità di disputare la finalissima contro la Germania. L'altra metà del cielo viola era "Ciccio" Graziani che restò in campo per 70' minuti, innescando l'azione per il raddoppio di Paolo Rossi.
"Gila" e "Montolo"... adesso tocca a voi. Il modulo vi favorisce. Un 4-2-3-1 (oppure un 4-3-3) nel quale tu, Alberto, sarai l'unica punta, affiancato da due attaccanti esterni. Di Natale e Iaquinta? Pepe e Quagliarella? Oppure il redivivo Camoranesi? O ancora, supportato da tre mezzali... Chissà, forse ha ragione Lippi, faremmo meglio a cambiare mestiere... Tu, invece, Riccardo, sarai il 50% destro di un centrocampo a due piuttosto che il 33% sinistro di una linea mediana a tre. Comunque sarai in campo a celebrare una stagione straordinaria nella quale hai conquistato la fascia di capitano della Fiorentina ed una maglia da titolare (Pirlo permettendo...) ai mondiali. La prima partita è, spesso, la più importante. Lo fu quattro anni fa, quando l'Italia battè il Ghana con i gol di Pirlo e Iaquinta, e Luca Toni colpì una clamorosa traversa che poteva cambiare il suo mondiale. Lo è stato altre volte, come quel 14 giugno del 1982 quando Italia e Polonia impattarono per 0-0 (anche allora ci fu una clamorosa traversa colpita da Tardelli) facendo intravedere le potenzialità di due squadre capaci alla fine di vincere il mondiale (l'Italia) e di classificarsi terza (la Polonia). L'Italia vi guarda, Firenze vi guarda... "Gila" e "Montolo" non deludeteci.