SEMIOLI E SANTANA, LE ALI TARPATE DELLA FIORENTINA. Il parere di chi li conosce bene

08.05.2008 14:00 di  Marco Gori   vedi letture

All'inizio della stagione la Fiorentina si presentava con una coppia di esterni offensivi, quelli che un tempo venivano definite "ali", di tutto rispetto: Franco Semioli, voluto fortissimamente da Cesare Prandelli, e Mario Alberto Santana, che dopo una prima stagione in Viola falcidiata dagli infortuni si presentava come un giocatore alla ricerca di riscatto, un vero e proprio "nuovo acquisto"; purtroppo, su quella fascia, a parte alcune occasioni, qualcosa non ha funzionato e si potrebbe parlare di una Fiorentina dalle "ali tarpate". Per saperne di più, firenzeviola.it ha contattato alcuni personaggi che hanno avuto modo in passato di lavorare con i due giocatori.

Per Mario Alberto Santana facciamo un balzo indietro nel tempo, tornando alla sua prima esperienza italiana, quella nel Venezia di Zamparini, dove come compagno di reparto aveva Filippo Maniero:

Maniero, cosa sta impedendo ad Alberto Santana di espolodere definitivamente nella Fiorentina?
“A quanto mi risulta soprattutto problemi riguardanti gli infortuni; lui poi è un ragazzo particolarmente sensibile; ricordo che anche quando era al Venezia tendeva spesso ad abbattersi quando le cose non andavano bene; dal punto di vista tecnico non penso lo si possa discutere. Ecco, forse dovrebbe un po’ rafforzarsi caratterialmente”
A 27 anni è ancora possibile?
“Certo, lo aspettano, come mi auguro, almeno altri 10 anni di carriera; un giocatore raggiunge il top intorno ai 29-30 anni, quando è ancora al meglio della condizione fisica ed ha maturato la giusta esperienza; prevedo per lui un grande futuro, è uno dei giocatori più forti con cui abbia mai giocato”

Andiamo avanti con gli anni e passiamo all’esperienza di Palermo, dove l'argentino ha avuto come compagno di squadra Alessandro Lucarelli:

Lucarelli, come spiega il fatto che Santana a Firenze non sia mai riuscito ad esprimersi al meglio…
“Guardi, tecnicamente è un giocatore fortissimo; gli manca un po’ di continuità, altrimenti sarebbe un giocatore di primissima fascia”
I molti infortuni sono stati spesso la causa di questo suo rendimento altalenante; a Palermo fisicamente come stava?
“Ora non ricordo bene che tipo di problemi fisici ebbe laggiù, di sicuro se un giocatore si infortuna così spesso vuol dire che una certa predisposizione ce l’ha…”

 


Veniamo a Franco Semioli: uno dei suoi ultimi allenatori, in ordine di tempo, prima di Cesare Prandelli, è stato Giuseppe Pillon, tecnico del Chievo nella stagione 2006/1007

Signor Pillon, perché Semioli non ha reso secondo quelle che erano le aspettative?
“Mah, è difficile fare una valutazione senza essere dentro all’ambiente; quello che posso dire è che si tratta di un giocatore di grande qualità.
A Firenze il suo rendimento è stato in parte condizionato anche dagli infortuni, uno, tra l’altro, proprio mentre sembrava sul punto di esplodere definitivamente…A Verona ha mai avuto problemi del genere?
“Onestamente no, non ha mai avuto particolari problemi fisici; comunque ripeto, ogni giudizio che potrei dare sarebbe un giudizio di parte, perché con me ha fatto sempre benissimo, raggiungendo addirittura la Nazionale; se proprio mi devo sbilanciare posso dire che se fossi Prandelli continuerei a puntarci”

Nel Chievo di Pillon, e poi di Del Neri, sulla stessa fascia di Semioli giocava, più arretrato, Marco Malagò:
Malagò, come spiega il fatto che il suo ex compagno di squadra una volta arrivato a Firenze non abbia risposto alle aspettative?
“Non ho seguito molto la Serie A quest’anno, e non so quali fossero le aspettative della piazza di Firenze; quello che posso dire è che, così dall’esterno, sembrerebbe che Semioli abbia fatto un po’ fatica ad adattarsi ad un modulo diverso da quello a cui era abituato; noi giocavamo con un 4-4-2, con una punta alta ed una rapida, e lui fungeva da ala pura, mentre nella Fiorentina mi pare che gli sia richiesto un compito diverso”
Nella Fiorentina sull’out destro di difesa agisce solitamente Ujfalusi, un giocatore nato difensore centrale e trasformato in difensore di fascia; lei è un terzino più atto a difendere o ad offendere?
“Io nasco come esterno con caratteristiche particolarmente offensive, però nel Chievo mi sono adattato a difendere e basta”
Quindi era lei a coprire Semioli…
“Esatto…”
..il quale era quindi libero di agire principalmente in attacco…
“No, Franco dava una grossissima mano in difesa; è un giocatore con spiccate doti offensive ma anche di grande quantità”