SACCHI, Fiorentina e Napoli sulla strada giusta
Un profeta del calcio. Questo è Arrigo Sacchi per chiunque ami o abbia amato questo sport. Da sempre ha messo lo spettacolo, la piacevolezza del gioco al primo posto, raggiungendo risultati storici solo attraverso queste strade. È stato l’artefice del cambiamento della maniera di interpretare il calcio nel nostro panorama nazionale: si è passati dal classico catenaccio, al Sacchismo, fatto di pressing asfissiante e fulminee ripartenze, ideali tattici che gli hanno permesso, oltre che di fare epoca, di vincere tutto quanto fosse disponibile, fermandosi a soli 11 metri dalla conquista del mondiale, nel 1994. Ma se non dovessero bastare le sue indiscutibili qualità di tecnico, possiamo aggiungere lo splendido lavoro svolto a Parma, da direttore sportivo, quando dimostrò un grande occhio ed una grande organizzazione mettendo insieme una schiera di giovani che sono ad oggi protagonisti indiscussi del calcio nazionale e mondiale, guidati da uno dei tecnici più apprezzati del momento come Prandelli. Da chi potevamo andare, dunque, se non da lui, per farci raccontare tutto il possibile riguardo il nostro campionato? Sacchi non si è tirato indietro, spiegandoci pregi e difetti delle squadre più in vista, sia in campo che in fase di mercato, dicendo la sua anche sull’argomento giovani, molto attuale in questo ultimo periodo.
MERCATO: JUVE NO, BENE NAPOLI E FIORENTINA
"Non condivido l'acquisto di molti giocatori sul viale del tramonto e con stipendi molto ricchi. Mesi fa rimasi perplesso per la campagna acquisti estiva della Juventus, ora lo sono per quella invernale. Sissoko e Stendardo non risolveranno i problemi di Ranieri. Spendere circa 40 milioni in giocatori già maturi e con poche probabilità di un'ulteriore crescita non mi sembra una strategia che possa far sognare i tifosi e migliorare la squadra. Quanto sarebbe stato meglio investire su quattro o cinque giovani di grandi speranze e promesse. Credo che per avere un futuro migliore, e senza appesantire i bilanci, le strategie del Napoli e Fiorentina siano corrette. Importante sarà scegliere bene e lavorare meglio. L’Arsenal deve essere un esempio: ha dato via Henry ed è sempre prima. Si è criticata la Fiorentina per aver dato via Toni, ma come si fa a trattenere un giocatore che se ne vuole andare?"
PANCHINA D’ORO E IBRA-VAN BASTEN
"Complimenti a Prandelli. Io a Parma lo presi perché ci sapeva fare molto bene con i giocatori giovani. Cercavo un insegnante, che facesse maturare i ragazzi. In quel periodo oltre a Mutu, avevamo diversi giovani quali Adriano, Bonera , Barone.
Riguardo al confronto tra Ibrahimovic e Van Basten, sono due grandi giocatori, anche se Ibra deve ancora crescere tantissimo per essere ai livelli dell’olandese".
GIOVANI
"Siamo in un paese antico che ama l’antichità per restare competitivi dobbiamo svenarci economicamente e sperare sempre nel campione. L’Italia ha le squadre più vecchie d'Europa, forse si iniziano a cambiare strategie e convinzioni. Il Milan è una squadra molto vecchia, ma da sempre la sua fortuna sono stati i giovani. Non dobbiamo dimenticarci tutti i campioni che sono usciti dal vivaio rossonero. Paloschi è un ragazzo che ha dimostrato di avere doti importanti, ma un eccessiva sovraesposizione potrebbe rischiare di avere controindicazioni. Pato è un ragazzo per modo di dire, visto che ha vinto un campionato del mondo. Ma anche lui ha alti e bassi. La Fiorentina e il Napoli stanno puntando su giovani ragazzi e potenziando i loro settori giovanili. Alcune società come Inter e Juventus stanno investendo molto nei settori giovanili da cui stanno uscendo giocatori interessanti come Balotelli, Nocerino e Palladino. Non dobbiamo dimenticare che i giovani sono il nostro futuro, la speranza, hanno grande capacità di apprendimento rapido e soprattutto, voglia di dimostrare il proprio valore".