PERDE LA FIORENTINA, VINCE FIRENZE
Sconfitti sul campo, vittoriosi sugli spalti. Sono emblematiche le parole di Diego Della Valle al termine della gara. Già, perché il patron viola, che di rado fa capolino all'Artemio Franchi, era ieri sugli spalti dello stadio fiorentino, per rendere omaggio anch'egli a Manuela Prandelli. "E' stata una bellissima giornata di sport, come lo intendiamo noi". Prima questo e poi la partita. "Peccato per la sconfitta con l'Inter, a noi piace vincere..."
Poco male. La corazzata nerazzurra si è dimostrata nettamente superiore rispetto ai viola, forte di un gioco costruito a memoria e con dei campioni di livello assoluto come Ibrahimovic, Cambiasso e Cruz. Altro pianeta, altra caratura, un risultato netto che rispecchia in pieno il valore delle due squadre.
Una sconfitta sul campo che non demoralizza però i giocatori viola. "Torniamo con i piedi per terra, ma siamo sempre lì, in cima, per giocarcela per i nostri obiettivi" il coro all'unisono del gruppo Fiorentina. Un gruppo difficile da lasciare, con un maestro saggio ed umile come Prandelli, che resta nel cuore.
"Sto resistendo al Real Madrid, voglio continuare in maglia viola" le emblematiche parole di Adrian Mutu, a cui fanno da eco le ammissioni di Tomas Ujfalusi. "Mi piacerebbe stare qua a lungo, dobbiamo continuare uniti su questo progetto". Parole che suonano come dichiarazioni d'amore, che legano ancora di più Firenze ai suoi gladiatori, ieri sconfitti ma vogliosi di riscatto già il prossimo week-end contro il Palermo.
Perché Firenze si è dimostrata ieri una piazza unica nel suo genere. Una società sana, che fa del "fair-play" il suo credo e che ha sbattuto in faccia all'Italia e al calcio malato la sua idea di rinnovamento e di voglia di cambiare. Un terzo tempo, tante strette di mano tra i giocatori che vogliono dire tanto in questo periodo buio per il pallone italiano..
E poi c'è la tifoseria. Il minuto di silenzio tributato in memoria di Manuela Prandelli è stato un interminabile minuto di brividi, lacrime e commozione. Cesare respirava profondamente, tratteneva a stento lacrime e singhiozzi: il Franchi lanciava rose bianche sul terreno di gioco e sventolava in Fiesole uno striscione anch'esso da brividi. E poi i cori per Prandelli, gli applausi, gli incitamenti e quanto altro possa esserci di buono nei cuori di quarantaduemila persone che vogliono dimostrare ad una brava persona tutto il proprio affetto. La Fiorentina ha perso, ieri. Ma Firenze ha vinto, per Cesare e per Manuela.