IL FENOMENO "AMMUTULISCE" IL FRANCHI. Firenze si interroga sui perché del gesto
Il viaggio da Firenze a Barcellona non è poi così lungo. Lo è decisamente di più se con la memoria si torna indietro di dieci anni: correva il 10 aprile 1997, 62° minuto. Stop di petto dal limite di Batistuta, controllo e missile sotto la traversa che trafigge un incolpevole Vitor Baia. Il gesto di Batigol destò scalpore in terra catalana: indice davanti al naso e Camp Nou ammutolito.
La storia, a volte, si ripete. In tempi, sfaccettature ed ambientazioni diverse: Artemio Franchi, 23 dicembre 2007. Adrian Mutu viene servito in area da un preciso cross di Jorgensen ed infila Marruocco con un potente colpo di testa. L'esultanza? Niente inchino, per il momento, ma un dito davanti al naso che zittisce mormorii e brusii della tribuna.
Firenze si interroga, Mutu prova a spiegare i suoi perché. "E' stata la risposta a qualche fischio, è la prima volta che sono un po' deluso dal mio pubblico. Non mi inchinerò più davanti alla tribuna, la gente deve stare calma perché non si può fischiare una squadra che gioca bene, che si fa in quattro e che prova sempre a migliorarsi... Fischiando me si fischia la squadra". Il presidente viola, intanto, avalla il gesto del rumeno. "Ho fatto i complimenti a Mutu, non si può pensare di fischiare e criticare un ragazzo del genere. Si è dimostrato una persona con gli attributi".
Firenze si interroga dicevamo. "Criticare è lecito", asseriscono in molti. Mutu, sino al momento del gol, si era dimostrato un po' sotto tono rispetto alle ultime uscite, rispetto al suo standard: qualche dribbling e qualche passaggio mancato di troppo, qualche movimento che non doveva esserci e via discorrendo. Mormorii, appunto, specchio di un pubblico che ha forse toccato troppo presto con mano (ma questa non può certo essere una colpa della Fiorentina, anzi) ciò che sarà realtà concreta e duratura solo tra qualche anno. "La reazione di Mutu è stata esagerata e fuori luogo" prosegue questa schiera di tifosi "e l'avallo da parte della società una mancanza di stile".
A fargli da contraltare c'è un nutrito gruppo di tifosi che difendono a spada tratta il rumeno. "Non si può fischiare Mutu, è un giocatore che ha sempre dato il cento per cento, l'unico fenomeno dell'attacco. E' il beniamino di Firenze, è intoccabile". Frasi che sanno un po' di "indulto" per un attaccante "genio e sregolatezza" come Adrian Mutu. Tenerselo stretto, a tutti i costi, perché è il simbolo e la bandiera di Firenze e fischiandolo si rischia di creare in lui malumori che potrebbero portarlo ad interessarsi alle sirene madridiste.
"Potrebbero portarlo o usa i fischi come pretesto?" I maligni, si sà, ci sono dappertutto. C'è chi vede, infatti, nell'irrequietezza del fenomeno viola, l'antifona alla sua partenza. C'è chi interpreta il dito davanti al naso di Mutu come un pretesto per dire, tra qualche mese "non mi meritate, me ne vado". Firenze spera che questo non sia il triste epilogo di una vicenda che probabilmente finirà in una bolla di sapone, perché in quest ultimo caso il viaggio dalla Spagna a Firenze sarebbe davvero lungo e doloroso da accettare.