DE SISTI A FV, COL VAR CAMBIEREI IL MIO CAGLIARI-FIORENTINA. I VIOLA SFRUTTINO...
Giancarlo De Sisti domenica guarderà Benevento-Fiorentina con l'occhio interessato di chi ha segnato la storia in maglia viola ma ha anche lanciato nel calcio che conta l'allenatore dei campani, Marco Baroni: "Lo guardo allenare con un moto d'orgoglio visto che l'ho lanciato come un bel giocatore che poi si confermò tale, ma soprattutto era ed è un ragazzo d'oro -dice "Picchio" a Firenzeviola.it- E' un ottimo tecnico come ha dimostrato tuta la trafila nelle varie categorie fatta finora poi purtroppo la serie A è una categoria in cui valori, corsa, organizzazione ed entusiasmo non bastano se non hai una squadra attrezzata visto che le altre hanno campioni che risolvono le partite. Il Benevento è a zero, è vero, ma lui saprà risollevare la squadra e salvarla con la sua esperienza. Gli dico un forte 'Vai Marco, credi nelle tue capacità e prendi le tue decisioni migliori'. Se avessi la bacchetta magica gli regalerei un fuoriclasse per reparto, diciamo".
Venendo alla Fiorentina, che ne pensa? "I giudizi sulla squadra vanno fatti con lo spirito di chi sa che è un periodo di transizione e rinnovamento per il quale serve tempo e queste partite con squadre non proprio imbattibili sono un'occasione da cogliere per fare punti e risultati e soprattutto dare serenità all'ambiente".
Quali sono i punti fermi dei viola? "Ha l'entusiasmo dei giovani, basti pensare a Chiesa che è l'anima pulsante della squadra. E' forte, fa qualità e quantità e questa è una prerogativa che non tanti possiedono. Si sta affermando sulle orme del padre che di sicuro sta ottenendo soddisfazioni per il fatto che Federico sta facendosi strada in viola ma anche in Nazionale. Se lo consiglio a Ventura? Credo che il ct abbia già i suoi problemi senza i miei consigli. L'allenatore della Nazionale è il mestiere più difficile e sindacato dopo l'arbitro (ride, ndr).
Ora però gli arbitri sono aiutari dal Var, se fosse esistito ai suoi tempi quale episodio vorrebbe cambiare? "E me lo chiede? Lo vorrei avuto in quel famoso Cagliari-Fiorentina che ha creato tanta amarezza e tanto malessere in tutto l'ambiente viola. Sempre che fosse bastato avere il Var...".
Tornando alla Fiorentina? "Non è semplice analizzare a questo punto del campionato una squadra nuova, eravamo abituati a nomi più forti ma ci sono dei punti cardini, come Badelj magnificamente tattico, Astori baluardo in difesa, Chiesa... Ma sono interessanti anche i nuovi come Eysseric e Gil Dias che balza all'occhio per il dribbling e per le sue proiezioni. Anche Simeone è interessante perché si butta su ogni pallone ed è un combattente che mi ricorda il padre. Inoltre Thereau, che nel suo silenzio sa affascinare sia per le cose semplici che fa con brillantezza, sia per l'esperienza con cui capitalizza il suo contributo alla manovra".
E a Pioli cosa consiglia? "Il mestiere di allenatore logora, gli consiglio di invecchiare con soddisfazioni e soldi in saccoccia per dirla alla romana. D'altronde lui alle pressioni è abituato, è un ottimo tecnico, passato per la Lazio che è una piazza con tante commissioni giudicanti... se tagliasse la barba comunque ringiovanirebbe già di dieci anni" conclude sorridendo, poi saluta e va a prendere la nipote a scuola "Ormai faccio il nonno a tempo pieno anche se non mi dispiacerebbe tornare a lavorare. In che ruolo? Alla mia età, allenatore no ma consulente di club sì. In quel ruolo speso c'è chi guarda il calcio senza vedere...Io e altri ex giocatori, come Merlo per esempio per restare a Firenze, sapremmo vederlo bene almeno".