ASCARI A FV, Appoggio Corvino sulle clausole
Clausole sì, clausole no. Prosegue a ritmi serrati la discussione sul futuro dei giocatori viola e, in parallelo, anche quella sulle clausole rescissorie dei loro contratti. "Ne discuterò nel prossimo consiglio di amministrazione" ha dichiarato oggi il ds viola Pantaleo Corvino in un'intervista esclusiva. 24 milioni quella fissata in estate con l'agente di Felipe Melo: in pratica, chi offre tale cifra, è libero di trattarne il trasferimento con il procuratore. Un modo per tutelare i giocatori o gli interessi della società? Firenzeviola.it lo ha chiesto ad Eugenio Ascari, agente di mercato e profondo conoscitore del Sudamerica.
Partiamo dai concetti di Corvino: giusta o no la clausola rescissoria per i calciatori?
"Quello del ds viola è un discorso chiaro e logico. Da qualche anno è possibile inserire le clausole nei contratti dei calciatori, mentre in Spagna, paese calcisticamente più evoluto del nostro, vige da tempo questa regola. Un esempio? Il trasferimento di Figo dal Barcelona al Real Madrid. Era impossibile una trattativa 'amichevole' tra le parti, sicché il Real decise di versare nelle casse dei Blaugrana l'intera clausola".
In soldoni: di cosa si tratta, nello specifico?
"E' un mezzo per avere le idee più chiare sul proprio futuro e su quello dei giocatori della propria rosa, è una normativa giusta, approvata anche dalla Fifa. Quella che vuole adottare per tutti i giocatori Corvino prevede una clausola decrescente nel contratto del calciatore. Un esempio? I viola prendono X da giugno 2009 a giugno 2013. A giugno 2010 X svincola con 40 milioni, nel 2011 con 25, nel 2012 con 10. Il perché? Perché nel 2013 si svincolerebbe a costo zero, sicché al club conviene "abbassare" le pretese, in modo da non monetizzare la sua eventuale cessione".
Chi determina il prezzo del calciatore? Agente o società?
"Lo fanno in accordo, anche se il peso del mercato ce l'ha più l'agente del calciatore, capisce di più se la cifra è realistica oppure no".
Appoggia pienamente, dunque, l'iniziativa di Corvino?
"Perché non dovrei? E' un ragionamento giusto e logico, una tutela per la società ma anche una garanzia per il giocatore".
Cosa completamente diversa dall'Articolo 17 tanto chiacchierato in questi ultimi tempi, dunque.
"Esatto. L'Art.17 prevede che un giocatore con meno di 28 anni, per esempio uno dell'82 che firma un contratto il 1 luglio, non possa ricorrervi prima di un periodo controllato di 3 anni. Invece, per quelli con più di 28 anni, il periodo è di 2 stagioni. Chiunque può avvalersene senza incorrere in sanzioni quando si esaurisce il periodo protetto, con un indennizzo spettante alla società che dipende dai coefficienti del regolamento Fifa come remunerazione, tempo rimanente del contratto ed altri parametri. Inoltre...".
Prego.
"Il giocatore che si avvale dell'Art.17 deve trasferirsi in un club di una federazione diversa da quella di appartenenza del club precedente. Ecco perché Behrami è andato al West Ham ed ecco perché Ledesma non può passare, con questa formula, dalla Lazio alla Fiorentina".