UNA SERATA DI PARADOSSI: PUNTE FINALMENTE IN GOL, SBANDA LA DIFESA. ANCHE I NUMERI SONO UNA CONTRADDIZIONE. VALERI, ARBITRAGGIO DISASTROSO. NELLE ULTIME 4 GARE 1 PUNTO. CLASSIFICA DA LOTTA PER LA SALVEZZA: IGNORARLO SAREBBE GRAVE
L’arbitro è stato pessimo, non ci sono dubbi. Ed era anche esperto, pensate un po’… Non si capisce ancora oggi perché Dimarco non sia stato espulso, ma almeno è chiaro perché Rocchi fermerà Valeri. C’è anche il fallo di Dzeko su Milenkovic quando al 95’ l’Inter si riporta definitivamente in vantaggio. Questi sono fatti oggettivi, ma non sono sufficienti per giustificare tutto. Perché Venuti, al quale vogliamo un bene infinito, fa un errore di grammatica calcistica; perché prima di quella sciagurata azione c’era stata un’altra ripartenza al vetriolo dell’Inter; perché la Fiorentina in campo non ha saputo leggere l’importanza di un punto riacciuffato al 90’, catapultandosi in avanti senza un criterio. La mentalità offensiva è un segno distintivo fortissimo che ha consentito il raggiungimento di un settimo posto insperato qualche mese fa. Ma non può diventare una soluzione applicabile in qualsiasi istante della gara. Non c’è un leader in mezzo al campo che possa prendere per mano la squadra, dettando il tempo di quell’attimo.
Si spinge e si respira, si assalta e si aspetta, si ragiona e non si va di istinto, perché la mente è tutto. E non pensiamo nemmeno che sia l’allenatore a ordinare certe dinamiche in frangenti così delicati: è la squadra, animata dalle migliori intenzioni, sia chiaro, ad andare in avanti a prescindere. Su questo Italiano dovrà riflettere coi suoi uomini perché d’ora in poi la classifica diventa pericolosa, ancorché assai deludente.
In 11 partite solo 10 punti che valgono il posto numero 14 in graduatoria. Solo 5 punti sulla terzultima, a pari merito con Monza e Bologna (ieri vincente sul Lecce). Nelle ultime 4 gare un punto e in totale da agosto solo 2 trionfi. C’è abbastanza di cui preoccuparsi. Voltarsi dall’altra parte sarebbe da dilettanti allo sbaraglio. È giunta l’ora di guardare anche nello specchietto retrovisore. Non c’è niente di male, aiuta a prevenire i pericoli. Lo fanno le squadre che anelano lo scudetto, figuriamoci quelle come la Fiorentina che giocano in fascia mediocrità. Come è accaduto nel 19/20 e nel 21/22, poi è arrivata la stagione scorsa che adesso sembra una splendida eccezione rispetto al menù offerto della casa.
Una serata di paradossi viola. Di una squadra che è scesa in campo col penultimo attacco del campionato e che ha rifilato 3 reti ad una formazione costruita per vincere lo scudetto. La Fiorentina solo una volta aveva segnato in campionato 3 gol (alla Cremonese il 14 agosto), ma sul tabellino dei marcatori era finito un solo attaccante (Jovic). Con l’Inter, invece, Cabral (seppur su rigore), Ikonè e Jovic. Insomma, una sorta di evento. In coppa, invece, 3 reti a Edimburgo (con Kouame e Jovic a segno), quindi la cinquina al ritorno con gli scozzesi (doppietta di Gonzalez e Jovic). Nella notte dello sbarco dei goleador a Firenze, la difesa ha sbandato come una berlina con le ruote finite. Errori in sequenza, singoli e di reparto. Una coperta viola corta, non si riesce mai a trovare l’equilibrio definitivo. Italiano ha valide ragioni per arrabbiarsi.
Il saldo dei bomber viola è questo: Jovic 4 gol (di cui 2 in Europa), Cabral 2 centri (uno in Europa), Kouame 3 reti (di cui una in Conference) e anche 5 assist totali. A questi possiamo aggiungere: Gonzalez 4 complessivi, Ikonè 2, Sottil e Saponara ancora purtroppo a zero. Ma stiamo parlando, a proposito di paradossi, di una squadra prima in serie A per possesso palla e per cross, e tra le prime per i tiri in porta. Incredibile.
Italiano ha dimostrato di essere un allenatore molto preparato e capace di offrire una buona proposta di gioco. Anche lui vive un periodo di difficoltà, ma va aiutato a superarlo. Non può essere lasciato solo.
Questa Fiorentina dovrebbe avere abbastanza anticorpi per farcela, a patto che comprenda esattamente la realtà che sta vivendo.
Il calendario presenta queste stazioni prima di fermarsi per lasciare spazio al Mondiale: domenica i viola saranno a La Spezia e poi ancora in trasferta in Liguria con la Samp, quindi sarà il turno della Salernitana al Franchi e infine il 13 novembre a San Siro dal Milan. Tre trasferte e una sola partita a Campo di Marte. Alla sosta sarà tutto più chiaro e speriamo migliore.