SOUSA DIVENTA UN GIALLO: CI VUOLE COSÌ TANTO A LIBERARSI DAL BASILEA? ORA DICONO FORSE GIOVEDÌ. TROPPO RUMORE ATTORNO A SALAH. GOMEZ COMUNQUE VIA. MONTELLA: HA DECISO DIEGO. UN CASO SPALLETTI

16.06.2015 00:00 di  Enzo Bucchioni   vedi letture
SOUSA DIVENTA UN GIALLO: CI VUOLE COSÌ TANTO A LIBERARSI DAL BASILEA? ORA DICONO FORSE GIOVEDÌ. TROPPO RUMORE ATTORNO A SALAH. GOMEZ COMUNQUE VIA. MONTELLA: HA DECISO DIEGO. UN CASO SPALLETTI
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© foto di Federico De Luca

Questa storia di Sousa che si deve liberare dal Basilea sta diventando una barzelletta neanche troppo divertente. Prima sabato scorso, poi lunedì, cioè ieri, poi domani e adesso c’è chi dice che l’operazione non andrà in porto prima di giovedì o venerdì prossimo. Guarda caso quando DDV tornerà dagli Stati Uniti dove è andato per motivi di lavoro. C’è un nesso? Può darsi, come può darsi di no.

Certo, la Fiorentina non sta facendo una grande figura agli occhi del mondo calcistico. Forse neppure per Guardiola sarebbe giusto che una società di grande importanza come quella viola stesse in fremente attesa di un allenatore che non riesce a liberarsi dalla sua società. Questa storia, scusate, mi puzza.

Non è possibile che un dirigente esperto come Pradè sia preso in mezzo da questa vicenda come fosse un dilettante qualsiasi. Passi per Rogg che è da poco nel calcio, ma da Pradè ci aspettiamo di più e di meglio.

Tanto per ricordare qualcosa che farà ancora più male, l’anno scorso Conte si è dimesso dalla Juventus e il giorno dopo i bianconeri hanno preso Allegri. Se tanto mi dà tanto Rogg e Pradè avrebbero lasciato la Fiorentina senza allenatore fino a Natale.

Quindi, non capisco. Forse è un problema mio, ma nel calcio una situazione di questo tipo, con tutti gli allenatori che ci sono in giro, è sinceramente imbarazzante. Ma tutta la rosa degli allenatori scelti lascia delle perplessità.

Uno, Ventura, è legato al Torino e infatti Cairo ha detto no secco eventualmente chiedendo in cambio un giocatore (Vecino). Donadoni è appena retrocesso dopo un’annata choc. Resta Sousa che non è Ercole e fatica a liberarsi dalle catene che lo legano al Basilea.

I nostri eroi non lo sapevano? Pensavano fosse più facile? A questo punto non ci sono altri allenatori da prendere? Interrogativi buttati lì, ricordando che fra tre settimane comincerà il ritiro estivo e c’è una campagna acquisti da impostare.

E’ vero che la Fiorentina fino all’ultimo ha sperato che Montella diventasse più aziendalista per continuare assieme, ma che il divorzio fosse nell’aria lo s’era capito da diverso tempo, quindi era logico mettersi un pochino avanti per chiudere la successione in un tempo ragionevole.

Prima è stato dato a Montella un tempo irrazionale per decidere (ma che, comandava lui?), ora c’è un tempo infinito per prendere il sostituto.

Quali sono i problemi che impediscono l’annuncio? Il Basilea vuole soldi? Bene, la Fiorentina non tirerà fuori un euro e questo l’ha detto forte a Sousa. Gli svizzeri non lo vogliono liberare? Sousa lo dica alla svelta.

Un’ultima domanda: sono sorte delle perplessità e si sta virando su un altro nome? Ormai le pensiamo tutte.

Comunque, ammesso che il nuovo allenatore sia Sousa (quando Dio e non la Fiorentina vorranno) sgombriamo il campo dalle solite leggende metropolitane. E’ stato alla Juve due anni, è vero. Ha fatto benissimo ed è altrettanto vero. Era un allenatore in campo. Ma poi per ragioni in parte rimaste sconosciute e non solo legate a Moggi, fu cacciato in modo molto brusco tanto è che nella finale di Champions del 1997 trascinò il Borussia alla vittoria sulla Juve chiamata vendetta. Quindi non me la sento di dire che è juventino, ma solo uno che ha giocato nella Juve. E’ diverso.

Altra leggenda metropolitana è la storia del procuratore. Vi possiamo assicurare che non è Fali Ramadani come tanti che sanno tutto hanno cominciato a dire e scrivere da settimane.

Altre leggende metropolitane attorno al licenziamento di Montella. La verità è una e una sola: l’ha deciso Diego Della Valle. Punto e stop.

Ultima leggenda riguarda Spalletti. Nel consiglio di amministrazione di giovedì scorso e non in piazza o in un bar, è stato detto di un contatto tra la Fiorentina e l’avvocato Dini che da molti anni è l’alter ego di Spalletti a Firenze. E’ stato pure aggiunto che l’allenatore non sarebbe disposto a guadagnare meno di 4,5 milioni. La pista, quindi, sarebbe stata subito abbandonata. Per qualcuno dell’entourage di Spalletti non sarebbe vero, questo contatto non ci sarebbe mai stato. Lo ha detto chiaro soprattutto un signore del quale non ricordiamo il nome, che fa le scarpe a Spalletti. Possibile?

Noi non sappiamo da che parte stia la verità. Comunque la storia è di facilissima lettura, se Spalletti volesse allenare la Fiorentina ben sapendo quali sono i budget di spesa della società viola, non dovrebbe far altro che chiamare il suo amico Pradè e dire: vengo a qualsiasi cifra.

Se non può perché è ancora legato in qualche modo alla Zenit e deve pagare delle penali, anche questo basta dirlo.

Se invece non vuole allenare la Fiorentina in assoluto, dispiace ma non credo sia un problema per nessuno. E’ legittimo. Quindi, sinceramente, non capiamo tanta agitazione.

Purtroppo attorno alla Fiorentina, e questo è un dato di fatto, i problemi crescono come i funghi. Molto di più rispetto alle altre società, evidentemente il terreno è più fertile o la Fiorentina non è assolutamente in grado di comunicare con l’esterno, di far sapere, o di tener nascosto, a seconda delle situazioni.

Dalla Fiorentina è più facile far passare messaggi negativi di quelli positivi. Non si è riusciti a parlare neppure un giorno di un’altra stagione importante, di un quarto posto davanti a Napoli, Milan e Inter e di due semifinali di coppa. Si può fare sempre meglio, ovvio, ma questa è una solida realtà mai comunicata che sembra invece diventata in poche ore solo una distesa di sabbie mobili.

Uno dei casi è Salah. Se ne sentono dire di tutti i colori. Adv lo voleva riscattare a marzo, dopo l’ultima gara con il Chievo il giocatore aveva detto che sarebbe rimasto volentieri, forse era il caso di farlo firmare. Forse si sgonfierà presto, ma comunque ora è nato un caso che infastidisce.

Un’altra vicenda curiosa è quella di Bernardeschi. Se ne parla come se potesse liberarsi tra un mese, mentre il suo contratto scade fra due anni. Non credo che sia interesse del giocatore fare il muro contro muro rischiando di stare fermo due anni, di sicuro una soluzione si troverà, ma il tempo per fare un buon contratto c’è mentre troppa gente mette ansia, fretta e crea problemi inutili.

Gomez, infine. Sarà ceduto, ha un ingaggio da grandissima società (cinque milioni quest’anno), crea squilibrio nei conti e nello spogliatoio. Non decide l’allenatore, per lui ha già deciso la società.

Se poi nel frattempo arrivasse anche un tecnico, non ci dispiacerebbe..

Twitter @EnzoBucchioni
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