SE ITALIANO SARÀ ACCONTENTATO DOVRÀ PARTIRE L’OPERAZIONE FUTURO. FORMULA GIUSTA: SOSTITUIRE E AGGIUNGERE. IL GIOCATORE PIÙ CARO? L’AMBIZIONE… STADIO: LA VERA SOLUZIONE È IL VECCHIO PADOVANI

12.06.2023 10:45 di  Mario Tenerani   vedi letture
SE ITALIANO SARÀ ACCONTENTATO DOVRÀ PARTIRE L’OPERAZIONE FUTURO. FORMULA GIUSTA: SOSTITUIRE E AGGIUNGERE. IL GIOCATORE PIÙ CARO? L’AMBIZIONE… STADIO: LA VERA SOLUZIONE È IL VECCHIO PADOVANI
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Falsini

E’ finita una settimana in cui emozione ed amarezza hanno inscenato un valzer vibrante e crudele. Il bello del calcio sta anche nella velocità con la quale si superano i momenti più intensi per aprirsi ineluttabilmente al domani che bussa alla porta. Una sorta di grande frullatore che tutto trita. La delusione di Praga ha sancito ufficialmente la chiusura della stagione viola, mentre le parole di Commisso sono state il sigillo sulla pratica. La lunga conferenza stampa del presidente viola ha lasciato solo una notizia: società e Comune stanno lavorando con forza alla soluzione Padovani. Lo chiamiamo così perché per i fiorentini la tana del Rugby è sempre stato l’affascinante Padovani. Mota e sudore per mille battaglie di uno sport nobile. Finalmente tutti hanno capito che durante i lavori di ristrutturazione del Franchi, tifosi e squadra non potranno emigrare in un’altra città per due anni, sempre che l’opera si completi in 24 mesi. Ci sarebbero disagi enormi e ingiusti, oltre ai problemi legati ad un campionato falsato con 19 squadre che giocherebbero altrettante partite in casa, mentre i viola sarebbero condannati a disputarne 38 in trasferta. Senza dimenticare gli scompensi economici per la società viola. Non esistono vie alternative: o si gioca a Firenze o si gioca a Firenze, stop. Se ne sono resi conto e la macchina si è messa in moto. Avanti tutta con lo stadio del rugby che sorge a pochi metri dal Franchi - speriamo che vengano superate anche le criticità legate all’ordine pubblico: non è semplice realizzare una gara di serie A in un impianto praticamente adiacente ad un cantiere a cielo aperto - e che può lievitare fino a 16mila posti, cioè 14mila in più dei 2mila attuali. E’ un’ottima idea, speriamo si possa davvero realizzare. 

Commisso, oltre alla notizia dello stadio supplementare, ha donato un dettaglio interessante: la clausola sul contratto di Italiano è magicamente sparita. Un bel segnale per tutto l’ambiente. Il summit tra il tecnico viola e il vertice del club è andato molto bene, come confermato dallo stesso Commisso. Napoli è stata spazzata via in un colpo solo, l’amico Aurelio se n’è dovuto fare una ragione. Con tempismo da cronometrista ha deviato le proprie attenzioni da Italiano su Sousa, altro ex viola. Hai visto mai che l’istrionico, ma vincente, presidente del Napoli abbia un debole per Firenze? L’amicizia granitica con Rocco Commisso lo confermerebbe. Allora, sfumato lo “scippo” di Italiano, occhio a Milenkovic che al Napoli piace molto, soprattutto se ADL farà cassa con la cessione di Kim. Poi il procuratore del serbo, Fali Ramadani, oltre ad intrattenere rapporti conviviali  quanto redditizi con lo staff del mercato viola, incassa relazioni importanti pure sotto il Vesuvio. 

Italiano e i dirigenti viola sono usciti soddisfatti da questo incontro. Vincenzo non aveva mai pensato di scappare da Firenze, ma cercava conferme dai suoi datori di lavoro. E pare le abbia trovate. L’allenatore ha indicato linee guida da seguire e i manager viola dovrebbero attenersi a quelle. Ci teniamo il condizionale perché nel calcio è sempre un buon compagno di viaggio. Ora deve cominciare la fase operativa.  

Un anno fa l’allenatore Fiorentina aveva sottolineato come il mercato viola fosse stato realizzato all’insegna della sostituzione e non dell’addizione. Stavolta resterà valida solo la prima parte del discorso, la sostituzione di quei pochi elementi non risultati all’altezza della situazione. Ma ci sarà anche un’aggiunta di qualità, questo hanno assicurato i dirigenti viola ad Italiano. Tutto, naturalmente, senza follie economiche, come ribadito per l’ennesima volta dal presidente Commisso (fedele al pensiero dei nostri padri fondatori: repetita iuvant). 

Il giocatore più caro? Si chiama ambizione… Non si compra, ma si produce all’interno dell’anima. Il club viola dovrà fare una sorta di ricognizione dentro se stesso e comprendere fino a dove potrà e vorrà spingersi. La molla, appunto, sarà l’ambizione. Per vincere lo scudetto? Non scherziamo. Per andare in zona Champions? Nemmeno, servirebbero troppi giocatori nuovi. Per tentare l’Europa League? Potrebbe essere la strada giusta. Ma molto dipenderà dalle decisioni della Uefa: se la Fiorentina sarà ripescata al posto della Juventus estromessa dalla coppe, ci sarà ancora più convinzione da parte della Fiorentina nel rinforzare questo gruppo. Ma crediamo che se anche non si verificasse la riconquista immediata dell’Europa, il presidente dovrebbe spingere i propri collaboratori a disegnare un mercato comunque competitivo. La Fiorentina ha necessità di crescere per consolidarsi. 

Serve qualcosa di più in attacco, pensiamo che da lì si debba ripartire. Cabral ha realizzato 8 gol in serie A in 28 partite (1426 minuti), poi ne ha firmati altri 8 in Conference (compreso il preliminare) e uno in Coppa Italia: totale 17. I numeri sono oggettivi, ma vanno saputi leggere. Altrimenti finisce come alle elezioni quando nessuno ha perso e tutti hanno vinto perché le statistiche vengono tirate come elastici, dalla parte che fanno più comodo. Restando al campionato che con tutto il rispetto per le altre competizioni rimane il palcoscenico più duro, vediamo che Cabral ha fatto la metà dei gol di Dia della Salernitana e 5 reti in meno di Nzola (ieri sera è retrocesso con lo Spezia sbagliando pure un rigore). Francamente non è un bottino esaltante, il brasiliano deve almeno raddoppiare se dobbiamo considerarlo un centravanti importante. 

In doppia cifra non è andato nemmeno Jovic, anzi ha fatto peggio: attaccante con un ingaggio da quasi 6 milioni netti all’anno, proveniente dal Real Madrid. Il serbo in A ha fabbricato 6 gol in 31 partite per 1527 minuti: e’ uno score davvero basso. Poi altri 6 in Conference in 13 gare e 1 in Coppa Italia. Cabral più Jovic in campionato hanno firmato 14 gol: due in meno di Dia, appunto, e solo 2 in più di Berardi a quota 12 in classifica marcatori. Guadagnare 2 finali, anche se poi finite male, è senza dubbio un grande merito. Mentre disperdere quel valore sarebbe un delitto calcistico. Ecco perché questa Fiorentina va resa più forte.