SE DOC E MARTY MCFLY SALISSERO SU UNA DELOREAN VIOLA...

08.01.2015 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
SE DOC E MARTY MCFLY SALISSERO SU UNA DELOREAN VIOLA...

E' un po' come viaggiare nella macchina del tempo. Solo che se ci fossero gli amati "Doc" e "Marty McFly" di "Ritorno al futuro" sarebbero i primi a restare interdetti. Perchè salendo su un'ipotetica Delorean (rigorosamente viola) si ritroverebbero catapultati in scenari tremendamente simili al passato e parecchio diversi da un avveniristico futuro. Ed è questo che più inquieta nell'analisi del momento viola, perchè la storia sembra sempre pericolosamente ripetersi in casa Fiorentina. Non è la prima volta che un giocatore rigetta il progetto e se ne va approfittando dello svincolo a costo zero. Non è la prima volta che la comunicazione, interna ed esterna, si fa prima farriginosa e poi addirittura controproducente come accaduto con l'addio a Neto

Non è la prima volta che un tecnico si lamenti della propria solitudine di fronte ai problemi (che talvolta, invece di essere risolti, vengono più che altro creati) e non è la prima volta che tra società e comparto tecnico si registrano diversità di vedute evidenti. Ma non è nemmeno la prima che su alcuni singoli, o su alcune scelte che li coinvolgono, regni il più assoluto mistero, così come non è la prima volta che la Fiorentina reclami gratitudine (come accaduto nel caso Neto che ha addolorato tutti, da ADV a tutto il resto del club) pur regalando tutto fuochè gratitudine a quello che sembrava essere l'uomo simbolo della gestione Della Valle, ovvero Manuel Pasqual il cui rinnovo a gettone fa sorridere rispetto alla querelle sul portiere brasiliano.

D'altronde lo stesso Montella, dopo aver sparato più o meno a zero contro la società alla vigilia della trasferta di Parma, al termine del match del "Tardini" ha parlato di una delle "migliori prestazioni stagionali a livello di occasioni", mentre su Marin, per esempio, ha scelto una dialettica ancora più tagliente ("Marin? Le partite le voglio vincere..."). Appurato che non potendo vedere gli allenamenti sarà di fatto impossibile valutare se il tecnico ha ragione o meno su talune convinzioni resta, evidente, il distacco tra le preferenze dell'allenatore e le scelte estive della società. Anche perchè nell'ultimo mercato estivo, non sono mancati gli interventi terzi rispetto alle valutazioni dei due uomini adibiti alle trattative (dai rinnovi di contratto, ultimo quello di Cuadrado, alle operazioni che hanno visto coinvolto il procuratore Ramadani, insieme a Pradè e Macia lo stesso Cognigni ha avuto voce in capitolo).

Se non si può parlare di diverse "velocità" (Prandelli dixit) come minimo si evince allora una scarsissima sinergia, per non dire l'assoluta mancanza di comunicazione e condivisione che regna al Campo di Marte. Quasi uno scenario opposto al precoce comunicato sull'addio a Neto che tanto ha fatto arrabbiare tecnico e giocatori stessi (Pizarro, sotto questo profilo, non le ha mandate a dire...). Scelte difficili da comprendere, come quelle che oggi riguardano il futuro del diesse Pradè (in scadenza) o del d.t. Macìa (corteggiato dal Barcellona) e che restano sospese a mezz'aria. Come se nessuno si rendesse conto che la prossima stagione è già dietro l'angolo e merita una minima programmazione.

In Fiorentina, in sintesi, niente sembra cambiato, nemmeno gli errori. E la coppia Doc-McFly del film di Zemeckis probabilmente penserebbe di avere una macchina del tempo rotta. Forse per la presunzione di non voler ammettere che le dinamiche calcistiche sono diverse da quelle aziendali (in fin dei conti gioverà ricordare quanto riferito dal presidente esecutivo Cognigni, ovvero che anche le società di calcio sono ormai aziende) o forse perchè semplicemente sono troppi i passaggi da completare prima di arrivare a una decisione certa in società (e sovente non condivisa da tutte le parti coinvolte). Fatto sta che in questo marasma di cattive sensazioni, filtrate da ogni comparto, gli unici a non capire perchè a metà gennaio si stia picconando il terzo anno del ciclo (ovvero il più importante) sono i tifosi. Che di quest'azienda sarebbero, tra le altre cose, anche i primi clienti. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it