MONTELLA, APPLAUSI AL SUO ENTUSIASMO

19.07.2012 00:00 di  Niccolò Ceccarini   vedi letture
MONTELLA, APPLAUSI AL SUO ENTUSIASMO
© foto di Firenze Viola

Un aeroplanino circondato da cessioni, potenziali arrivi e pericoli concreti di addii eccellenti (vedi Jovetic). In questo momento il mio primo pensiero va a Vincenzo Montella. Alla sua professionalità, al grandissimo impegno che sta mettendo per creare una Fiorentina all’altezza della situazione. Gli manca il portiere titolare, a centrocampo nelle esercitazioni tattiche è costretto ad inventarsi soluzioni alternative e d’emergenza, in attacco è ancora in attesa di un giocatore con le caratteristiche giuste per il suo 4-3-3, uno insomma da doppia cifra. E nonostante questo non fa una piega. Lo fa notare, ma sempre con educazione e rispetto del lavoro di Pradè e Macia. Magari dentro di sé può cominciare anche ad essere preoccupato, esteriormente manifesta ottimismo e fiducia. Gli hanno detto che il mercato sarà lungo e faticoso e ne ha preso atto, assumendosi il rischio, poi diventato realtà, di iniziare il ritiro a Firenze e Moena senza mezza squadra. Ha chiesto di valutare tutti, anche quelli che sembravano definitivamente fuori dal progetto. Basta pensare a Ljajic, già promesso al Torino, ma la cui cessione è stata bloccata per vederlo all’opera con i propri occhi. Allena con entusiasmo e sta cercando di trasmetterlo al gruppo. Bravo. Perché non deve essere facile andare avanti in queste condizioni.  E invece, pur essendo ancora un allenatore molto giovane, sta lanciando i messaggi giusti, come un veterano. Sa che deve ricostruire sulle macerie di una stagione negativa non solo sotto il profilo dei risultati ma anche sul piano psicologico. Vuol creare un gruppo e cementarlo, cosa che l’anno scorso è mancata totalmente. Poi è normale che gli piacerebbe avere, tanto per fare qualche nome non troppo a caso, Lodi in cabina di regia, Quagliarella là davanti e magari Viviano in porta per realizzare il suo disegno tattico. Intanto si prodiga perché lo spogliatoio viola diventi la casa di tutti, di coloro che già ci sono e di quelli che arriveranno, si spera presto. Nessun particolare proclama al momento della presentazione, un’analisi molto lucida e concreta nella conferenza stampa di Moena, che ha di fatto inaugurato il suo percorso in viola. Per questo credo che sia giusto aiutarlo. Sostenerlo nelle sue scelte e dargli fiducia. E’ vero, alla fine conta solo il verdetto del campo, ma Montella merita un credito speciale. E non per il suo recente passato che lo ha visto esordire prima sulla panchina della Roma da giovanissimo e poi ripetersi alla grande a Catania. Semplicemente per il modo con cui ha deciso di intraprendere la sua avventura fiorentina. Sicuro, determinato, smanioso di far bene in una città che è molto delusa dall’andamento delle ultime stagioni. Lo scetticismo generale è la sua forza, il suo obiettivo riuscire laddove Mihajlovic e Rossi si sono invece fermati. Non per presunzione ma solo perché ci crede davvero. E’ anche una sfida con se stesso. Per questo proviamo tutti a dargli una mano.   

Niccolò Ceccarini

giornalista di Radio Toscana