MILENKOVIC, SI TRATTA. NASTASIC, È TUTTO PRONTO. LA FIRMA DI VLAHOVIC È DECISIVA. PSG A PARTE, È UN MERCATO POVERO. MA LA FIORENTINA DEVE RINFORZARSI
Milenkovic alla fine se ne andrà, statene certi. E’ una storia che parte da lontano. E la storia non si ferma. Il tema, semmai, è a quale cifra perché su questo punto la discussione è accesa. Come è giusto che sia.
Da un lato la Fiorentina che cerca, limitatamente alle residue possibilità, di racimolare il più possibile. Dall’altra parte i londinesi del West Ham che ben consapevoli dell’imminente scadenza del contratto del serbo - al 30 giugno 2022 mancano poco più di 10 mesi - provano a lucrare il massimo. E’ un elastico questa trattativa, un giorno si accorcia la distanza, un altro si allunga. Ballano 3-4 milioni che in un contesto del genere hanno il loro valore, ci mancherebbe. Schermaglie di mercato, tatticismi, cortine fumogene. Alla resa dei conti non manca tanto, infatti la Fiorentina ha già in pugno il cavallo di ritorno Nastasic.
Con un paio di milioni i viola lo riportano in riva all’Arno. Forse anche meno. Nastasic è un “usato sicuro” che offre garanzie. Non è una eccellenza, ma in giro c’è di peggio. Magari l’aria di Campo di Marte potrebbe risvegliargli un orgoglio sopito. Attendiamo sviluppi nelle prossime ore che stante la retorica del mercato, potrebbero diventare “decisive”…
Si era parlato anche di Rugani come sostituto del serbo, ma il toscano, esploso anni fa come nuovo fenomeno dei difensori italiani nella macchina perfetta di Sarri, parliamo di Empoli, si è poi un po’ perso tra anni bianconeri anonimi e la parentesi di Cagliari. Ha un ingaggio pesante però, eredità del periodo torinese. In una realtà come Firenze potrebbe anche ritrovarsi, ma la società viola non vuole correre rischi e anche per questo va su Nastasic.
Lukaku ha salutato Milano, il terzo scudettato dopo Conte ed Hakimi a spiccare il volo. Il popolo interista è infuriato, la dirigenza nerazzurra sta smontando pezzo dopo pezzo l’undici tricolore, i debiti sono una cosa seria e la gestione dell’Inter ha prodotto uno sprofondo rosso. Non e’ l’unica. In generale in Italia e in una parte di Europa, soprattutto quella latina, laddove si contava sugli incassi da stadio, le vacche sono assai magre. Paris Saint Germain a parte, ma del resto si sa, gli sceicchi tutto possono, in particolare quando glielo lasciano fare - il Fair Play Finanziario, quello sconosciuto… -, gli altri piangono. E’ un mercato di una tristezza infinita, tanto da far risaltare la Fiorentina quasi una regina con i 27 milioni spesi per Nicholas Gonzalez, talento argentino, fresco trionfatore in Coppa America. Ma al netto di queste difficoltà globali che non escludono la Fiorentina, il club viola rispetto alla concorrenza è indietro perché gli ultimi tre anni sono stati all’insegna della depressione.
La Fiorentina, suo malgrado, si trova nella delicata situazione di fare qualcosa in più a prescindere. Non fosse altro per accorciare il gap con chi le sta davanti. L’occasione per recuperare terreno è troppo ghiotta, sarebbe un delitto non approfittare. Senza follie, per carità, ma qualcosa, appunto, bisogna fare. La Fiorentina dovrebbe sfruttare questa finestra di mercato, unitamente a quella invernale e alla prossima estiva, per comperate un percorso di miglioramento del telaio base della squadra.
Intanto però, come detto, Lukaku se ne è andato e allora Vlahovic è tornato ad essere corteggiato dall’Inter e non solo. Il ragazzo ha gli occhi dell’Europa puntati addosso, mentre la Fiorentina sta provando a difenderlo da qualsiasi attacco. La società è stata chiara in tempi non sospetti: “Vlahovic non si vende”. Ma siccome il calcio è la metafora della vita, il terreno dove tutto ha un prezzo, non sappiano come potrebbero reagire i manager viola di fronte ad una offerta imbarazzante: quanti milioni? Diciamo 60 oppure 70? L’Inter però, salvo sorprese, non sarebbe in grado di formulare una proposta simile, ma all’estero i candidati non scarseggiano. Ecco perché la firma sul rinnovo di Vlahovic deve diventare una priorità, né più né meno come un nuovo tassello del mercato.
Estate difficile per la Fiorentina, tra migliorie da apportare e polemiche sulla scelta della maglia. Senza dimenticare un luglio abbastanza movimentato dalla vicenda Antognoni. Ma questa è l’allegra repubblica del calcio dove niente è uguale al resto del mondo. Basta saperlo.