LA VITTORIA E’ LA TORTA NON LA CILIEGINA. ITALIANO FA GOLA A MOLTI E SE MOU L’ANTICALCIO CHE PERDE MERITA DI PIU’ ALLORA VINCENZO COL SUO GIOCO PRODUTTIVO?

02.06.2023 10:15 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
LA VITTORIA E’ LA TORTA NON LA CILIEGINA. ITALIANO FA GOLA A MOLTI E SE MOU L’ANTICALCIO CHE PERDE MERITA DI PIU’ ALLORA VINCENZO COL SUO GIOCO PRODUTTIVO?

Come ne ‘La fattoria degli animali’ di Orwell, le bestie sgomente si accorgono che tutti i comandamenti rivoluzionari vergati sul muro del granaio, sono mutati nel dogma antirivoluzionario in favore dei maiali ‘ tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più uguali degli altri’, così lo spaurito e rassegnato popolo del pallone italiano vede che nel caso processo alla Juventus, la montagna ha partorito il topolino e tutto finisce col patteggiamento e 700mila euro di multa, cifra ridicola per un club con mezzo miliardo di euro di fatturato, di proprietà della famiglia imprenditoriale più ricca e potente d’Italia con un patrimonio di varie decine di miliardi di euro. La cosa è grave( o gravina se vogliamo) ma non seria, avrebbe detto Ennio Flaiano.

Mentre appunto nel metacalcio va in scena quest’opera da due soldi, a Firenze, provincia meno putrida, si volgono i pensieri alla finale di Conference del 7 giugno, un’occasione storica che il club viola non intende lasciarsi sfuggire sotto il naso, quella di Praga è una partita che si prepara e si narra da sola, tante sono le aspettative del popolo viola.

Italiano e i suoi parlano di ‘ ciliegina da mettere sulla torta’, ma occhio perché a parte i ricordi infelici che evoca l’espressione ciliegina, riferita al povero Kancelskis ( appunto ciliegina della campagna acquisti nel gennaio 1997), a parte ‘ Cancello dicevamo, se la Fiorentina a Praga non dovesse farla propria questa benedetta ciliegina, dopo la Coppa Italia immeritatamente perduta, c’è chi farebbe fatica a vedere anche la torta, ecco perché la vittoria di Conference più che ciliegina, è forse essa stessa la torta, meglio quindi mirare al bersaglio grosso, ora, può essere saggio non legare ogni speranza alla vittoria, ma guarda caso ne ‘ La collina dei ciliegi’ Battisti cantava che troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante, ma quasi sempre dietro la collina è il sole.

Ciò detto della finalissima, l’altro titolo che tiene banco è il futuro del tecnico viola.

La Fiorentina ha prodotto un numero impressionante di occasioni da rete che non sempre gli interpreti hanno trasformato in gol, ciò è evidente nei numeri degli analisti, ma anche ai semplici occhi degli spettatori, un allenatore capace di plasmare un gioco tanto produttivo fa gola a molte squadre con rose dal tasso tecnico ben più elevato della Fiorentina.

Non a caso si parla già di un forte interesse del Napoli che perderà Spalletti, ma la penuria di una forte e riconoscibile impronta di gioco è caratteristica che accomuna anche altre squadre importanti, si pensi alla Juve di Allegri o alla Roma di Mourinho, lo ‘ special uan’ dopo aver perduto la finale di Europa League ha avuto il coraggio di dire: ‘ merito di più’, se il portoghese col suo calcio brutto e rozzo merita di più, cosa meriterebbe, di grazia, Vincenzo Italiano che ha uno degli stili più godibili e produttivi ( almeno di occasioni) del campionato italiano?

E’ pur vero tuttavia che l’allenatore della Fiorentina quest’anno ha pagato un fio alla propria inesperienza nel gestire più impegni settimanali, infatti s’è detto infastidito che nel preparare la partita di Praga debba giocare col Sassuolo in campionato, ma è il calcio dei grandi baby, quello con più impegni settimanali che vanno tutti onorati.

Perciò forse un salto di livello affrettato potrebbe non giovargli.

Tuttavia è evidente che l’ambizione di Italiano è tanta e preme, è infatti grazie a quell’ambizione che due anni fa stracciò il contratto da poco rinnovato con lo Spezia per accettare l’offerta della Fiorentina.

Siate affamati, siate folli, disse Steve Jobbs.

Ma intanto Vincenzo Italiano ed i suoi prodi ci portino la ciliegina e anche la torta, poiché la sola ciliegina ci fa il vento.