LA LUCE VIOLA SU MOGLIA
La Fiorentina a Moglia è una ventata d'aria fresca. A un passo dal confine con l'Emilia le popolazioni colpite dal terremoto del maggio scorso fanno i conti con il caldo dell'estate e con il sole della pianura Padana che picchia senza tregua. Lungo le strade si scorgono ancora i segni delle macerie, e le zone recintate indicano i marciapiedi da non percorrere per restare nell'ambito della sicurezza.
La ricostruzione, ci dicono, l'hanno promessa in tanti. Tutti coloro che qualche giorno dopo le ultime scosse sono corsi a farsi fotografare e a riempirsi la bocca di promesse e belle parole. Eppure, qualche mese più tardi, i fondi tardano ad arrivare, e persino la Curia sembra più propensa a dedicarsi alle ferie estive che non a quella ricostruzione che tutti davano per scontata.
Nelle parole, nei volti, e negli sguardi degli abitanti di Moglia, però, c'è la luce di chi non si è arreso. Di chi, pur con la paura nel cuore, non vuole abbandonare la propria terra. Le proprie radici. Ed è importante che di loro se ne parli. È importante che non passinel dimenticatoio la condizione in cui, per ora, le istituzioni hanno lasciato Moglia. La Fiorentina, ieri, ha acceso una luce viola sulle popolazioni del mantovano, dando sostegno e speranza a chi ha sentito la terra tremare prima del silenzio assordante della dimenticanza.
È altrettanto importante, allora, che Firenze in primis, e il club viola, non commettano lo stesso errore di chi c'ha messo un attimo a dimenticarsi di coloro che il terremoto lo hanno combattuto e continueranno a farlo. Sempre.
Tommaso Loreto - direttore www.firenzeviola.it