IL CROLLO DEL NAPOLI APRE LA CORSA AL TERZO POSTO: MONTELLA POMPIERE MA ADV VUOLE LA CHAMPIONS
La decima giornata, che si concluderà stasera col posticipo Genoa-Fiorentina, ha segnato la prima grande svolta del campionato. Juventus e Inter per lo scudetto, dietro di loro il niente. O meglio bagarre totale. Non esiste una terza pretendente perché il Napoli e il proprio allenatore Mazzarri ancora una volta nel momento decisivo hanno mostrato gravissimi limiti di personalità ed una cronica incapacità a diventare veramente vincenti. Il crollo di Bergamo apre ufficialmente la corsa al terzo posto, l’ultimo piazzamento disponibile per la Champions. La Fiorentina stasera ha un’occasione formidabile per candidarsi ad aspirante credibile. Montella ha paura che l’entusiasmo della piazza e le eccessive aspettative finiscano per influenzare negativamente il rendimento della squadra, ma dopo le partite di ieri sera Andrea Della Valle ha ribadito immediatamente ai suoi più stretti collaboratori che è disponibile a fare un grande investimento a gennaio per puntare alla Champions già quest’anno. “Io non mi tiro indietro” - ha ribadito il patron viola, letteralmente scatenato da questo nuovo affascinante corso viola - “se trovate l’attaccante giusto per la nostra squadra, lo compriamo”.
In fondo negli ultimi due anni è riuscito alla sorprendente Udinese agganciare prima il quarto, poi addirittura il terzo posto e silurare le inseguitrici. Perché non potrebbe farcela questa Fiorentina rinforzata con un centravanti da 8-10 gol nel girone di ritorno? Domanda lecita, alimentata dalla riflessione sul reale valore delle avversarie.
Il Napoli, indebolito dalla cessione di Lavezzi e dagli acquisti di qualche ex gatta morta viola, dopo la sconfitta nello scontro diretto contro la Juventus è letteralmente schiantato. In Europa League colleziona disfatte (umiliato ad Eindhoven e a Dnipropetrovsk), in campionato dopo aver stentato a piegare il Chievo al San Paolo, ha deragliato a Bergamo.
Quest’anno la squadra di Mazzarri è inevitabilmente più debole di quella che lo scorso anno arrivò di rincorsa soltanto vicina al piazzamento Champions. La Lazio, che almeno a Firenze aveva l’alibi dell’arbitraggio, all’Olimpico ha durato fatica a pareggiare col Torino. E se Cerci non si fosse messo in proprio - come quasi sempre gli capita – e fosse stato anche più concreto, la squadra di Petkovic sarebbe caduta ancora.
Della Roma non sappiamo se è il caso di occuparsi ancora. Zeman per tutti resta un allenatore eccezionale sì, ma quando siede sulla panchina di un’altra squadra, non della tua. I giallorossi hanno subito la quarta rimonta in questo campionato (Bologna, Sampdoria, Udinese, Parma) e collezionato la seconda sconfitta consecutiva. Se la Roma può inseguire la Champions, allora la Fiorentina può diventare il terzo incomodo per lo scudetto. Bene, fatti tutti questi bei discorsi, adesso bisogna capire che cosa vuole fare veramente la squadra. La casella zero nei successi esterni va immediatamente cancellata, se i viola vogliono veramente ambire ad un piazzamento europeo. A Genova la Fiorentina deve assolutamente vincere. Perché a Napoli è stata colpa della sfortuna e del campo, a Parma di Jovetic che ha sbagliato il rigore, a Milano con l’Inter e a Chievo col Verona colpa degli arbitri, stasera però Montella non ha scuse. Deve tornare a Firenze con i tre punti. Poi, eventualmente, si preoccuperà di spegnere l’entusiasmo in vista di domenica, quando la Fiorentina ospiterà la squadra più in forma del campionato, il Cagliari, reduce da quattro incredibili vittorie consecutive.
Cristiano Puccetti
direttore sport Lady Radio