E’ FATTA: BERNA ALLA JUVE, VECINO ALL’INTER. 70 MILIONI IN CASSA E CORVINO PRENDE TALE VERETOUT DEL SAINT ETIENNE. A QUANDO I COLPI VERI? SIMEONE LEGATO A KALINIC CHE PER ORA RESTA. NON SOLO FIORENTINA, C’E’ ANCHE L’ADDIO DI DE MAGISTRIS
Hai voglia di dire e di scrivere "non siamo un supermarket", i viola si stanno vendendo perfino Milic. E allora mi fanno arrabbiare davvero. Tira via Borja, Ilicic, Berna, Vecino e compagnia, proprio lui no, anche il Mitico-Milic no: evidentemente non c’è più religione. Anzi, non c’è più la Fiorentina. E pensare che appena un anno fa in pieno clima di restaurazione del Corvino Due, la vendetta o la disdetta fate voi, proprio Corvino mi disse: "Tranquillo, Milic è meglio di Alonso".
E io beota, a crederci. Pensavo davvero che Milic fosse un altro dei famosi Ic di Corvino. Poi, strada facendo, ho capito che non ci sono più gli Ic di una volta, ma forse neppure i Corvino. Titoli di coda, purtroppo. Se poi vogliamo dire che sono sempre i migliori che se ne vanno, la conferma è arrivata ieri. Bernardeschi è della Juventus, Vecino è dell’Inter. Mentre sto scrivendo a Milano si stanno limando gli ultimi dettagli del passaggio in bianconero del ragazzo di Carrara. C’è voglia di mettere l’ultima firma, magari l’hanno messa durante la notte. Non credo possano nascere ulteriori dubbi.
Ha dato la sua benedizione telefonica anche il presidente Cognigni, quindi è sostanzialmente fatta. Alla Fiorentina andranno quaranta milioni in due anni più bonus in base alle presenze, ai gol, agli assist, alle partite in nazionale e a una eventuale rivendita del giocatore. Un classico. Se le cose dovessero andare come auguriamo a Bernardeschi, la Fiorentina si metterebbe in tasca un’altra manciata di milioni per arrivare vicino a quei cinquanta che erano il prezzo fissato all’inizio.
La raffinata e intelligente mediazione dell’avvocato Bozzo è riuscita a far felice il giocatore, accontentare la Juventus e in fondo far sorridere anche la viola che porta a casa un bel pacco di soldi anche se non ha saputo far scattare l’asta ipotizzata. Fatta anche per Vecino. Il giocatore ha detto sì a un contratto di cinque anni a 3,2 milioni netti l’anno, il doppio di quello che guadagna a Firenze. La Fiorentina non farà sconti o agevolazioni all’Inter, aspetta la clausola di 26 milioni pagabile in due tranche. Punto.
Cosa pensare di questo nuovo, clamoroso errore di gestione? I trombettieri hanno subito dato la colpa a Pradè. Intanto Pradè il giocatore l’ha portato nel 2013 pagandolo poco più di due milioni, una plusvalenza notevole. E poi se per qualcuno la clausola è bassa, è stata messa l’anno scorso in maggio, quando Pradè era già di fatto un ex viola e nonostante tutto annusando che il giocatore poteva andarsene (lo voleva il Napoli) riuscì a strappargli il prolungamento del contratto fino al 2021 con clausola che un anno fa così bassa forse non era. E poi, visto che il giocatore è cresciuto anche a livello di nazionale, perché in tutto questo anno Corvino non si è preoccupato di alzargli l’ingaggio proponendogli una clausola più alta?
Già, perché? Siamo alla solita gestione non ottimale delle risorse che passa attraverso Gonzalo, Borja, lo stesso Ilicic (in un anno perso dieci milioni), ma anche Kalinic. Oppure c’è semplicemente la volontà di smantellare la squadra di Pradè-Macia e farne una a immagine e somiglianza di Corvino. Aspettiamo fiduciosi. Intanto dalle cessioni di Berna e Vecino arriverà un altro settantino. Scusate la rima. Come sarà speso? I trombettieri hanno annunciato con voce rotta dall’emozione: "Corvino ha risposto subito all’addio di Vecino, preso Veretout". Hai detto nulla. E chi è sto Veretout? Sono andato a vedere. Un modesto centrocampista francese del Saint Etienne (tipo Chievo, per intenderci), famoso per essere retrocesso con l’Aston Villa in coppia con Sanchez. Hai capito? Corvino ha ricostituito la coppia magica di centrocampisti dell’Aston. Spero, ma lo spero davvero, che Veretout in viola dimostri di essere un gigante e non un altro Cristoforo (avevo abboccato anche su questo), ma a cambiare Vecino-Borja con Veretout-Sanchez ci vuole coraggio.
Eppure vedo silenzio mediatico, a conferma che Corvino è un grande allenatore di giornalisti. Nessuno che si faccia venire almeno dei dubbi. Anzi. Ieri ho letto commenti estasiati sulla prestazione in amichevole di tale Zekhnini, giovanissimo diciannovenne norvegese, al quale auguro di diventare Cristiano Ronaldo. Ma lo sapete perché ieri sembrava molto forte? E’ già in gran forma perché è più avanti con la preparazione, ha giocato diverse partite nel campionato norvegese. Questo per dire che mi possono andar bene anche i Veretout e gli Zekhnini, come i Gaspar o i Milenkovic savic o non savic, ma questa non può essere la Fiorentina finale. Non si può fare una squadra con le scommesse e le pianticelle. Se questa è l’idea di Corvino qualcuno lo fermi fin che c’è tempo, la Fiorentina non è e non può essere il Bologna o il Chievo. Soprattutto quando si incassa una montagna di soldi come quella che sta incassando Corvino.
Quindi voglio pensare positivo, spero che sistemate queste questioni spinose, Corvino vesta i panni di Superman, anzi Super Ic, e porti a Firenze tre o quattro giocatori veri, di personalità e di qualità, in grado di formare l’ossatura della squadra. L’entusiasmo, l’attaccamento alla maglia, la rabbia agonistica, la voglia di arrivare sono tutte belle cose e belle parole, servono eccome, ma senza i giocatori veri sarà durissima. L’ultimo (si spera) dei casi aperti è Kalinic.
Come vi dicevo, il giocatore ha capito che andare al muro contro muro può essere penalizzante e non giova alla sua immagine. Vuole andar via e questo l’ha confermato, ma quando ci saranno le occasioni e la Fiorentina riuscirà a monetizzare. E’ tornato a Moena e lavorerà da quel professionista che è sempre stato. In un mese e mezzo (spero prima) Corvino si impegnerà per quella soluzione che avrebbe dovuto già trovare. E’ chiaro che Kalinic non è la prima scelta del Milan e questo il giocatore l’ha capito. Persi Morata e Aubameyang, deve aspettare come andrà con Belotti. Se Milan non riuscirà a prenderlo dal Toro, si spalancheranno per Kalinic le porte di Milanello. Altrimenti saranno prese in considerazione altre strade. Comunque è difficile incassare i trenta milioni corviniani, l’obiettivo è sui venticinque. Io ne prenderei venti, ma questa è opinione mia.
Kalinic blocca Simeone. Il Cholito è in mano a Corvino, ma con Kalinic e Babacar ancora in rosa, non ha senso spendere venti milioni per il ragazzo argentino. Spero che, inoltre, Corvino abbia nel cilindro altre ciliegine (bei tempi, Vittorione). Lasciamolo lavorare, il tempo non manca. Mi faccio trasportare volentieri dalla serenità di Pioli che, evidentemente, sa molte più cose di noi. Aspetta tranquillo e fiducioso che gli facciano la squadra, non credo sia così autolesionista da accettare tutto e tutti, ne andrebbe della sua carriera. Quindi, anche se il momento è complicatissimo e difficile per le ragioni che cerchiamo spesso di spiegare, servono calma e gesso come si diceva una volta.
Momento difficile in generale per lo sport fiorentino. Parlo ora di pallanuoto e non mi dite cosa c’entra la pallanuoto. C’entra, c’entra. Neppure il tempo di festeggiare il ritorno in serie A della Rari Nantes Florentia che è arrivata la doccia fredda delle dimissioni di De Magistris. Il campione olimpico, grazie al suo carisma, all’esperienza, alla tenacia è riuscito nell’impresa di guidare e trascinare un gruppo di ragazzi appassionati e tosti a vincere un torneo difficilissimo, ma ora sa che per la serie A non basteranno entusiasmo, giovani e buon gioco. Purtroppo mancano le risorse, non ci sono neppure le giuste attenzioni per una squadra e uno sport che hanno fatto la storia di Firenze. Senza risorse, soltanto con la volontà e l’appartenenza, non si possono fare programmi di sviluppo sportivo, non si può tornare a competere e rilanciare il nome della Rari e si lascia piuttosto che un’altra bandiera dello sport fiorentino come Gianni De Magistris si faccia da parte. E’ stato lui l’artefice della promozione, senza di lui sarà più dura, c’è solo da sperare che la città capisca, si mobiliti e si dia una smossa. La Florentia in A contemporaneamente con le squadre maschile e femminile è qualcosa di straordinario, c’è da tirare fuori l’orgoglio.