COMMISSO, ECCO PERCHÉ TENGO MONTELLA. CON CHIESA NESSUN CONTATTO, MA RESTERÀ A FIRENZE. INCONTRO A FINE MESE. ANTOGNONI VICE PRESIDENTE CON DELEGA ALL'AREA TECNICA. OGGI LA NOMINA DI AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE SPORTIVO. CORVINO LICENZIATO

11.06.2019 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
COMMISSO, ECCO PERCHÉ TENGO MONTELLA. CON CHIESA NESSUN CONTATTO, MA RESTERÀ A FIRENZE. INCONTRO A FINE MESE. ANTOGNONI VICE PRESIDENTE CON DELEGA ALL'AREA TECNICA. OGGI LA NOMINA DI AMMINISTRATORE DELEGATO E DIRETTORE SPORTIVO. CORVINO LICENZIATO
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© foto di Federico De Luca

Rocco Commisso non perde tempo, in pochi giorni ha già modellato la sua Fiorentina.

Ha deciso di tenere Montella dopo una telefonata-fiume, ha licenziato in tronco Corvino, rilanciato Antognoni che diventerà responsabile di tutta l’area tecnica, ha confermato la fiducia al professor Vergine e al suo staff, ancora a capo del settore giovanile e delle donne, e oggi nominerà l’amministratore delegato e il direttore sportivo. Poi, ripartirà per gli Stati Uniti lasciando tutta la responsabilità a Joe Barone che sarà vice presidente esecutivo se Rocco Commisso prenderà la carica di presidente, oppure direttamente presidente se Rocco terrà per sé una carica non operativa del tipo presidente onorario. Vedremo. Andiamo con ordine, cominciamo con l’allenatore.

Perché Commisso ha deciso per la conferma di Montella che, diciamolo, ha sorpreso non poco?

Siccome non mi nascondo, io non l’avrei tenuto, avrei cambiato tutto, Montella ha fatto parte di un gruppo che ha rischiato la serie B, viene da due anni di insuccessi personali devastanti (Milan, Siviglia, Fiorentina appunto), ma il ragionamento di Commisso è calcisticamente corretto, ha un senso, quindi va rispettato.

In sostanza questo ha pensato Commisso: Montella ha un contratto per altri due anni a due milioni e mezzo l’anno e non è poco. Cambiarlo poteva anche valerne la pena se ci fosse stata la possibilità di prendere un allenatore più importante e Commisso c’ha pensato. L’idea Spalletti (anche altre) è venuta, ma è una pista costosa e complicata per il legame che l’allenatore di Certaldo ha ancora con l’Inter. E allora, per prendere un tecnico del valore di Montella, o più giovane e meno titolato, tanto vale tenere l’aeroplanino. A una condizione, però: rifargli la squadra. Commisso, consigliato anche da Antognoni, si è convinto (e forse ha ragione) che Montella non ha funzionato per colpa di troppi giocatori non adatti al suo gioco e di un cortocircuito società-tifosi-allenatore-squadra che ha dilaniato tutti. Fra l’altro, la conferma di Montella è stata caldeggiata anche da Diego Della Valle che aveva speso con l’allenatore la sua parola d’onore e devo dire, Commisso in questo senso, facendo un piacere al vecchio proprietario, s’è dimostrato un vero signore.

Ma Rocco è andato anche oltre. Ovviamente nella telefonata fiume di sabato, ha chiesto di più a Montella, lo vuole vedere motivato come nei primi anni a Firenze, l’ha pungolato. Poi, però, ha già in mente anche una struttura di professionisti di alto livello che consentiranno a Montella di lavorare come sa, loro lo dovranno assecondare, lo aiuteranno e lo proteggeranno. Lui dovrà occuparsi soltanto del campo e non sarà un uomo lasciato solo come successo negli ultimi mesi. Fra questi uomini, Giancarlo Antognoni, uno che sa di calcio come pochi e finalmente tornerà a fare quello che sa fare meglio: occuparsi di pallone. Basta tagliare nastri e torte come volevano i Della Valle e Corvino, Antognoni guiderà il comparto tecnico, sarà il responsabile dell’area della prima squadra, o forse vice-presidente con le stesse competenze. A lui faranno riferimento il direttore sportivo per il mercato e l’allenatore per la squadra. In sostanza, per capirci, quello che da anni con grande profitto, fa Nedved alla Juventus.

Corvino, invece, è stato licenziato ieri pomeriggio dopo un lungo colloquio alla presenza di un avvocato. L’ex Dg ha ancora un anno di contratto, si cercherà una non facile soluzione economica. Commisso ha preso la decisione più che logica dopo aver analizzato tre anni disastrosi che non solo hanno portato sull’orlo della serie B, ma hanno anche fatto spendere quasi duecento milioni, commissioni comprese. Deve essere balzata agli occhi pure la lista di oltre quaranta giocatori con il ritorno dei prestiti, molti dei quali imbarazzanti, che sono in organico della prima squadra. Sarà dura venderli e anche se con alcuni (Milenkovic e Veretout in particolare) si possono fare plusvalenze, con molti sarà una rimessa. Rimessa, fra l’altro, che c’è già stata per i risultati sportivi: tre anni fuori dall’Europa sono un danno enorme. Chiude qui l’era Corvino. Le sue colpe sono evidenti e non da oggi, Diego Della Valle è affondato e alla fine è stato costretto a vendere per il disastro sportivo di Corvino. Se la squadra fosse andata bene, le contestazioni si sarebbero affievolite. Ora si potrebbe quasi ringraziarlo, Corvino. Il suo lavoro ha messo al tappeto Ddv, alla fine è un bene per Firenze e per i tifosi. Di quel calcio là, vecchio, superato, improduttivo, triste, senza emozioni, non se ne poteva più.

Nessuna decisione, invece, è stata presa per l’amministratore delegato e il direttore sportivo. Il primo deve essere un manager a tutto tondo, il nome di Luca Scolari è in pole position, ma resiste anche Umberto Gandini. E attenti alle sorprese. Come direttore sportivo sarebbe piaciuto Rui Costa, ma da Lisbona non si muove per nessuna ragione. Sta benissimo al Benfica, ha rifiutato anche le avances del Milan. Non sarà un altro ex a prendere quell’incarico, ma qualcuno molto abile sul mercato come Pier Paolo Marino, ad esempio. I nomi che girano sono tanti, molti si offrono e mettono in giro curriculum. Commisso e Barone decideranno quasi sicuramente oggi sulla base del lavoro fatto da un loro emissario, dopo gli ultimi colloqui, consci che questo è un ruolo-chiave. Sarà molto rafforzata anche l’area scouting nazionale e internazionale con l’ingresso di professionisti (gira il nome di Ceravolo e non solo) che vantano in carriera la scoperta di decine di giovani talenti.

In attesa di avere al loro posto le caselle societarie, sul fronte calciatori è tutto fermo e non potrebbe che essere così. Mi fanno sorridere quelli che parlano di trattative a destra e a sinistra. Ma chi le fa se non ci sono i dirigenti preposti? State buoni se potete….

A questo proposito, non c’è stato neppure il ventilato incontro con Enrico, il padre-procuratore di Chiesa. Anche qui continuo a leggerne e sentirne di tutti i colori, ma la situazione sembra di una chiarezza cristallina.

Rocco Commisso ha detto che Chiesa non si muoverà da Firenze e non si muoverà. Prima di lui i Della Valle avevano tenuto a far sapere che nessun intermediario aveva avuto mandato da loro per vendere Chiesa, cosa serve ancora?

Molti lo dimenticano, ma il giocatore, fra l’altro, ha il contratto in scadenza fra tre anni e quindi, mi chiedo, come fa ad andar via ammesso e non concesso che questa sia la sua volontà? Se qualcuno me lo spiega, parlo dei soloni, lo ringrazio.

Cosa succederà allora? Che, molto probabilmente, Commisso vorrà conoscere Chiesa quando tornerà dagli Europei per dirgli di persona quello che ha detto in pubblico: la Fiorentina ripartirà da lui. La logica calcistica imporrà un adeguamento del contratto, si parlerà forse anche di prolungamento per un altro anno, ma tutto con calma. Una sola cosa è certa: Chiesa l’anno prossimo giocherà ancora nella Fiorentina e Montella costruirà la squadra attorno a lui.