PAZZINI, La lettera di addio ai tifosi doriani

30.01.2011 12:35 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: tmw
PAZZINI, La lettera di addio ai tifosi doriani
FirenzeViola.it
© foto di Alberto Fornasari

Ecco la lettera di Giampaolo Pazzini ai tifosi doriani:

"E' difficile trovare le parole. Sono il primo a saperlo perchè mi sono bastati due anni per comprendere che cosa vuol dire indossare la maglia della Sampdoria. Me lo hanno fatto capire i tifosi: vuol dire essere e sentirsi parte di una famiglia. E' una sensazione bellissima e che mai come oggi, in questi anni veloci, che bruciano tutto e tutti descrive sentimenti per una squadra di calcio. Quello che ho provato per la Sampdoria l'ho sentito crescere pian piano dentro di me in un percorso che resterà per sempre nel mio cuore e nella mia mente. Non sono nato sampdoriano è vero, e non ho mai preteso di esserlo, ma sono entrato a far parte della famiglia in un momento, per me, di smarrimento. La mia vita ed il mio calcio, da quel gennaio di due stagioni fa, sono ritornati a sorridere. Non è stato solo un piacere: è stato un onore indossare la maglia della Sampdoria e segnare per la Sampdoria. Con orgoglio siamo cresciuti e siamo arrivati a conquistare obiettivi forse impensabili nel giorno del mio arrivo a Genoa. Due anni pieni, splendidi, intensissimi che hanno significato tantissimo, dal punto di vista umano prima ancora che calcistico. Il mio grazie è sincero, non doveroso. Per tutti: dal presidente Garrone al più giovane dei tifosi della Sampdoria, quello magari sta nascendo mentre scrivo. Un pensiero forte nel quale non dimentico e non voglio dimenticare i compagni, ragazzi splendidi nella vita e sul campo divenuti in questo tempo amici veri, gli allenatori, i dirigenti e tutte le persone che lavorano alla Samp. Ora sono dell'Inter, la squadra campione del mondo, d'Europa e d'Italia. Non credo possa offendersi nessuno se, terminato il mio lavoro, chiederò il risultato della Samp e la seguirò anche da tifoso. Ho lasciato un gruppo e una squadra forte, importante e con tanti bravi giovani pronti a difenderei colori blucerchiati con orgoglio. Ci rincontreremo da amici, da avversari leali sul campo, sicuro di poter godere della vostra stima e del vostro affetto. Vi chiedo un ultimo applauso: non dubitate mai dei miei sentimenti per voi".

Pazzo, grazie.