GILA, Alla sua età Bati era indietro
I 100 gol raggiunti da Gilardino (nella foto) in A rafforzano la sua posizione di secondo bomber in assoluto del calcio italiano del dopoguerra, a 26 anni da poco compiuti. Soltanto Josè Altafini aveva saputo fare meglio di lui, allorchè concluse il campionato 1963/64, il suo sesto consecutivo con il Milan, con 117 gol all'attivo, poco prima di festeggiare anche lui 26 anni, il successivo 24 luglio 1964. Gila, prima di compiere 26 anni lo scorso 5 luglio, era arrivato a quota 94 gol, 23 in meno rispetto al brasiliano, comunque il primo fra tutti gli attaccanti italiani. Ma Altafini, nella stagione successiva fino ad arrivare a 27 anni, incontrò un periodo sfortunato concluso con soltanto altri 3 gol all'attivo, per un totale di 120. Oltre alla precocità, altra caratteristica che accomuna i due bomber è la loro abilità di killer. Altafini, con i suoi 117 gol a 26 anni, fruttò da solo al Milan la bellezza di 92 punti (0,79 punti a gol). Ma Gilardino, in questo, si è dimostrato ancora più spietato. Fino alla scorsa estate le sue 94 reti avevano prodotto 87 punti (media 0,93 punti a gol). E dopo i 7 punti regalati ai viola con altri 6 gol, la sua media stratosferica è salita a 0,94.
Alla domanda di chi, dopo i due, ha segnato di più a 26 anni, nell'ultimo sessantacinquennio, si risponde citando una sfilata di straordinari campioni. Si comincia con la coppia Riva, Roberto Baggio, a quota 92 gol. Sivori ne aveva segnati 89, Pascutti e Crespo 88 ed un altro ex viola, Hamrin, 80. Quindi ecco il terzetto, Anastasi, Pulici, Sandro Mazzola, tutti con 79. Savoldi arrivò a 75, Adriano a 74 e Rivera a 73. E per citare solo altri giocatori dei nostri tempi, Montella 72, Totti 64, Shevchenko 62, Del Piero 59, Filippo Inzaghi e Di Vaio 56, Cassano 55. Mentre un altro idolo della recente storia viola, Gabriel Batistuta, era arrivato soltanto a 55, come il barese. Per non dire di Luca Toni, il quale a 26 anni aveva toccato appena quota 24 gol.