TOTTI, E' il vero Re di Roma
C’è da festeggiare, dopo aver mostrato i muscoli. E, allora, il capitano si affida al cuore. «Dedico il mio gol a Edoardo e Matteo, che sabato mi sono venuti a trovare a Trigoria», dice Francesco Totti. Edoardo e Matteo sono due bambini che adorano il capitano e ai quali la vita, la settimana passata, ha inferto un colpo durissimo sul piano degli affetti familiari. Nel momento della gioia, Totti si è ricordato del loro dolore, e gli ha regalato un sorriso.
Francesco è tornato al gol allo stadio Olimpico dopo sette mesi, dopo quel 16 aprile 2008, Roma-Catania, andata dei quarti di coppa Italia, cioè tre giorni prima dell’infortunio al ginocchio che gli ha condizionato il finale della scorsa stagione e l’inizio di quella attuale. In campionato, all’Olimpico mancava una sua rete da Roma-Parma, 1 marzo 2008. E Totti non era così decisivo dal 22 dicembre 2007, Roma-Sampdoria 2-0: doppietta proprio del capitano. C’è da festeggiare, eccome.
La rete contro la Fiorentina è la sua centosessantanovesima in A, la numero duecentodieci in totale. Tanta roba, per dirla alla Spalletti. Totti è il più della Roma: è quello che ha segnato più reti di tutti nella storia giallorossa, è il capitano con più trofei alzati, è quello che ha più presenze nella Roma e anche come romanista in azzurro. Ha trentadue anni, caviglie e ginocchia malconce, una schiena torturata dalle botte, però quando sta benino si vede. Finalmente può allenarsi e giocare con continuità, perché quel dolore al ginocchio sembra sparito definitivamente. E ha ripreso a fare gol: quattro in trasferta (Udine, Bologna, Lecce, Cluj) e uno ora anche all’Olimpico. Totti è il migliore cannoniere in attività, a cinque reti da Amadeo Amadei e a nove da Giampiero Boniperti. Silvio Piola, il numero uno, è a 274, sembra irragiungibile. Ma con uno come lui non si sa mai...