MILAN, Ancelotti rilancia l'assalto al quarto posto
Il vecchio Milan può ancora dire la sua, soprattutto in Europa. Perchè le partite di Champions sono un’altra storia rispetto al campionato e anche mercoledì se n’è avuta conferma. Tanta fatica nel torneo di serie A anche solo per conquistare uno dei primo quattro posto (di scudetto neanche a parlarne...) e poi voce grosse in Europa. Carlo Ancelotti temeva la partita con l’Arsenal perchè conosceva lo stato imperfetto della sua squadra e il valore degli inglesi, ma alla fine ha portato a casa quello che ha definito «un buon risultato, anche se è il peggiore dei pareggi». D’altra parte, anche l’anno scorso iniziò così la fase ad eliminazione della Champions, con un faticoso e poco tranquilizzante 0-0 esterno a Glasgow contro il Celtic, e poi finì con capitan Maldini ad alzare l’ennesima coppa.
Ma Ancelotti deve sperare di ritrovare i suoi creatori di gioco, al momento parecchio latitanti. «Spero aumenti la condizione dei miei giocatori di maggior qualità», è stata la sua speranza a fine gara, perchè senza le invenzioni di Pirlo, Seedorf e Kakà il Milan non va da nessuna parte, in Europa e in campionato.
E mercoledì sera il terzetto dai piedi buoni ha mostrato poche idee e tanta fatica, vuoi per il pressing degli inglesi che ha limitato soprattutto Pirlo, il più in forma, vuoi per la condizione precaria dovuta a infortuni semi-cronici: la caviglia di Seedorf e il ginocchio di Kakà non sono problemi da poco e lo stop per una decina di giorni prima dell’Arsenal è servito a entrambi solo per rimettersi in piedi. Ma il momento è decisivo, con tre partite non semplici in campionato contro Palermo, Catania e Lazio e poi il ritorno contro l’Arsenal, che magari avrà a sua volta recuperato qualcuno dei suoi infortunati.
La certezza per Carlo Ancelotti si chiama difesa, reparto che ha incassato 5 gol nelle undici partite giocate tra campionato e coppe nel 2008 e che ieri ha tenuto a secco un attacco molto forte come quello di Wenger, anche se Adebayor in Champions non è ancora riuscito a segnare una sola rete. La traversa lo ha bloccato nel finale, ma prima ci avevano pensato Nesta, Maldini e Kaladze a tenerlo lontano da Kalac: «Credo che sia andata bene e anche il risultato è molto positivo - ha spiegato il georgiano - L’Arsenal è una squadra che attacca molto, che si è mossa molto bene in campo, ma il Milan ha fatto una grande partita e siamo soddisfatti».
Zeljko Kalac si è confermato una garanzia tra i pali, nonostante il dito della mano destra gli facesse male. Ma il portiere australiano ha stretto i denti e probabilmente altrettanto farà domenica sera contro il Palermo, a meno di un miracoloso recupero di Dida, sempre alle prese con il mal di schiena. E pensare che proprio all’andata contro il Palermo Kalac giocò al posto di Dida, bloccato da un problema alla spalla, e confermò le sue incertezze in occasione del gol decisivo di Miccoli. Da settembre a oggi, l’australiano è decisamente cambiato e in campo dà solo certezze.
Intanto, dopo essere tornato da Londra, il Milan si è subito rimesso al lavoro: in vista della gara contro il Palermo sono da verificare soprattutto le condizioni di Nesta e Pato. Il difensore è uscito all’inizio del secondo tempo della sfida contro l’Arsenal a causa di un fastidio all’adduttore destro, un problema giudicato non grave dallo staff medico milanista, ma da non sottovalutare. Probabile, quindi, che Nesta venga tenuto a riposo, con l’inserimento di Bonera centrale al fianco di Kaladze. Il giovane Pato, invece, dovrebbe essere presente, dal momento che il giovane attaccante brasiliano è uscito per un problema di crampi, un guaio dovuto ai pochi allenamenti degli ultimi tempi per la distorsione alla caviglia.