ALLA SCALA DEL CALCIO, PER I VIOLA UN'OPERA A META'
"Alla Scala del calcio, la Fiorentina non riesce a completare “l’opera”. Questo può essere il riassunto della partita di S.Siro contro l’Inter: sulle ali dell’entusiasmo per la qualificazione Champions, quando finalmente si sperava di dare una svolta anche al campionato, è arrivata invece un’altra sconfitta. La squadra, tutto sommato, ha tenuto il campo abbastanza bene, soprattutto nel secondo tempo, non sfigurando al cospetto di un Inter in vena di riscatto dopo la sconfitta col Barcellona.
Come se non bastassero le assenze per infortuni, hanno pesato nella gara di ieri anche le uscite di Marchionni, dopo pochi minuti di gioco, e quella di capitan Dainelli determinante se pensiamo che, il suo sostituto Comotto, ha procurato il rigore decisivo.
Rigore, rigore…mi sbaglio o ce n’era uno anche su Gilardino? Ma se non ce ne negano uno, che partita sarebbe!!!! Ho comunque sperato che Alberto ci facesse fare il colpaccio con quello splendido tiro che si è, purtroppo, stampato sul palo…l’ennesimo che si trova sulla nostra strada.
Dopo lo sconforto per la mancata realizzazione, mancando pochi minuti alla fine della gara, ho pensato che in fondo il pareggio era anche giusto ma non avevo fatto i conti con gli interisti che hanno 7 vite, come i gatti, e ci hanno graffiato quando ormai pensavo di portare un punto a casa. La classifica infatti è momentaneamente deficitaria e si è creato un “gran buglione”, tante squadre in pochi punti, tante squadre più deboli (secondo me) della Fiorentina che ci sono davanti o ci fanno compagnia a pari merito. Non voglio cadere nello sconforto statistico: mai così pochi punti con Prandelli (a parità di gare), mai così tante partite perse ecc. ecc. ma osservare che: mai neanche agli ottavi di finale di Champions! Spero quindi che un paio di vittorie, ci ridiano una posizione più…altolocata! Nella speranza dell’impresa, ho seguito la squadra in trasferta e devo constatare come i nostri tifosi siano stati intelligenti nel “non nominare il nome di Balotelli invano”. E’ vero che non era neanche in panchina, ma temevo che, come spesso accade, si pagasse per altri “la simpatia” che suscita il calciatore. Sono stati veramente grandi, cantando per 90 minuti ininterrottamente, facendo rimbombare nello stadio l’urlo dei nostri cori e sbeffeggiando i supporters neroazzurri che, con mia meraviglia, cantano l’inno come al Karaoke: appare il testo scritto sui tabelloni luminosi. Ridicoli! Lo trovo una mancanza di identità. Il fiorentino, infatti, dal momento che “sposa” la Viola, canta come se fosse il suo credo religioso “Garrisca al vento il labaro viola”, senza suggerimenti, perché lo ha scritto nel cuore."
La Signora in Viola