STRATEGIA AL POTERE
Mentre la città aspettava gli ultimi botti di mercato, Pradè e Macia avevano già capito che le ultime ore di trattative avrebbero portato solamente possibili errori da evitare, considerando ovviamente il gruppo già praticamente completo a disposizione di Vincenzo Montella. Julio Cesar è stato l'unico pensiero in più fatto dai dirigenti gigliati, pensiero che si è subito ridimensionato quando sono arrivati i primi segnali dall'Inghilterra: il giocatore non aveva nessuna intenzione di abbassare le proprie pretese, e la società ha deciso senza troppi sforzi a dire il vero, di rinunciare all'esperto brasiliano per puntare sul giovane di belle speranze. Neto ha tutta la fiducia da parte della squadra e sopratutto dello staff tecnico, che non ha voluto sostituti di medio livello considerando l'attuale numero uno potenzialmente più forte dei vari Sorrentino e Consigli.
Per quanto riguarda il vice-Pizarro invece, il colpo è stato spostato a gennaio. Con l'Hellas i contatti ci sono stati per tutto il corso della giornata. Jorginho è il vero obiettivo per il futuro della mediana gigliata e, con ogni probabilità, nella sessione invernale, sarà il primo colpo del duo di mercato gigliato. La suggestione Maresca, nata subito dopo pranzo, non ha avuto seguito un po' per l'indecisione di Pradè e Macia ed un po' per quella di Montella, che non lo considerava il giusto sostituto del Pek. A questo punto sarà Bakic (convocato con l'Under 21 montenegrina per la gara contro la Romania) il giocatore da crescere in casa in attesa di rinforzi. Il tenico napoletano ha visto in lui ottime doti, facendolo già esordire in Europa League e considerandolo la futura alternativa ai centrocampisti titolari.
Un ultimo giorno quindi guidato dalla saggezza e dalla consapevolezza di avere già un gruppo forte. Prima di sbagliare, meglio ragionare e colpire a gennaio. Un'idea che magari non avrà accontentato fino in fondo Montella, ma che comunque ha confermato la strategia utilizzata dai dirigenti in questo primo anno e mezzo di trattative. Ora Pradè avrà a disposizione qualche mese per riordinare le idee, continuando a lavorare come già fatto negli ultimi 15 mesi. Niente pause, la Fiorentina deve continuare a crescere, e anche senza colpi di primo piano, è la forza di una società che lavora in sinergia la vera grande conferma di questa bella viola.